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DOPO LA DAGO-ANTICIPAZIONE SUGLI STIPENDI RAI, CAMPOSANTO DALL’ORTO E SUOR MAGGIONI SFODERANO UNA FACCIA DI BRONZO DEGNA DEL CAVALLO DI VIALE MAZZINI: “STIPENDI ALTI? SONO PIU’ BASSI DEL MERCATO” (MA IL MERCATO NON ‘RECLUTA’ CON I CRITERI RAI: NUOVO GOVERNO, NUOVA INFORNATA DI ASSUNZIONI A PESO D'ORO) - L'IPOCRISIA DEL PD. MATTEO ORFINI: “SONO UNA VERGOGNA I SOLDI A CHI NON FA NULLA”

direttori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodolidirettori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodoli

1 - MAGGIONI E CAMPO DELL’ORTO: STIPENDI ALTI? NO, PIU’ BASSI DEL MERCATO

Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

 

«Il famoso tetto dei 240 mila euro non esiste, è superato da tempo, altrimenti lo rispetteremmo», sostiene l' ad della Rai Antonio Campo Dall' Orto che entro stasera metterà online gli stipendi oltre i 200 mila euro (compreso il suo: 650 mila) e le consulenze da più di 80 mila, convinto che «sarà il nostro D-day. La trasparenza per noi è un' opportunità e non un obbligo».

 

CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONICAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI

Pur ammettendo che «una quindicina» di dirigenti presi dall'esterno sono stati assunti a tempo indeterminato, ribadisce che «le remunerazioni delle posizioni apicali sono il 15% sotto quelle di mercato». Concorda il presidente Monica Maggioni: «Neppure i supereroi possono cambiare la Rai nel corso di una notte. Dimezzare lo stipendio ai direttori solo perché siamo servizio pubblico non può garantire la qualità».

 

Avranno modo di riparlarne a breve, di questo e altro. Il 3 agosto entrambi sono stati convocati dall' Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, che sta esaminando l' esposto presentato tre mesi fa dal sindacato Usigrai sull' assunzione di una ventina di alti dirigenti. Secondo i ricorrenti, non sarebbe stata rispettata la procedura di reclutamento tramite job posting imposta dalle norme interne anticorruzione, né il tetto del 5% di esterni previsto dallo statuto aziendale. L' Anac riterrebbe necessario un approfondimento prima di deliberare. Di qui l' audizione dei vertici di viale Mazzini.

CAMPO DALL ORTO CANTONECAMPO DALL ORTO CANTONE

 

Nel frattempo arriva la precisazione del sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli: «Il piano trasparenza Rai è un obbligo previsto dalla riforma della governance voluta dal governo e votata dalla maggioranza parlamentare. Quella che l' azienda definisce "operazione trasparenza" potrebbe chiamarsi in realtà "adempimenti"». Attacca il Pd con il presidente Matteo Orfini: «Alcuni compensi sono giustificati, un bravo manager lo devi pagare quanto vale sul mercato. Il problema è che molti dei beneficiari di quei maxi stipendi non hanno più alcun incarico ma conservano il compenso».

antonio campo dall ortoantonio campo dall orto

 

E Michele Anzaldi, commentando le indiscrezioni sulle cifre, si indigna perché «ci sono decine di dirigenti con stipendi da favola pagati per non fare nulla». I democratici starebbero pensando a una proposta di legge proprio per «calmierare» i compensi. Secondo Maurizio Gasparri di FI «il tetto dei 240 mila euro dovrebbe valere per tutti». Protesta Alessandro Di Battista, del direttorio M5S: «Mentre arrivano le rate del canone vediamo stipendi vergognosi dei pezzi grossi della Rai».

monica maggionimonica maggioni

 

2 - MATTEO ORFINI: “SONO UNA VERGOGNA I SOLDI A CHI NON FA NULLA L’AD HA IL DOVERE DI AGIRE”

Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

«Questa battaglia non la lascio a Di Battista e Di Maio. Il Partito democratico l’ha fatta cinque anni fa denunciando gli stipendi dei dirigenti Rai e lo scandalo di chi li prendeva non facendo niente. Adesso Campo Dall’Orto ha il dovere di trovare una soluzione al problema».

 

matteo orfini   matteo orfini

Il presidente del Pd Matteo Orfini ha scritto un post su Facebook. Quasi uno sfogo, dopo la pubblicazione delle buste paga dei manager e dei giornalisti di Viale Mazzini, perché è stato responsabile informazione del Pd, durante la segreteria Bersani, e allora si era scontrato con l’associazione dei dirigenti (Adrai) per «la vergogna di gente che non ha mercato, non sa fare un tubo e grazie alla politica prende centinaia di migliaia di euro l’anno» . Adesso invita l‘amministratore delegato ad andare fino in fondo.

 

ANZALDIANZALDI

La trasparenza sugli stipendi che la Rai inaugura oggi non è già un passo avanti?

«Certo che lo è. Io sono felicissimo che sia tutto online. Ma ora i vertici devono fare qualcosa in più. Intervenire, trovare una soluzione per superare questa palese vergogna ».

 

Campo Dall’Orto dice di avere le mani legate. Ci sono le leggi, i contratti, gli accordi sindacali. Non si può buttare fuori qualcuno con un contratto a tempo indeterminato.

Claudio Cappon Claudio Cappon

«Nelle aziende normali un quadro intermedio non guadagna quelle cifre e ha diritto alle tutele del contratto. Ma i manager hanno uno stipendio più alto, come quelli che abbiamo letto, proprio perché si assumono il rischio di essere buttati fuori liberamente. Non hai mercato? Non vali niente? Non è colpa mia. Vai fuori e basta».

 

Ma se la legge non lo consente?

«Io penso che l’amministratore delegato abbia gli strumenti per intervenire, ha il dovere di spiegarci come risolvere la questione».

 

Lorenza Lei autrice del libro Lorenza Lei autrice del libro

In realtà con qualcuno lo ha fatto, con altri evidentemente non può. La lista, in fondo, serve anche a svelare le situazioni al limite.

«Giusto. Questo può servire. Apra un tavolo con l’Adrai e con l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti. Ora che le cifre sono pubbliche, li metta con le spalle al muro. Vogliono condividere la ricerca di una via d’uscita? Bene. Non vogliono? Il problema a quel punto sono loro. Se difendono l’indifendibile, perderanno la faccia».

 

La sua battaglia di cinque anni fa però si era fermata molto prima.

«Ma lo scontro era stato a pesci in faccia. E lo avevamo fatto contro i nostri. Perché Lorusso, il capo dell’Adrai, era vicino al Pd. E il caso più clamoroso era quello di Claudio Cappon, l’ex direttore generale di viale Mazzini che si era portato dietro lo stipendio anche senza mandato. Pure Cappon era di centrosinistra. Bersani mi aiutò, mi coprì mentre i dirigenti facevano muro e telefonavano a tutto il Pd. Poi arrivò il governo Monti e la sfida per la trasparenza finì nel dimenticatoio. Fu uno dei tanti buchi neri di quell’esperienza».

 

Lei pensa che ci vorrebbe una nuova legge?

VIALE MAZZINIVIALE MAZZINI

«Non credo. Campo Dall’Orto può lavorare sugli accordi sindacali e allo stesso tempo trovare degli strumenti che pongano fine a questa gigantesca ipocrisia. In Rai ci sono persone che hanno quelle buste paga solo grazie al rapporto incestuoso con la politica. Dicono che il mercato giustifica i sei zeri. Non è così. Non hanno un posto, non hanno una competenza. Hanno solo la mazzetta dei giornali, un ufficio, una pianta da annaffiare. E un megastipendio».

 

Forse bisognerebbe semplicemente trovare il modo di farli lavorare.

«Certo. E’ una delle soluzioni che ha Campo Dall’Orto. Gli trovi un posto. Ci dev’essere un modo per porre fine a questa vergogna».

 

3 - CARMEN LASORELLA“ESTRANEA AI GIGLI MAGICI SONO INUTILIZZATA DAL 2014 MA SAPREI GUIDARE UN TG”

Da “la Repubblica”

 

carmen lasorella x carmen lasorella x

«In Rai ci sono persone pagate che non vengono fatte lavorare. Non è certo una novità, è un problema serio e riguarda chi gestisce l’azienda e non sfrutta al meglio le competenze delle persone». Carmen Lasorella, già storico volto del Tg2, corrispondente da Berlino, inviata di guerra, vittima di un agguato in Somalia in cui morì l’operatore Marcello Palmisano, non ci sta a passare per una parcheggiata di lusso. «È sbagliato affidare incarichi a esterni se in azienda ci sono persone che hanno competenze adeguate».

 

E perché succede ancora, anche in tempi di ristrettezze?

«In trent’anni in Rai ho visto di tutto e di più, è lo specchio di un Paese dove non vince il merito ma le logiche dei circoli, dei gigli magici. Se non ne fai parte puoi anche avere un curriculum d’eccezione ma non ti trovano mai…».

ris17 carmen lasorellaris17 carmen lasorella

 

Il dg Campo Dall’Orto sostiene l’esatto contrario.

«Me lo auguro! Ci sono da nominare i nuovi direttori dei Tg? Io mi candido, ho i numeri per poterlo fare. Vorrei fare un tg che approfondisce le notizie, tanto le news si trovano già in Rete».

 

Lei cosa fa per guadagnare lo stipendio da 200mila euro?

«Da quando nel 2014 l’azienda ha chiuso la società Rainet che presiedevo non ho nessun incarico. E io, dopo tanti anni di carriera, sono ancora alla ricerca di un lavoro. Per una come me lavorare è vita».

 

Con Campo Dall’Orto vi siete parlati?

«Brevemente, e non ho avuto l’attenzione sperata. Ma per carattere non amo fare piazzate...».

 

 

 

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