paolo kessisoglu

“LUCA BIZZARRI? SE HO UN PROBLEMA NON LO CHIAMO, HO AMICI PIU’ VICINI, LE NOSTRE VITE SONO SEPARATE” - PAOLO KESSISOGLU, DEL DUO LUCA E PAOLO, AL VELENO: “DI ALAIN DELON NON HO UNA IMMAGINE BELLISSIMA, PERCHÉ FECE UNA BATTUTA MOLTO RAZZISTA SUI GIOCATORI DELLA FRANCIA. DEPARDIEU È MOLTO PESANTE: VOLGARISSIMO, AMA FARE BATTUTE SUL SESSO" – "SANREMO? UN’ESPERIENZA FOLLE: È COME SE PER 20 GIORNI TI METTESSERO DENTRO UN MANICOMIO. DEL FESTIVAL RICORDO MORANDI CHE NON SI TROVAVA PERCHÉ ERA ANDATO A FARE UN…” - LA PARODIA DI GIAMBRUNO: VIDEO

 

Elvira Serra per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Cosa sognava di fare da grande?

paolo kessisoglu

«Il chitarrista».

 

(…)

Ha suonato con i Deep Purple. A quale altro concerto vorrebbe imbucarsi?

«Forse a quello dei Coldplay, o anche degli Oasis».

 

Comincia così la conversazione con Paolo Kessisoglu nel suo appartamento milanese, la figlia Lunita sul divano che forse ascolta o forse no, ma illumina il padre di orgoglio e tenerezza quando dice che vorrebbe diventare regista e intanto si allena ad aprire la mente e a creare nuove immagini studiando Filosofia all’università.

 

Ci incontriamo per parlare di «C’è Da Fare Ets», l’associazione non profit che ha fondato nel 2023 con la nuova compagna, Silvia Rocchi, e che proprio questa settimana scende in campo a Milano per parlare di disagio psicologico nell’età evolutiva all’Aedicola Lambrate con Matteo Bussola, Mario Calabresi, Katia Follesa, Matteo Lancini e altri. L’evento culminante sarà sabato, in piazza Duomo, con «La Grande Pagina Bianca», che l’artista Ivan Tresoldi riempirà di contenuti assieme ai passanti: alcune parti saranno poi ritagliate per farne opere d’arte da mettere all’asta.

 

paolo kessisoglu luca bizzarri

(…)

Il teatro è stato il suo primo amore. Le è spiaciuto non essere diventato «il nuovo Gabriele Lavia»?

«A quei tempi il mutuo non lo pagavi con le serate. E solo se ti chiamavi Lavia o Glauco Mauri potevi prendere un milione a replica».

 

Il teatro, però, è ritornato.

E nel frattempo ha fatto anche televisione, cinema, musica.

 

Dove si diverte di più?

«Un po’ dappertutto: il bello del mio lavoro è che sembra uno, ma è fatto di tanti mestieri, è difficile annoiarsi. Con il teatro e il cinema mi trovo più a mio agio rispetto alla televisione, che paradossalmente è quella che ho bazzicato di più».

 

Si è mai sentito in stato di grazia, perché faceva quello che desiderava?

giambiondo la parodia di giambruno by paolo kessisoglu 6

«È successo tante volte. Ma se dovessi sceglierne una, è la partecipazione all’unica mega produzione internazionale: Asterix alle Olimpiadi ».

 

Cosa c’era di diverso rispetto agli altri film che ha fatto?

«Di diverso c’è che si apre l’ascensore e ci trovi Alain Delon con Benoît Poelvoorde. Oppure vai in un camerino che pensi sia per sei e invece scopri che è il tuo, magari con un catering per un banchetto nuziale. O fai una scena con Depardieu e lui non c’è».

 

Come è possibile?

giambiondo la parodia di giambruno by paolo kessisoglu 5

«Perché lui fa solo i primi piani. Per tutto il resto ci sono le controfigure».

 

Un ricordo di Delon e Depardieu?

«Del primo non ho una immagine bellissima, perché fece una battuta molto razzista sui giocatori della Francia dopo la partita che vincemmo noi agli europei: infatti lui era contento. Depardieu era molto simpatico, ma anche molto pesante: volgarissimo, non maleducato, continuava a fare battute sul sesso».

 

Con chi le piacerebbe lavorare, in futuro?

«Più che con degli attori, con due registi: Paolo Sorrentino e Luca Guadagnino».

 

Ha conosciuto De André?

giambiondo la parodia di giambruno by paolo kessisoglu 4

«No, anche se mi sarebbe piaciuto molto perché mio padre me lo faceva sentire mattina, pomeriggio e sera. Portava come un oracolo questo famoso lp che De André gli aveva firmato, perché andava a comprare i tappeti nel suo negozio: La buona novella .

Adesso ce l’ho io».

 

(…)

 

Dov’era il 14 agosto 2018?

«A San Francisco, in vacanza. Lessi del crollo al mattino. Mi ha sconvolto, perché sul ponte Morandi ci sono passato tantissime volte, conoscevo a memoria tutte le giunture, per me era un monumento».

 

Scrisse una canzone.

«Il giorno stesso mi trovai in una libreria con un pianoforte e le note sono cadute sui tasti. Tornato in Italia quel motivetto continuò a tornarmi in testa, così ho buttato giù il testo e ho trovato il modo di farlo avere a Ivano Fossati».

paolo kessisoglu imita elly schlein a dimartedi 2

Ha coinvolto 25 artisti e avete cantato insieme «C’è da fare». Una Band Aid italiana.

«Con i fondi raccolti abbiamo offerto assistenza domiciliare a bambini e anziani colpiti dal crollo. È la cosa che sono stato più orgoglioso di mostrare ai miei genitori: vedermi cantare al fianco di Gino Paoli e Gianni Morandi, i loro miti».

 

Con Morandi fece Sanremo, nel 2011. Chi vinse?

«Vecchioni! Sanremo è un’esperienza folle: è come se per 20 giorni ti mettessero dentro un manicomio, non esiste nient’altro. Prima di salire sul palco mi tremavano le gambe. Di quel Festival ricordo il pianto a dirotto mio e di Luca (Bizzarri, ndr ) alla fine, e poi Gianni Morandi che non si trovava perché era andato a fare un bagno di folla».

paolo kessisoglu 2

 

A lei la fermano per strada o nei ristoranti?

«Sì, spesso, e talvolta me ne lamento, perché sono orso, ligure. Però dico che è peggio quando non ti fermano».

 

La sua canzone per Genova ha dato il nome a «C’è Da Fare», un ente del terzo settore dedicato al disagio giovanile.

«Avevo cominciato a leggere materiale sugli effetti del Covid negli adolescenti. Con una figlia, ero molto attento».

Ha fondato l’associazione con la sua nuova compagna, Silvia Rocchi.

«Lei è la direttrice generale, oltre a essere cofondatrice.

L’impulso è stato suo».

Siete andati dal Papa.

alain delon

«La nostra associazione nasce con raccolte fondi legate a eventi sportivi con la bici e il Vaticano ha una sua nazionale, la Vaticano Cycling Team, con la quale abbiamo fatto un’asta. Il Papa ci ha accolto in audizione con tanti altri sportivi e gli abbiamo regalato la nostra divisa ciclistica».

 

Quanto conta condividere progetti nella coppia?

«Moltissimo, direi che è fondamentale».

 

E Luca Bizzarri lo ha coinvolto in «C’è Da Fare»?

«No, teniamo separate le nostre vite individuali».

 

Quando ha un problema personale lo chiama?

«No, ho amici più vicini, sebbene Luca sia una persona che stimo sul piano professionale, e gli voglio bene. Ma le nostre vite sono separate».

gerard depardieu

 

È ancora vegetariano?

«Sì, però più inclusivo. La bistecca non la mangio, ma magari a un aperitivo posso prendere una fetta di salame. Il pesce lo mangio solo fuori».

 

È credente?

«Non credo molto in un Dio cristiano. E non mi importa granché di sapere se Gesù è esistito o no. C’è però una ricerca di Dio dentro di me».

 

Chi l’ha salvata a Paros quando ebbe l’incidente in moto?

«Ho pensato a un Dio».

 

A chi si sente più grato?

«Ai miei genitori. Perché si sottovaluta il valore della bontà e loro hanno sempre mantenuto la barra dritta».

 

Sono mancati a pochi mesi l’uno dall’altro. Li sogna?

paolo kessisoglu 1LA FOTO DEL BACIO TRA I GENITORI DI PAOLO KESSISOGLU

«Pochissimo. Però ci parlo, molto più di prima».

BIZZARRI MORANDI KESSISOGLUpaolo kessisoglu 3paolo kessisoglu 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”