FEDER-CALCIO NEI DENTI - LA SOSPENSIONE DA OGNI INCARICO SOCIETARIO, DOVUTA ALLE CONDANNE DI CALCIOPOLI, NON VA GIÙ AD ANDREA DELLA VALLE E LOTITO - PER NON MOLLARE LA POLTRONA, IL DUO ANTI-CASTA MA POCO CASTO MUOVE GUERRA ALLA FEDERCALCIO CON IL SOSTEGNO DELLA LEGA DI SERIE A - LA REVISIONE DELLA NORMATIVA DIVENTA UN’ALTRA TESTA D’ARIETE PER PRENDERE A SPALLATE LA PRESIDENZA DI GIANCARLO ABETE…

Guglielmo Buccheri per "la Stampa"

Ora che le sentenze di primo grado su Calciopoli hanno avuto anche l'effetto immediato di portare alla sospensione da ogni incarico societario il presidente onorario della Fiorentina Andrea Della Valle, l'ad viola Sandro Mencucci e il presidente della Lazio Claudio Lotito (tutti e tre condannati per frode sportiva), fra Lega Calcio e Federcalcio è di nuovo aria di tempesta.

I club sono in rivolta e giovedì prossimo, in occasione di un consiglio di Lega straordinario, metteranno a punto la propria strategia d'attacco. Nel mirino c'è l'articolo 22 bis delle Norme organizzative interne della Figc, il passaggio dove si dichiara sospeso da ogni incarico societario chiunque sia stato condannato, anche se non in via definitiva.

Apriti cielo! Fiorentina, Lazio, ma non solo (i contatti informali condotti da Beretta hanno raccolto molte adesione, fra queste anche quelle della Juve e del Milan) hanno messo in agendal'urgenza di rivedere l'impianto normativo perché giudicato al limite della costituzionalità se messo in relazione con quanto accade per i vertici di aziende che non siano calcistiche. «Costringere un dirigente di club alla sospensione da ogni incarico sociale fino ad eventuale assoluzione è un pregiudizio troppo penalizzante: queste norme sono del ‘93 quando - così il presidente della Confindustria del pallone Maurizio Beretta - il mondo del calcio era un'altra cosa: oggi le società fatturano fino a 250 milioni di euro...».

Lega Calcio contro Figc, dunque. Ieri mattina, Beretta ha inviato la lettera tanto attesa dove si formalizza la condizione di Andrea Della Valle, Mencucci e Lotito. Una raccomandata con una lunga serie di allegati dove si manifestano le valutazione negative dei club e dove diversi sono gli interrogativi toccati nelle riflessioni di Beretta. Come mai le stesse Norme organizzative interne della Figc all'articolo 10 prevedono la sospensione dei dirigenti federali solo in presenza di condanna passata in giudicato e per gli incarichi sociali la stessa sospensione scatta già dopo il primo grado?

E se, come accadrà per i reati di frode sportiva contestati per Calciopoli, dovesse sopravvenire la prescrizione dopo il primo grado, come andrebbe considerata la posizione dei condannati? I vertici di Fiorentina e Lazio e quelli degli altri club («Qua non si discute nel merito di quanto deciso dai giudici di Napoli, ma è una questione di principio», precisa Beretta) vogliono capire in quali termini e condizioni possano portare avanti le rispettive politiche societarie.

La materia è complessa e preannuncia forti tensioni politiche all'interno della stessa federazione. La Lega di A si dice compatta e forte dell'appoggio della Lega di B, della Lega Pro e di quella dei Dilettanti, un patto fra leghe che avrebbe i numeri per portare avanti la richiesta di revisione dell'attuale normativa in consiglio federale. Il Coni vigila anche perché spetta al Foro Italico dare il via libera ad ogni possibile modifica delle Norme organizzative interne di ogni federazione sportiva. C'è di nuovo Abete come bersaglio dei club. Oggi Andrea Della Valle, Mencucci e Lotito sono sospesi, ma giocano già all'attacco. La Figc, intanto, ha già chiesto un parere alla Corte Federale sulla posizione del consigliere Lotito.

 

DIEGO DELLA VALLE E FRATELLO ANDREA CLAUDIO LOTITO MAURIZIO BERETTA resize GIANCARLO ABETE I SIGNORA

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