NEL LIBRO DI CARLO CALCAGNO, “STORIA DEL CLITORIDE”, LA BIOGRAFIA DEL PIACERE FEMMINILE - SE PENSATE CHE GLI UOMINI SIANO SCARSI NELLA CONOSCENZA DEL CORPO DELLE DONNE, SAPPIATE CHE FINO A POCHE DECINE DI ANNI FA IL CLITORIDE NON APPARIVA NEPPURE NELLE TAVOLE ANATOMICHE DEI TESTI SCIENTIFICI
Brano dal libro “Storia del clitoride” di Carlo Calcagno (Ed. Odoya)
IL MISTERO DELL’ORGASMO FEMMINILE
Un orgasmo sussurrato per circa sei minuti, sulla musica rivoluzionaria prodotta dal sintetizzatore di Giorgio Moroder e Pete Bellotte. Questo fu la canzone del 1977 I feel love, cantata e interpretata dalla regina della disco music, Donna Summer: Ooh, it’s so good, it’s so good It’s so good, it’s so good, it’s so good… Ooh, I feel love, I feel love I feel love, I feel love, I feel love… Ooh, I got you, I got you, I got you, I got you, I got you Ooh, What you do, what you do, what you do, what you do.
Il testo, le movenze, lo sguardo languido, i movimenti sensuali delle labbra, gli occhi socchiusi non lasciavano dubbi sul fatto che si parlasse proprio della prorompente e irrefrenabile carnalità di un orgasmo femminile; solo diciotto anni prima la cantante italiana Jula de Palma era stata aspramente criticata al Festival di Sanremo per l’interpretazione ritenuta troppo sensuale di Tua che, al confronto con I feel love, appare oggi quasi come una canzone per collegiali. Un orgasmo femminile.
le donne hanno orgasmi grazie alla stimolazione del clitoride
Naturalmente tutti sanno che cosa sia un orgasmo femminile, cosa esattamente succeda nel corpo di una donna quando raggiunge il massimo del piacere sessuale, piacere che ogni uomo e convinto nel proprio intimo di aver generato invariabilmente nelle proprie partner femminili. Già perché ogni uomo, naturalmente certo della propria assoluta eterosessualità e della propria virilità, conosce l’orgasmo femminile nelle sue sfumature e nelle sue varietà.
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E ogni donna, naturalmente, conosce i propri orgasmi come le proprie tasche, conosce le più intime vibrazioni del proprio corpo come un musicista conosce il proprio strumento. Ma e proprio così? Davvero l’unione sessuale tra un uomo e una donna risulta così gratificante per entrambi i partner? Le donne che, in percentuali sempre molto variabili, affermano di provare in modo incostante e assolutamente imprevedibile l’orgasmo, cercano nel sesso la stessa gratificazione umana e affettiva degli uomini con i quali si accoppiano?
Possiamo affermare con certezza a proposito di un rapporto sessuale tra maschio e femmina che esista una simmetria erotica, una grammatica affettiva, emotiva, umana, che i due protagonisti partano da presupposti simili e giungano al culmine del piacere (sempre presunto per la donna) allo stesso modo e magari allo stesso tempo?
l orgamso femminile si raggiunge con la stimolazione del clitoride
Qualche tempo fa era apparsa su un testo di sessuologia una vignetta che confrontava il funzionamento, fisico ed emotivo, di un apparato sessuale maschile e di quello femminile. Il disegno, piuttosto ironico e non troppo benevolo con gli uomini, paragonava l’apparato maschile a un semplice interruttore con due posizioni, acceso-spento, on-off, mentre quello femminile veniva assimilato per la sua complessità alla consolle di un Boeing 747, costellata da tasti, luci, pulsanti, leve, altimetri e cloche.
Per rimanere nella metafora aeronautica, il meccanismo dell’apparato sessuale maschile si può sintetizzare in questo modo: accensione rapida del motore, decollo immediato, atterraggio, spegnimento del motore. La tratta aerea da compiere potrebbe essere di cinquanta o di cinquemila chilometri, ma la sostanza non cambia: un apparato sessuale maschile è congegnato per l’erezione, la penetrazione e l’eiaculazione.
Erigiti, penetra, eiacula! Il piacere sessuale maschile è questo, ciò che sta tra l’inizio dell’erezione e l’eiaculazione può essere un piacevole interludio, un preliminare più o meno lungo e appagante, ma non cambia la sostanza della questione: il piacere sessuale maschile si realizza sempre in modo costante, con la totale sovrapposizione tra erezione ed eiaculazione, piacere e riproduzione. Ora perché, al contrario, l’apparato sessuale femminile è stato definito in modo così complesso e modulare da essere paragonato alla plancia dei comandi di un grande aereo di linea?
E se la risposta maschile all’intenso piacere sessuale nel suo acme corrisponde a un fenomeno fisiologico eclatante e ben documentabile come l’eiaculazione, qual è allora il corrispondente orgasmico femminile? Qualche anno fa, in uno scambio epistolare che ebbi il piacere e l’onore di avere con il grande neurologo e scrittore inglese Oliver Sacks, recentemente scomparso, a proposito di un caso di emicrania accompagnato da un persistente priapismo Sacks sottolineò (conservo come una reliquia la sua lettera battuta a macchina con correzioni in pennarello verde su carta intestata personale recante come logo una Sepia Officinalis) come ogni specialità medica dovrebbe comportare un approccio psicobiologico e che non si possono considerare mente e corpo come due entità separate sia nei processi fisiologici che caratterizzano lo stato di benessere sia nei processi patologici che caratterizzano la malattia.
il cervello femminile durante il climax
Probabilmente allora nessun atto biologico umano comporta una così perfetta correlazione tra mente e corpo, nessun evento fisiologico possiede una così forte connotazione psicobiologica come l’attività sessuale umana, che, a complicare le cose ed escludendo il sesso fai da te, implica un’inevitabile interazione con un altro corpo e un’altra mente. A volte vi può essere desiderio sessuale ma è il corpo a non essere recettivo, altre volte può accadere il contrario, quando non vi e l’umore giusto per dedicarsi al sesso.
Questa mancanza di sincronia tra mente e corpo si verifica negli uomini e nelle donne, ma queste ultime sono, da questo punto di vista, più sensibili a ogni segnale negativo della mente o del corpo e il raggiungimento o meno dell’orgasmo si gioca davvero su particolari (in fondo, come qualcuno ha sostenuto, il diavolo sta nei dettagli).
orgasmo femminile dura molto piu di quello maschile
L’uomo, al contrario, testimonia in modo evidente il proprio fallimento nel manifestare il proprio scarso o nullo desiderio sessuale attraverso il deficit erettivo (una volta, in tempi politicamente meno corretti, definito anche impotenza sessuale), completo o parziale che sia, o attraverso una debole e fiacca eiaculazione, frutto inequivocabile di una scarsa tensione emotiva (oltre che, a volte, di un ingrossamento della prostata legato all’invecchiamento).
Raramente i segnali del nostro corpo mentono. Per una donna non esiste un equivalente fisiologico così eclatante come l’erezione maschile, ma qualsiasi donna potrà raccontare con precisione e nei dettagli, senza avere la propensione e la guasconeria tipicamente maschili in questo settore così intimo della propria vita, se il rapporto sessuale che ha avuto sia stato realmente appagante.
Uomini che parlano di sesso e in particolare di orgasmo femminile mi ricordano per certi versi la parabola indiana dei sei ciechi posti di fronte a un elefante. Ciascuno di loro, attraverso il tatto, cerca di capire che cosa sia un elefante e, toccandone solo una parte, arriva a dare una descrizione personale di cosa sia senza averne, ovviamente, un’idea completa ed esaustiva. Cosi l’elefante per il cieco che tocca la coda e un tubo, mentre per quello che tocca le orecchie è un ventaglio, una lancia per chi tocca le zanne e cosi via. Tutti gli uomini sono convinti di conoscere l’orgasmo femminile e di indurlo senza fallo (?) nella donna quando hanno rapporti sessuali.
Non si scappa: tutti gli uomini sono dei draghi a letto e fanno impazzire le donne, fino a quando non si legge un articolo su qualunque rivista, giornale o si partecipa a un forum online e si scopre che non tutte le donne provano l’orgasmo, non lo provano sempre, non lo provano mai, quasi mai o non lo provano con la penetrazione vaginale, raggiungendolo invece con la masturbazione, con il cunnilingus o scoprendo, dopo anni di convinta e onorata eterosessualità, di non disdegnare le attenzioni e le carezze molto più delicate e sapienti delle rappresentanti del proprio sesso.
E, invece, se due donne parlassero apertamente dei propri orgasmi, una di loro potrebbe affermare di ritrovarsi costantemente bagnata nei genitali, l’altra si sorprenderebbe di tutta questa umidità ripensando alla propria inguaribile secchezza genitale, mentre i condomini di molti caseggiati conoscono i vocalizzi orgasmici di almeno una donna urlatrice a ogni ora del giorno e della notte, inducendo le altre donne a considerarla un po’ strana con un misto di invidia e di disprezzo.
Nella realtà, il buffo teatrino messo in scena da esseri umani che parlano di sesso e costellato da ignoranze, reticenze, bugie, retaggi culturali, vanità, e recitato da uomini che, sicuri della propria potenza sessuale, ritengono di soddisfare con i loro peni d’acciaio e trionfanti eiaculazioni le donne, mentre queste si trovano spesso nella condizione di essere consapevoli di possedere una macchina nel garage, ma di non sapere se sia una Ferrari o una Fiat 500, prendendo magari in considerazione di sostituire qualche volta l’autista o di licenziarlo in tronco.
A tale proposito un recentissimo sondaggio circa la conoscenza del sesso e del proprio apparato genitale, condotto in undici paesi europei e Canada, che ha coinvolto anche 500 ragazze italiane, ha confermato lo sconfortante stato di scarsa se non nulla consapevolezza del sesso e di ciò che a esso appare legato. Il 66 percento delle ragazze intervistate, in età compresa tra i venti e i trent’anni, ritiene ad esempio che sia normale provare dolore durante un rapporto sessuale, il 56 percento non possiede un’idea precisa del proprio apparato genitale e il 4 percento pensa che un bagno caldo sia un buon contraccettivo.
In conclusione, forse oggi si fa molto più sesso rispetto al passato e l’età media nella quale gli adolescenti si avvicinano ai rapporti sessuali si è decisamente abbassata, ma la consapevolezza del proprio corpo e del suo funzionamento sessuale lasciano ancora molto a desiderare.
Tutti vogliono provare l’orgasmo sessuale, ma a differenza di qualunque altro genere di piacere fisico, psichico o di sensazione similare che si possa provare e in qualche modo, sia pure con difficoltà, descrivere, nessun uomo potrà essere certo che la donna con la quale ha avuto un rapporto sessuale abbia raggiunto l’orgasmo e ogni donna non saprà mai se quello che ha avuto sarà certamente l’orgasmo più intenso e gratificante della sua vita.
E il bello e il brutto dell’orgasmo, anzi di un orgasmo, quello specifico e irripetibile che una donna prova proprio in quel momento, con quel partner, un giorno piuttosto che un altro, in condizioni raramente coincidenti tra loro e che, lungi dal rappresentare la stereotipata risposta durante un rapporto sessuale, cosi come Masters e Johnson vollero farci credere qualche decennio fa, può rappresentare una travolgente esperienza emotiva e fisica, ma anche una deludente e frustrante prova psicologica al pari di ogni altra esperienza umana.
L’essere umano non fa sesso nel periodo dell’estro, come la stragrande maggioranza degli animali, per riprodursi, eccezion fatta per le scimmie antropomorfe come gli scimpanzé e i bonobo: la recettività sessuale umana femminile è costante e indipendente dalla riproduzione. Per tale motivo la donna ripone nel sesso non solo le proprie aspirazioni di immortalare i propri geni attraverso la riproduzione, ma anche il desiderio e la volontà di intraprendere rapporti umani con l’altro sesso, possibilmente gratificanti.
Se poi le esperienze sessuali non si rivelano tali, ciò può dipendere da un tale numero di fattori che è difficile davvero prevederne l’esito, non ultimi ma non unici il grado di desiderio e di eccitazione della coppia prima del rapporto e le capacita erotiche del partner maschile.
C’è comunque sempre un distinguo da fare quando parliamo di sesso umano. Se l’orgasmo maschile – salvo defaillance personali come un imprevisto atterraggio del proprio apparecchio dopo un poderoso decollo o un esito troppo precoce della propria eccitazione magari anche ante portam – si conclude con una liberatoria e insopprimibile eiaculazione, la presenza dell’orgasmo femminile è del tutto aleatoria e affatto scontata.
La scrittrice britannica Doris Lessing ne Il taccuino d’oro, a proposito dell’irriducibilità delle sfere emotive e affettive maschili e femminili, ha scritto: «E noi? Noi diciamo di essere libere, ma la verità e che loro hanno erezioni con donne di cui non gli importa un bel niente mentre noi, se non li amiamo, non raggiungiamo l’orgasmo».
Comunque, se non avete preso troppo sul serio queste considerazioni (ma vi assicuro che vi è un fondo di verità in ognuna di esse) proverò a parlare in modo più rigoroso, con curiosità e passione, di un argomento come l’orgasmo femminile che, nonostante occupi una parte importante nella vita di ciascuno di noi, donna o uomo che sia, sfugge per definizione e natura a qualsivoglia classificazione e porta con sé un alone di fascino e mistero che forse è bene preservare in parte, lasciando alla magia e all’imprevedibilità di ogni incontro tra esseri umani la sua irripetibile singolarità.
