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NETFLIX SCRICCHIOLA, AMAZON COLPISCE – BEZOS ANNUNCIA CHE SCORPORERA’ L’ON DEMAND E FARA’ MINI ABBONAMENTI DA 9 DOLLARI AL MESE (1 IN MENO DI NETFLIX). MA SOPRATUTTO CON LA POSSIBILITA’ DI VEDERE I CONTENUTI ANCHE OFFLINE – AMAZON TV SBARCHERA’ ANCHE IN ITALIA?

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Maria Elena Zanini per “CorrierEconomia - Corriere della Sera”

 

È il mercato bellezza! Verrebbe da dire parafrasando Humphrey Bogart, un mantra che molto probabilmente Reed Hastings, fondatore e patron di Netflix, si sta ripetendo fino alla nausea in questo ultimi giorni, dopo aver archiviato una settimana non proprio brillante per la sua creatura.

 


Martedì scorso sono stati presentati al mercato i conti del primo trimestre di quella che è in effetti la più grande rete di Internet Tv del mondo, con oltre 70 milioni di abbonati. Risultati che hanno convinto solo in parte il mercato, soprattutto sul fronte delle prospettive di crescita del numero di abbonati per il trimestre in corso.

Reed HastingsReed Hastings

 

 

Netflix si attende «solo» 2,5 milioni di nuove sottoscrizioni, 500 mila negli Stati Uniti e 2 milioni nel resto del mondo (6,74 milioni a livello globale nel primo trimestre del 2016). Quanto ai risultati dei primi tre mesi dell' anno, Netflix ha registrato un utile netto di 27,7 milioni di dollari, 6 centesimi ad azione, rispetto ai 23,7 milioni, (5 centesimi per azione), registrati nel 2015.

 


La sfida di Jeff

jeff bezos fondatore di amazonjeff bezos fondatore di amazon

Più che il contraccolpo che il titolo ha dovuto subire in Borsa (con un calo del valore fino al 14%), la vera botta è arrivata da uno dei competitor più pericolosi: Amazon, il colosso dell' ecommerce di Jeff Bezos, ha annunciato lunedì che è pronta a scorporare dall' abbonamento Prime, la sua piattaforma per lo streaming di video «on demand» rilanciandola con un abbonamento da circa nove dollari al mese, un dollaro in meno rispetto all' offerta più gettonata di Netflix.

 

 

prime video   downloadprime video download

Molto più appetibile (per gli interessati, ovviamente) rispetto all' attuale abbonamento da 99 dollari per tutto il pacchetto Prime e con la possibilità di vedere i video sia online sia offline. Un punto, questo, non da poco se già qualche giorno dopo l' annuncio del rivale, Hastings si è dichiarato favorevole a un' apertura alla modalità offline, quando non molto tempo fa (settembre scorso) una dichiarazione ufficiale del gruppo, che sarebbe di lì a poco sbarcato anche in Italia, confermava la scelta, complice la sempre più capillare diffusione di connessioni a banda larga e hotspot wifi, di «concentrarsi sul miglioramento della qualità durante lo streaming.

 

jeff bezos amazonjeff bezos amazon

 

Con la velocità delle connessioni in costante crescita e il wifi accessibile in un numero sempre maggiore di posti, la possibilità di effettuare lo streaming live ovunque ci si trovi renderà nel tempo meno importante il download».

 


Online vs offline

In un' intervista rilasciata a Recode martedì 19 aprile, Hastings ha ammesso che sarebbe opportuno mantenere una visione aperta su questo punto; «Ci siamo sempre concentrati sulla modalità "clicca e guarda", approfittando della bellezza e della semplicità dello streaming. Ma dal momento che ci stiamo espandendo nel mondo, ci stiamo rendendo conto che le infrastrutture per la connessione non sono tutte uguali».

download amazondownload amazon

 


Secondo gli analisti di JPMorgan tra i limiti di Netflix c' è il sistema di pagamento, limitato alle carte di credito. Oltre al mercato ancora troppo limitato a livello di Paesi e lingue. Una condizione che, dicono, «dovrebbe cercare di cambiare nei prossimi trimestri».
Insomma, tra le due piattaforme è in corso una vera e propria «guerra del salotto» come l' ha definita il Financial Times che vede e prevede sviluppi interessanti.

 

 

bezos e amazon prime videobezos e amazon prime video

Una sorta di tutto per tutto per strappare pubblico l' uno all' altro e alla tv cosiddetta «lineare». A colpi di investimenti Amazon e Netflix stanno spostando gli utenti verso una fruizione in streaming dei contenuti.
Gli investimenti Amazon lo scorso anno ha speso tre miliardi in nuove produzioni e Netflix per il 2016 prevede di investirne quasi sei, dopo aver prodotto già quest' anno nuove serie come Narcos e Daredavil.

 


Anzi, tra le scelte che gli azionisti «rimproverano» a Reed Hastings c' è proprio quella di aver sacrificato la crescita degli utili a favore di investimenti in contenuti originali, generando margini non all' altezza del fatturato da quasi 2 miliardi. E se per quest' anno sono ancora disposti ad accettare un margine basso, le cose potrebbero cambiare nei prossimi mesi.

 

jeremy clarksonjeremy clarkson

 

Soprattutto se gli abbonamenti avranno davvero un tasso di crescita inferiore alle attese. A maggior ragione poi se la strategia di Amazon si rivelerà vincente. Per il momento la creatura di Jeff Bezos si è aggiudicata la collaborazione di Woody Allen che scriverà una serie comica per la piattaforma tv e quella dei tre presentatori di Top Gear, Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond, con un programma di motori che sfiderà quello della Bbc. Il tutto per 250 milioni di dollari di investimento.

 

Netflix Windows Screenshot DK Netflix Windows Screenshot DK


La questione è se c' è spazio effettivamente per entrambe in un ambiente sempre più competitivo in cui i nuovi servizi di abbonamento digitali si rinnovano e cambiano di settimana in settimana. Senza contare che Amazon Prime Video ha ancora un enorme potenziale di crescita su molti mercati dove Netflix è già presente. Italia in primis dove comunque i competitor ci sono, tra Sky Online, Infinity di Mediaset, Timvision e Chili. Tant' è che la stessa Netflix fa fatica ad aumentare il numero di abbonamenti.

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