bruno vespa il padrino casamonica porta a porta

NOMINE-RAI - ''L'INCIDENTE'' CASAMONICA ACCELERA L'INTERVENTO DI CAMPO DALL'ORTO. MA SE SUL PRIME TIME NON POSSONO FARE NIENTE, INTERVERRANNO SULLA SECONDA SERATA. IL MESSAGGIO A VESPA È: NON POSSIAMO CANCELLARTI PERCHÉ PORTI ASCOLTI. MA POSSIAMO FARE UNA ''REVISIONE''

Goffredo De Marchis per “la Repubblica

 

VITTORINO VICTOR CASAMONICAVITTORINO VICTOR CASAMONICA

Entro dicembre si faranno le nomine Rai. Alle reti e alle testate giornalistiche. Antonio Campo Dall’Orto vuole cominciare a dare il segno di un cambiamento, se non di una rivoluzione. Del linguaggio, dei contenuti, delle piattaforme. Il caso della puntata di Vespa con i Casamonica ha accelerato il lavoro dei nuovi vertici di Viale Mazzini. Ora il direttore generale è impegnato nel crearsi una squadra di collaboratori. L’obiettivo è cancellare l’eredità dei tre dg precedenti: Masi, Lei e Gubitosi. Poi toccherà ai direttori.

 

VERA CASAMONICA  VERA CASAMONICA

Il ricambio ha dunque ragioni legate sia alla mission delle persone volute da Renzi sia alle scadenze della programmazione. Dicembre infatti è l’ultimo mese utile: i nuovi capi delle reti dovranno infatti lavorare ai palinsesti del 2016. Ma attenzione: Campo Dall’Orto vorrebbe intervenire anche prima. «Non sul prime time ma qualcosa possiamo fare subito per la seconda serata», ha confidato ieri adesso che la bufera su Porta a porta è passata. Non ci sarà un intervento immediato su Vespa.

 

PORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICAPORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICA

A parte l’incidente di martedì, i suoi ascolti sono inattaccabili. Ma se un programma arranca, il direttore generale ha intenzione di intervenire subito perchè i margini sulla pubblicità già venduta sono maggiori rispetto al prime time. I direttori comunque arriveranno presto. E nei corridoi di Viale Mazzini resistono alcuni nomi già usciti nelle scorse settimane.

 

La produttrice Simona Ercolani al posto di Angelo Teodoli a Raidue. Andrea Salerno, autore e manager Fandango, in sostituzione di Andrea Vianello alla terza rete. Maria Pia Ammirati a Raiuno se andrà in porto la nomina di Giancarlo Leone alla vicedirezione generale con delega sul prodotto. Ma la squadra, dice Capo Dall’Orto, è fondamentale e viene prima delle scelte sui direttori e sui giornalisti. Si parla di ruoli più defilati ma necessari per mettere le mani sulla macchina gigantesca di Viale Mazzini e Sax Rubra.

CAMPO DALLORTO MAGGIONI PRANZO PARIOLI IL FATTOCAMPO DALLORTO MAGGIONI PRANZO PARIOLI IL FATTO

 

Dal personale alla pubblicità, dalla gestione finanziaria alle relazioni con l’esterno. Il prossimo consiglio di amministrazione è convocato il 24 settembre. Già in quella sede si misureranno alcuni spostamenti fondamentali.

 

SIMONA ERCOLANI SIMONA ERCOLANI

«Benvenuti all’inferno» è stato il saluto rivolto al dg dagli amici che ha in Rai dopo il caso Vespa. «Speriamo che non succeda più», ha risposto Campo Dall’Orto. Ma di casi simili ce ne saranno ancora. Allora il progetto è almeno far marcia insieme momenti di difficoltà con la politica all’assalto della programmazione Rai e novità visibili e sostanziose nel prodotto. Per questo la puntata di Porta a porta ha dato un’accelerata al lavoro di Monica Maggioni e del direttore generale. La prossima volta non bisogna farsi trovare impreparati avendo già mandato segnali concreti di discontinuità.

 

antonello giacomelliantonello giacomelli

Il programma dell’altro giorno non è piaciuto nemmeno al governo. Lo dice con chiarezza il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. «Una cosa è certa, di fronte a critiche e obiezioni la risposta non può essere la citazione dei dati Auditel. Semmai la valutazione in questi casi è di opportunità», bacchetta Giacomelli. La Rai che chiede l’esecutivo, azionista dell’azienda, ha al contrario l’obiettivo di non essere schiava degli ascolti, almeno non sempre.

 

RENZI E CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDARENZI E CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA

«La discussione - sostiene Giacomelli - sta pienamente dentro il tema di come si declinano il ruolo e la funzione del servizio pubblico, tema che considero fondamentale. Su una Rai affrancata dalla dittatura degli ascolti il direttore generale ha detto nei giorni scorsi cose chiare e condivise». Perciò non regge il paragone con altri mezzi d’informazione giustificandosi con il fatto che quotidiani e Tv private hanno assunto nei giorni scorsi iniziative analoghe». Insomma, secondo Giacomelli, bisogna ricordarsi, almeno alla Rai, che «hanno un peso importante anche il contesto e il linguaggio televisivo che si scelgono, la completezza informativa e l’adeguato contraddittorio».

 

Alle parole del sottosegretario si associa il deputato della Vigilanza Michele Ansaldi: «Ha ragione Giacomelli, dal nuovo Dg Rai nei giorni scorsi erano venute parole chiare. Ora la commissione lo ascolti subito sui Casamonica a Porta a porta». Insiste nelle sue critiche anche Ignazio Marino: «Perchè devo pagare il canone se poi qualcuno mi porta nel salotto di casa quella famiglia che abbiamo criticato per la sbagliata manifestazione di potere del funerale?».

 

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?