parata faraoni 77

MA NON PORTERANNO SFIGA ‘STI FARAONI? AL CAIRO, LA SPETTACOLARE "PARATA D’ORO": I FERETRI DI 22 RE E REGINE IN SARCOFAGI HI TECH E MACCHINE SPECIALI SFILANO IN CENTRO VERSO IL NUOVO MUSEO- NEI GIORNI SCORSI DOPO UN INCIDENTE FERROVIARIO NEL CENTRO DEL PAESE CON DECINE DI MORTI, IL CROLLO DI UN EDIFICIO E L’INCREDIBILE BLOCCO DEL CANALE DI SUEZ SI ERA DIFFUSA “LA PSICOSI DELLA MALEDIZIONE” (CHIAMALA PSICOSI…) – FOTO+VIDEO

 

Francesca Caferri per la Repubblica

 

parata faraoni 55

Il presidente Abdel Fatah al Sisi è andato ad aspettarle a destinazione, a Fustat, periferia del Cairo, nel punto dove sorgeva la prima capitale islamica dell'Egitto. Lì, dopo un percorso di cinque chilometri lungo le rive del Nilo, le mummie di 22 faraoni - uomini e donne - provenienti dal Museo egizio di Piazza Tahrir, sono approdate nella loro nuova casa, quel Museo della Civiltà egizia nato per ricordare ai figli del Nilo di oggi di quali grandi civiltà sono eredi.

 

E per rilanciare, con il ricordo, l'orgoglio del Paese contemporaneo. L'evento ieri sera ha tenuto incollati davanti alla televisione milioni di egiziani e altre migliaia di persone da tutto il mondo lo hanno seguito in diretta web. Per ognuna delle mummie è stata creata una macchina speciale, ricoperta con decorazioni dorate che la facevano apparire simile a un'antica imbarcazione. Sulle fiancate e sul muso, un'iscrizione in geroglifici, arabo e inglese con il nome del sovrano trasportato: da Seqenenra Tao II, "il Coraggioso" che regnò sull'Egitto meridionale circa 1.600 anni prima di Cristo, a Ramsete IX, che regnò XII secolo a. C. In mezzo, le mummie più attese: quella di Ramsete II, uno dei più famosi faraoni di tutti i tempi, titolare di magnifiche statue sparse in tutto il Paese.

parata faraoni 9

 

E della regina Hatshepsut, la più famosa fra le - poche - donne faraoni, l'unica ad aver lasciato impresso nei libri della storia il suo regno come uno dei momenti di massima prosperità dell'Egitto. Tutte le auto erano dotate di speciali ammortizzatori per attutire ogni possibile colpo: e lungo il percorso, l'asfalto era stato rinnovato, proprio per impedire sobbalzi. In cima alle macchine, le mummie inserite in speciali contenitori riempiti di azoto per proteggerle dalle condizioni atmosferiche esterne.

 

parata faraoni 46

«Un grande spettacolo per la gente dell'Egitto, prima che per il mondo», ci spiega dal Cairo Monica Hanna, fra i più affermati archeologi egiziani della nuova generazione. «Il museo di Piazza Tahrir è da molti percepito come un simbolo del colonialismo: è stato creato da architetti europei e mai pensato per gli egiziani. Il Nuovo museo della Civiltà è concepito per essere il museo della moderna identità di questo Paese: celebra i faraoni, ma anche l'eredità copta come quella araba, l'antichità come il Medioevo».

 

E proprio il rilancio dell'orgoglio nazionale è stato lo scopo dichiarato della serata di ieri: accanto ad Al Sisi, la direttrice dell'Unesco, Audrei Azoulay, mentre sul palco si sono alternati i più famosi attori e cantanti egiziani, intervallati da concerti e balletti.

 

parata faraoni 56

Ma non tutte le reazioni sono state entusiaste, in particolare fuori dal Paese: fra i commenti sul canale Youtube della presidenza egiziana che trasmetteva l'evento più di una volta è apparsa la scritta Free Patrick Zaky, in riferimento allo studente egiziano dell'università di Bologna da più di un anno in carcere al Cairo (domani ci sarà l'ennesima udienza sul suo caso).

 

E sui giornali stranieri non sono mancati i riferimenti a quelli che l'analista politico Maged Mandour del Carnegie Endowent for International Peace ha definito i vanity project di Al Sisi, i progetti del presidente per proiettare nel mondo l'immagine di un Egitto nuovo e moderno, impegnato nella creazione di mega infrastrutture. Fra essi appunto il rilancio del Museo della Civiltà egizia, quello che da ieri ospita le mummie, progettato prima del 2011, ma a lungo fermo; la costruzione del nuovo Museo egizio e della nuova cittadella del turismo, con annesso aeroporto, nei pressi delle Piramidi di Giza.

parata faraoni 44

 

E della nuova capitale amministrativa alle porte del Cairo, che in estate dovrebbe cominciare a riempirsi. Progetti che chi si oppone ad Al Sisi giudica inutili e dispendiosi, mentre il Paese attraversa una durissima crisi economica, dovuta anche al crollo del turismo. Ma delle critiche Al Sisi non si cura: così come delle antiche leggende. "Maledetto sia colui che turba il riposo del Faraone", si legge all'ingresso di molte tombe della Valle dei Re. Di questo, nel grande show di ieri sera al Cairo, non c'era traccia.

parata faraoni 29parata faraoni 31parata faraoni 45la parata delle mummie dei faraoni 4al sisiparata faraoni parata faraoni 21parata faraoni 24parata faraoni 43

 

parata faraoni 11parata faraoni 16parata faraoni 3

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?