marcella bella

“IO SEX SYMBOL? FU GRAZIE A MOGOL CON ‘NELL’ARIA’. GLI DISSI: ‘NON LA CANTO, È PORNOGRAFICA’. POI MI LASCIAI CONVINCERE" – MARCELLA BELLA MEMORIES:  "A MILANO RIMASI INCINTA, LUI ERA SPOSATO. RICEVETTI UNA TELEFONATA DA MINA CHE SI ERA TROVATA IN UNA SITUAZIONE SIMILE MOLTI ANNI PRIMA CON L’ATTORE CORRADO PANI. VOLEVA MANIFESTARMI IL SUO APPOGGIO. MI DISSE: ‘A TE ANDRÀ MEGLIO’. DOPO 43 ANNI, STIAMO ANCORA INSIEME” – E POI SANREMO, IL FRATELLO GIANNI BELLA "CHE NON PARLA PIU’ DOPO L’ICTUS" - LA CANDIDATURA CON AN E I GUAI COL FISCO: “L’ERARIO SI È SCUSATO UFFICIALMENTE” – VIDEO

 

Mario Luzzatto Fegiz per il “Corriere della Sera”

MARCELLA BELLA 26

 

Marcella Bella arriva da una Famiglia canterina?

«Da una famiglia di artisti. Mio papà lavorava al mercato della frutta ma amava cantare opere liriche. Aveva un talento naturale e una bellissima voce da tenore. Cantava nel coro del teatro Massimo di Catania ed era intonatissimo.

 

Quando ero bambina, mio fratello Gianni, che faceva musica a tempo pieno, a 14 anni si comprò una chitarra con i primi guadagni di qualche lavoretto. Quindicimila lire. E la suonava perfettamente, d'istinto. Io avevo cinque anni meno di lui e gli chiedevo: «Ma come fai?» E lui: «Qui c'è un librettino che mi dice cosa devo fare».

 

Dopo qualche mese cominciò a suonare anche il basso, poi la batteria e alla fine approdò a un pianetto, insomma alle tastiere. Tutto da autodidatta. Era nato come musicista completo.

 

Prendeva in mano qualsiasi strumento e lo suonava, componeva delle canzoni che accompagnava con la chitarra. Il maggiore per età è Antonio, professore di lettere e filosofia nei licei che gettò la cattedra alle ortiche e divenne autore di canzoni, fra cui la celebre "Canto straniero". C'è poi Gianni, indiscusso leader della famiglia canterina, dopo ci sono io e infine Rosario, diplomato in pianoforte. Insomma, siamo cresciuti a pane e musica. Abbiamo un rapporto istintivo, quasi automatico con la musica: bello gioioso e felice».

 

mogol

Ma il rapporto più intenso è stato con Gianni Bella.

«Lui era il genietto. Quando bussò alla casa discografica CGD rimasero impressionati. Portai una sua canzone alla Gondola d'oro, una rassegna che si svolgeva a Venezia. Io ci andai con "Hai ragione tu". C'erano 100 cantanti. Vinse Romolo Ferri a pari merito con me.

 

Dopo quel successo decisero di mandarmi a Sanremo. Il mio produttore Ivo Callegari mi fece da papà. La CGD mandò Gianni da Giancarlo Bigazzi, che all'inizio era diffidente. Poi capì le potenzialità di Gianni (e mie). Bigazzi era una vecchia volpe, un vero scopritore di talenti. Cominciarono a lavorare assieme e ne uscì quel capolavoro che è "Montagne verdi", canzone struggente, ricca di messaggi. Quest' anno compie 50 anni. La cantano ancora adesso, soprattutto i bambini».

 

MARCELLA BELLA 26

Diciamo che esiste una Marcella prima di «Montagne verdi» e una Marcella dopo «Montagne verdi».

«Esattamente. Vita cambiata da così a così. Callegari ci faceva cantare nelle balere. Una grande scuola che per me, è stata un'esperienza molto formativa durata 4-5 anni. Ai giovani artisti di adesso questa manca. Dalla Sicilia ci siamo trasferiti in Emilia, la regione in cui si lavorava di più».

 

Grandi incontri?

«Ho avuto la fortuna di lavorare con dei giganti come Bigazzi prima e Mogol dopo. Bigazzi geniale, con un carattere tosto, il classico toscanaccio che dice pane al pane e vino al vino. Ho avuto un ottimo rapporto con lui. Prima di scrivere voleva sapere tante cose di me: se ero fidanzata o innamorata, se stavo bene, se soffrivo. Quando scrisse "Io domani" mi tenne sotto interrogatorio per ore. Prendeva le misure come un sarto che ti cuce addosso un abito. Lui ha dato corpo alla Marcella giovane, ingenua, inesperta».

MARCELLA BELLA 26

 

Cosa racconta «Montagne verdi»?

«Nella sua semplicità dice delle cose profonde. Narra di questa ragazzina che un giorno fa la valigia e lascia gli amici, l'erba, le cose felici per salire su un treno e andare a scoprire la nebbia di Milano. Insomma, una piccola emigrante. Le montagne verdi sono una metafora, sono le speranze. Insomma, una foto di quel che provavo io bambina alla ricerca del successo e dell'amore. E in effetti a Milano trovai entrambi.

 

L'imprevisto però era dietro l'angolo... rimasi incinta. Era sbocciato un grande amore con Mario, un imprenditore milanese conosciuto fra le nevi di Madonna di Campiglio. Io ero giovanissima, e accolsi la notizia con felicità. Nonostante lui fosse sposato e già padre. Ricevetti una telefonata da Mina che si era trovata in una situazione simile molti anni prima con l'attore Corrado Pani. Voleva manifestarmi il suo appoggio. Mi disse: «A te andrà meglio».

 

Ai miei tempi non c'era ancora il divorzio e l'Italia era più bacchettona. Con Mario (Merello, ndr ), che poi sposai nel 1989, fu un vero colpo di fulmine: dopo 43 anni siamo ancora qui. Giacomo nacque nel 1980, molto più tardi arrivarono Carolina (1991) e Tommaso (1992)».

MARCELLA BELLA 26

 

Era simpatico Mario?

«Non direi. Era ed è totalmente estraneo al nostro mondo e ha sempre lavorato 12 ore al giorno. È una persona discreta, un po' ombrosa, affascinante perché non si espone troppo. Con lui ho capito che si diventa ricchi solo lavorando sodo. Lui riusciva però a trovare del tempo anche per me che ero e sono il suo grande amore».

 

Da adolescente lei era un sex symbol .

«Io non ci avevo pensato. Però ci pensò Mogol con il brano "Nell'aria"».

 

Come andò?

«A un certo punto il rapporto fra mio fratello Gianni e Bigazzi si interruppe e iniziò la frequentazione di Mogol che rimase incantato dalla personalità di Gianni. Decisero di farmi fare un album. E la prima canzone che venne composta è appunto "Nell'aria". Venne annunciata come una grande canzone. Dissi: «Fatemi leggere questo testo». E loro risposero: «Ma no, dai, che poi tu trovi il pelo nell'uovo». Insomma alla fine presi questo testo.

mina e corrado pani

 

Lo lessi tutto d'un fiato. Poi mi arrabbiai: «Ma questo testo è pornografico», gli dissi. Gianni e Mogol negarono spudoratamente l'evidenza. «Mi vergogno e non lo canto», mi impuntai io. E loro: «Avevamo pensato a un look sexy gonna con spacco, guêpière di pizzo nero a vista, sigaretta fra le labbra». Io: «Voi siete impazziti tutti». Ma alla fine mi lasciai convincere. Tanto per cambiare, Mogol, l'istrione, aveva fatto centro e la canzone ebbe un successo enorme».

 

Che le disse Mogol per convincerla?

«Disse che solo io potevo riuscire a cantare quel brano: «Per un'altra cantante non l'avrei potuto scrivere perché non ha la tua leggerezza e la tua freschezza. Non bisogna essere volgari ma eleganti come puoi esserlo tu...». E da quel momento nacque una nuova Marcella: fu la fine della me bambina, spopolò la donna che era sbocciata».

 

MARCELLA BELLA 26

Molte sigle per Arbore e Boncompagni, per «Domenica in» di Baudo e per «Gran Varietà». E poi una canzone che uno non si aspetta intitolata «L'anima dei matti».

«Sì, la cantai alla Bussola di Viareggio con orchestra. Volevo fare come Mina un disco dal vivo. "L'anima dei matti" è una canzone sul disagio psichico che Bigazzi dedicò a se stesso. Lui infatti si considerava proprio matto».

 

Il periodo «francese»?

«Una collaborazione bellissima interrotta dalla morte prematura dell'artista Joe Dassin. Mi presentò anche i suoi: suo padre, il famoso regista Jule Dassin, e sua moglie, la cantante greca Nana Mouskouri».

 

Sanremo?

«Ci sono andata più volte. Ogni patron ha i suoi gusti e un suo modo di costruire il cast».

 

Come sta Gianni Bella?

«Lui dopo l'ictus del 2010 non parla, ma fa tutto come se nulla fosse. È solo "rimasto senza parole", diciamo noi scherzando sul destino beffardo che ha tolto la voce a un cantautore. Lui ha ancora la gioia di vivere e questo lo ha salvato. Mi ha insegnato che si può convivere felicemente anche con un grande handicap. Ride, scherza, anche se non parla. Però canticchia e piazza delle note. Ultimamente ho scritto con lui due canzoni».

MARCELLA BELLA 26

 

Si presentò alla elezioni per Alleanza nazionale.

«È successo molti anni fa. L'ho fatto per amicizia. Dovevo capire subito che non era la mia strada. Mai fatto politica, ho solo cantato l'amore. Mi sono pentita, anche perché ho avuto ripercussioni negative sul lavoro che francamente avevo sottovalutato».

 

E i guai col fisco?

«Sentirmi accusare in tv di aver evaso un sacco di soldi mi ha danneggiato. Il Fisco si è scusato ufficialmente. Io non c'entravo: ho fatto pace con l'Agenzia delle Entrate e anche mio marito ha sistemato le sue pendenze. Mario, saggiamente, aveva tenuto patrimoni e altri affari rigorosamente separati. La cantante implicata... non era vero niente».

marcella bella

 

Come ha trascorso il periodo della pandemia?

«Ho vissuto malissimo la pandemia. Mesi chiusa in casa a piangere. Provavo a uscire, a fare due passi in Montenapoleone che era una specie di deserto dei Tartari. Non mi sono ammalata e non ho più paura del virus. Come vedo il mondo? Triste, molto triste. Io sono felice di aver vissuto il meglio. Vent' anni di divertimento puro. Ho condiviso la scena e la popolarità con i Beatles, gli Stones, Elton John, David Bowie. Abbiamo avuto musicalmente il meglio. Si guadagnava tantissimo. Ormai lavoro per beneficenza e canto per hobby. La musica è l'unica cosa divertente che ci rimane».

marcella bellamarcella e gianni bellamarcella bella a vieni da me 6marcella bella a vieni da me 3marcella bellamarcella bellamarcella bella a vieni da me 1malgioglio marcella bellamarcella bella e malgiogliomarcella bella con figlia e maritomarcella e gianni bellamarcella bella alberto dandolomarcella e gianni bellamarcella e gianni bellaMARCELLA E GIANNI BELLAmarcella bella cuoca a ibizamarcella bella e alba pariettimarcella bella cristiano malgioglio alba parietti e piero chiambrettiroberto d agostino e marcella bellamarcella bella e cristiano malgiogliomalgioglio parietti marcella bella chiambretti a ibizamarcella bella (7)MARIO MERELLO MARCELLA BELLA marcella bella (46)marcella bella (45)marcella bella (47)marcella bella (6)

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...