marina ripa di meana

POSTA! - LA SCELTA DI MARINA RIPA DI MEANA DI ESSERE SEDATA PROFONDAMENTE IN ATTESA DELLA MORTE E AVER VOLUTO FAR SAPERE AL MONDO DELLA SUA SCELTA, È UN ATTO DI GRANDE CORAGGIO - UN LIBRO METTE IN DISCUSSIONE LE CAPACITÀ MENTALI DI DONALD TRUMP. QUINDI HILLARY CLINTON, BARACK E MICHELLE OBAMA AVREBBERO PERSO CONTRO UN DEMENTE?

Riceviamo e pubblichiamo:

 

monchi

Lettera 1

Caro Dago, "Io sono un genio e sono stabile", Trump lo dice, Renzi lo pensa.

BarbaPeru

 

Lettera 2

Caro Dago, in nero ai "Golden Globes" contro le molestie sessuali, gli stessi che marciavano con Weinstein per i diritti delle donne: attori sempre pronti a recitare!

Daniele Krumitz

 

Lettera 3

Caro Dago,  da romanista a romanista, una pedata nel culo dell'attuale dirigenza della A.S. Roma, da Baldissoni a Monchi, sarebbe il primo passo per rinascere.

Giancarlo Lehner

 

Lettera 4

PIERO GRASSO ALL ASSEMBLEA DI LIBERI E UGUALI

Caro Dago, ormai in trance preelettorale, il fondatore di 'Liberi e Uguali' propone di abolire le tasse universitarie recuperando il conquibus da chi inquina: è tutto Grasso che sòla.

Giorgio Colomba

 

Lettera 5

Lo trovo un furbastro che la sa raccontare bene. Una vita non proprio da esempio......Mi risulta che il re avesse due figli. Il primogenito, Vittorio Emanuele erede al trono e il secondogenito a cui spettava il titolo di duca d'Aosta. Lui discende da quest'ultimo. Se ne faccia una ragione e lasci stare il povero re Umberto. L'ultimo vero gran Signore.

NY46

 

Lettera 6

La Botteri è ossessionata da Trump. E va bene. Ma Dagospia, che s'innerva nel non essere "ossessivo", che evita e irride le parrocchie, non può proprio rinunciare alla causidica Maglie, alla sua cieca osservanza di un "non allineamento" che allinea con le unghie sui vetri e con cavillosità da liceale un po' istruito?

botteri

Paolo

 

Lettera 7

Caro Dago, un libro mette in discussione le capacità mentali di Donald Trump. Quindi Hillary Clinton, Barack e Michelle Obama avrebbero perso contro un demente?

Benlil Marduk

 

Lettera 8

Egregio direttore, la scelta di Marina Ripa di Meana di essere sedata profondamente in attesa della morte (in mancanza di legge per l'eutanasia in Italia) e aver voluto far sapere al mondo della sua scelta per voce di Maria Antonietta Coscioni, è un atto di grande coraggio e di anticonformismo da perte di una donna che è stata padrona della sua vita cosi' come della sua morte.

Chapeau a lei, checché ne dicano i vari Mario Giordano di turno.

Paolo Ferraresi

 

Lettera 9

CARLO CALENDA PIER CARLO PADOAN

Gentil Dago,

La più Migliore risposta, direbbe la Fedeli, al ministrone Carlo Calenda dovrebbe darla Piero Fassino: "Se ha idee diverse da Matteo Renzi, gentil Carlo, fondi un partito e si presenti alle elezioni!". Ma lo ha già detto a Grillo e Beppe ha fatto tutto quel che Piero gli condigliò?

Appunto....

Ossequi.

Pietro Mancini

 

Lettera 10

Caro Dago, incendio alla Trump Tower di New York. Dopo Russiagate e insanità mentale si passa agli attentati di tipo “mafioso" per far sloggiare Danald!

Sergio Tafi

 

schermata 2018 01 08 alle 16.50.41

Lettera 11

A volte ritornano.

Ti pareva che la Drag Queen Chiara/Luciano non se la prendesse con chi (D'Agostino tra questi) ha osato "deificare" la defunta Marina Punturieri (al secolo Marina Ripa di Meana)? Persona che, a suo dire, andrebbe "non solo censurata ma additata ad esempio in negativo". Ripeto: additata ad esempio in negativo.

 

Vorrei cercare di capire cosa scatta nella mente di persone come la nostra Drag, cosa gli procura quell'irrefrenabile desiderio di censurare persone, costumi, vite e modi di vivere? Perché non accettano il fatto che ognuno, su questa Terra, è libero di pensare, fare, educare a suo modo anche se non quello più comune e diffuso, seppur criticabile?

Da dove nasce tal presunzione di sentirsi aderenti a presunti dettati divini rispetto ad altre persone che agiscano e pensano differentemente?

marina ripa di meana anti pellicce alla scala 1998

 

Dice che da cattolico rispetta la Marina Ripa di Meana defunta. A quanto pare solo da morta, quindi e probabilmente solo perché trapassata. Bel rispetto. Per tutto il resto, è un massacro. Cerco di capire e alla fine, una risposta, me la sono data: la sua tetra moralità da Santa Inquisizione nasconde chissà quante fantasie e morbosità represse, che quando poi vede spiattellate con numerosi articoli sul sito, hanno il magico effetto di mandarlo in corto circuito e scatenare le sue invettive pre-conciliari.

 

marina ripa di meana anti pellicce 1997

Tant'è che a quanto pare non digerisce troppo neanche la figura dell'attuale Papa, troppo slegato alla dottrina e poco affine alla Curia Romana. Gira che ti rigira, puntualmente ci tocca leggere e sopportare le contumelie a senso unico di questo sedicente bisunto dal Signore. Drag Queen, un consiglio: il web è un mondo enorme, con miliardi di pagine...cambia sito.

JJB

 

marina ripa di meana 1995

Lettera 12

Caro Dago, il ministro Calenda è, a modo suo, in piena campagna elettorale: dopo aver attaccato la proposta (ufficiosa) del Pd di abolire il canone Rai, in un'intervista a Radio Capital se la prende con Grasso che vuole togliere le tasse universitarie, e critica due delle tre proposte in materia economica, quella del centrodestra e quella dei grillini, definendole pericolose per l'Italia.

 

Nel contempo, però, spiega che non si candida alle elezioni in quanto "fare il parlamentare non è il suo mestiere" (forse perché nel 2013, candidatosi alla Camera con Monti, non è stato eletto), affrettandosi tuttavia a precisare che gli piace "gestire e farlo secondo una visione politica": cioè, tradotto dal pariolese, (ri)fare il ministro.

 

Insomma, in vista delle elezioni, un ministro in carica si rifiuta di sottoporsi al giudizio del corpo elettorale, ma si propone per un futuro governo: un paradosso che, pur nell'incredibile panorama politico italiano, fatto di partiti-azienda, partiti-blog, partiti personalistici e presidenti del consiglio calati dall'alto, spicca, e non in positivo.

Federico Barbarossa

 

Lettera 13

Caro Dago,

luigi di maio steward

Sgarbi, come è il suo solito, quando parla di un avversario usa, spessissimo, termini volgari ed impropri. Che Di Maio non sia all’altezza della situazione, è ben noto a tutti, ma ritengo che la sua candidatura favorisca sia il Pd che la destra, poiché la sua figura non invita neanche gli elettori protestatari, che avrebbero votato i 5S anziché rimanere a casa a leggere un buon libro. Lo ritengo un chierichetto, anzi un pretino spogliato che quando apre la bocca dice cose che non dicono nulla.

 

Già in una lettera che ti inviai a settembre dello scorso anno, che pubblicasti, espressi le mie perplessità sul personaggio, perplessità che si sono rafforzate in questi ultimi tempi poiché ha dimostrato di essere senza midollo spinale. Sono ultra convinto che penalizzerà il movimento. Peccato, poiché i programmi dei leader avversari sono, per il momento, delle puttanate irrealizzabili. Se al posto di Di Maio avessero scelto Di Battista i risultati sarebbero stati nettamente migliori.

Annibale Antonelli

CARLA RUOCCO - DI BATTISTA - VIRGINIA RAGGI - LUIGI DI MAIO

 

Lettera 14

Caro Dago, il povero Macron invita la Cina a rilanciare la "battaglia climatica". Ma non si è accorto che in America ci sono 40 gradi sotto zero?

Gian Morassi

 

Lettera 15

Dago, carissimo, dagli insulti infervorati e sguaiati di Sgarbi contro Di Maio ed il mov5s, deduco che:

1) se il mov5s andrà al governo toglieranno i vitalizi;

2) la 1) non è poi tanto lontana.

Cordialità con metodo contributivo.

Ivan Viola.

 

Lettera 16

SALVINI BERLUSCONI MELONI

Caro Dago, son cominciati i fuochi d’artificio delle prossime elezioni politiche. Le promesse hanno fatto capolino e noi, poveri fessi, abbocchiamo come trote in una riserva di pesca. Ieri tra il trio delle meraviglie, della destra, ed il candidato Grasso, abbiamo iniziato ad assaggiare quello che un amico ha battezzato “la cucina molecolare” della politica. Detta in soldoni, aria e chimica, preparata a puntino.

 

Tra la legge Fornero da abbattere, senza spiegare in pratica come fare, le pensioni minime a mille euro, il blocco delle immigrazioni, la destra ha dato il meglio di sé. A sinistra, molto più a sinistra del PD, Grasso ha sparato la sua prima carica ad obice. Aboliremo le tasse universitarie!

 

Bellissimo, intrigante, affascinante e, diciamocelo, molto di sinistra. Spalmare le spese della gestione universitarie, come spesa pubblica. Tutto sarebbe bello ed affascinante, se non ci fosse un ma grosso come una casa. Cercare di abolire le tasse, per far accedere tutti, senza risolvere alla fonte il problema gestionale delle università italiane, sarebbe come mettere benzina per aerei, dentro il motore di una utilitaria. Si brucerebbe tutto.

SALVINI MELONI BERLUSCONI

 

Le università italiane son gestite da famiglie, come nelle mafie moderne, e trovare figli, mogli, cugini o amici di famiglia, a capo di una cattedra o aiutanti del rettore, non è cosa straordinaria. Quindi, da cittadino che versa le tasse, pensare di far entrare tutti in un contesto che è tanto oscuro quanto torbido, è una, per dirla alla Fantozzi, una cagata pazzesca. Apprezzo il concetto ed il tentativo, ma se anche l’ex presidente del senato, cade nella trappola delle promessone elettorali, per attirare l’attenzione, siamo oltre alla frutta, al digestivo!

 

Per il resto, sotto silenzio, passano i messaggi di abbattimento al movimento 5 stelle. Potenziale vincitore, senza maggioranza, della prossima tornata. Incredibile come un movimento composto da disoccupati, incapaci, imbranati e disonesti (per dirla alla Silvio da Arcore), abbia tanti, ma tanti, estimatori nel bacino di votanti italiano. Quindi, o siamo tutti scemi, oppure, a ben vedere, qualcosa nelle proiezioni dei contendenti al movimento, non torna. Che sia paura?

berlusconi salvini meloni

 

Ad Arcore i grillini son visti come fumo negli occhi. Silvio nostro è terrorizzato dal potenziale governo con a capo Di Maio; con loro non ha raggiunto nessun accordo e teme di dover pagare il conto del suo veleggiare tra illegale e torbido di questi anni. Staremo a vedere.

 

Ultimo pensiero a Matteo da Firenze. A forza di fare il ganassa, come si suole dire, rischia di fare una figura delle sue. Mai darlo per morto, ma le indicazioni non sono delle migliori. In attesa, incrociamo le dita. Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e pensionati giudiziari che vorrebbero ancora governare. Saluti

Pegaso Nero

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)