1. LA PROSSIMA STAR? JOSEPHINE BAKER! A LONDRA FUROREGGIA UNO SPETTACOLO TEATRALE SULLA SUA VITA FOLLE E L’ANNO PROSSIMO USCIRÀ UN FILM SU DI LEI, STAR RIHANNA 2. SEMBRERÀ STRANO MA GLI SCANDALI DI RIHANNA, LE DROGHE E L’ESIBIZIONISMO CONSAPEVOLE IMPALLIDISCONO DAVANTI AGLI EXPLOIT DI JOSEPHINE. UNA DONNA PASSATA DAGLI STRACCI ALLA RICCHEZZA CHE, NONOSTANTE LO STATUS DI DIVA, HA AVUTO UNA VITA INZEPPATA DI SCANDALI DOVUTI A CENTINAIA DI AMANTI (MASCHI E FEMMINE) 3. MA ERA ANCHE UNA DONNA CORAGGIOSA, AL PUNTO DA PRESTARSI COME SPIA PER LA RESISTENZA FRANCESE ANTINAZISTA E DA SOSTENERE LE CAMPAGNE CONTRO LA SEGREGAZIONE RAZZIALE IN AMERICA: ERA AL FIANCO DI LUTHER KING NELLA MARCIA SU WASHINGTON QUANDO VENNE PRONUNCIATO LO STORICO DISCORSO “I HAVE A DREAM”

dal "Daily Mail"

Sotto cocenti luci di scena, Josephine Baker si presentò al pubblico completamente nuda, ad eccezione di poche penne di fenicottero strategicamente posizionate. Il suo partner di ballo la mise a testa in giù, mentre le sue gambe lunghe e sottili si distendevano in aria.

Lui la mise giù e lei cominciò a ballare. Mentre la luce giocava sulla sua pelle color caffè, il suo corpo sembrava fondersi in un delicato abbraccio al suo partner. Era, come ricordò in seguito, persa nella erotismo del momento, "inebriata. . . guidata da forze oscure che non riconobbi", mentre si contorceva in modo così seducente.

Per qualche istante il pubblico di Parigi rimase in silenzio, come stordito. Poi tutti si alzarono in piedi contemporaneamente per un applauso entusiasta.
Lei è stata salutata come la "Venere nera". Picasso l'aveva soprannominata "la Nefertiti della società". Per Ernest Hemingway era "la donna più sensazionale che si sia mai vista".

E' stato questo l'inizio di una straordinaria carriera. Josephine Baker, la ragazza del ghetto di St. Louis, riuscì a diventare una delle più grandi dive di sempre, un'icona dell'età del Jazz, piena di talento e glamour, ma anche decadente e amorale.
Oggi, tutto ciò che molte persone ricordano di lei è un balletto osé, in cui era seminuda tranne che per il famoso tutù di banane finte.

Tuttavia, questa estate, un nuovo spettacolo su Josephine, diretto da Phyllida Law - madre della attrice Emma Thompson - ha affascinato il pubblico teatrale di Londra grazie alla parabola di una donna passata dagli stracci alla ricchezza. E l'anno prossimo uscirà un film su di lei e, a quanto pare, a interpretare la Baker ci potrebbe essere la cantante Rihanna.

Sembrerà strano ma gli scandali di Rihanna, la dipendenza dalle droghe e il suo esibizionismo consapevole impallidiscono davanti agli exploit di Josephine che, nonostante lo status di diva, ha avuto una vita stravagante, con molti scandali dovuti alle sue centinaia di amanti (maschi e femmine). Ma era anche una donna coraggiosa, al punto da prestarsi come spia per la Resistenza francese antinazista e da sostenere le campagne contro la segregazione razziale in America.

La Baker è nata nel 1906. Sua madre, Carrie, era un ex ballerina, il padre pare fosse un batterista di nome Eddie Carson, che lasciò la famiglia poco dopo la nascita del fratello minore di Josephine. Carrie aveva avuto altri due figli, e faticando ogni volta a pagare l'affitto con il misero stipendio da lavandaia, passava con la famiglia da una casa sporca all'altra.

Carrie imputò alla nascita di Josephine la fine prematura della sua carriera di ballerina e spesso picchiava sua figlia che, molti anni dopo, disse di sua madre: "Mi odiava e mi voleva morta". Poi, nel 1917, quando Josephine aveva solo 11 anni, nella sua città natale di St. Louis scoppiarono una serie di scontri razziali. Gruppi di bianchi facinorosi invadevano i quartieri neri, uccidendo molte persone.

Josephine fu testimone dell'omicidio di un amico di suo padre e vide anche una donna incinta con il ventre aperto. Ovviamente questo lasciò in lei un odio feroce per ogni forma di razzismo e la determinazione a scappare da St Louis.

Nel disperato tentativo di lasciarsi alle spalle la sua vita infelice, con una cerimonia informale, sposò all'età di 13 anni un certo Willie Wells, un uomo che aveva il doppio dei suoi anni conosciuto durante un lavoro come cameriera. Sorprendentemente, né le autorità del Missouri (che poco si interessavano alle dinamiche interne alla comunità nera) né la madre insensibile di Josephine hanno mostrato interesse per il suo matrimonio.

Ma le nozze non portarono tranquillità a Josephine. I due erano costantemente in conflitto e in un'occasione Willie colpì Josephine alla testa con una bottiglia. Alla fine lui se ne andò e il matrimonio si chiuse dopo appena otto mesi. Poco dopo, Josephine fu notata da un talent scout e così venne scritturata come corista in una compagnia initerante, gli Steppers Dixie. La cantante del gruppo prese Josephine sotto la sua ala - e nel suo letto - e le insegnò a cantare.

Quando i Dixie Steppers lasciarono St Louis, Josephine andò con loro. Veniva pagata 10 $ a settimana e le coriste come lei erano tenuti a dispensare favori sessuali ai finanziatori dello show. Quando lo spettacolo raggiunse Filadelfia, Josephine venne corteggiata da un uomo gentile di nome Willie Baker. E fu così che Josephine si risposò all'età di soli 15 anni, anche se lei non aveva ancora divorziato dal primo marito.

Fece un provino per un musical all-black, Shuffle Along, ottenendo una parte nel coro. Allora lasciò Philadelphia e il suo nuovo marito. Gradualmente iniziò ad arricchire le sue esibizioni con siparietti comici, rubando così la scena alle altre ragazze, che iniziarono a chiamarla "la scimmia".

Ma lei blindò la sua carriera, intrecciando una relazione con il produttore dello spettacolo. Lo show fece il giro dell'America riscuotendo un enorme successo. E Josephine era sulla cresta dell'onda.

Nel 1925, all'età di 19 anni, è stata notata da un produttore in cerca di una cantante per un cabaret messo in scena solo da neri da presentare a Parigi. Riluttante a lasciare gli Stati Uniti, Josephine fu convinta da un assegno-paga di 200 dollari a settimana. Ma fu spiazzata quando, poche settimane prima dell'inizio dello spettacolo, i produttori le dissero che doveva ballare in topless per stuzzicare le fantasie erotiche che i francesi coltivavano sulle donne africane.

Ma quando lei si rifiutò, minacciando di tornare a casa, i produttori semplicemente le dissero che non avrebbe avuto un biglietto finché non avesse fatto quelle che le veniva chiesto. E così, senza un soldo, Josephine fu costretta ad accettare. Dopo il clamoroso successo alla prima dello show, gli stilisti facevano a gara per vestirla, e le arrivarono migliaia di proposte di matrimonio da ammiratori infatuati.

Anche se lei amava Parigi e la sua relativa tolleranza razziale, Josephine si sentiva sola e aveva nostalgia di casa, al punto da riempire la sua suite d'albergo con due conigli, un serpente, un pappagallo e un maiale chiamato Albert.

Non passò molto tempo prima che fosse scritturata dal famoso Folies Bergere music-hall dove mostrò il suo costume più famoso: il tutù con le banane. Era stato ideato per una sua sensuale "danza della giungla" dal drammaturgo e designer Jean Cocteau e consisteva in una gonna di finte banane che in spettacoli successivi furono laccate d'oro e ricoperte da strass.

La sua celebrità crebbe. Venivano vendute "bambole Josephine" e le donne alla moda portavano i capelli come lei. Ognuno voleva andare a letto con la Venere Nera e lei non si risparmiava: aveva centinaia di tresche con uomini e donne. Lo scrittore francese George Simenon, che avrebbe raccolto la biancheria di 10.000 appassionati incontri d'amore, disse che lei era l'unica donna a Parigi che avrebbe potuto corrispondere la sua energia sessuale.

Gli uomini facevano la fila fuori dalla sua camera d'albergo. Lei diceva (probabilmente mentendo) di frequentare un bordello per soddisfare il suo appetito sessuale.
Uno dei suoi amanti era un gigolò siciliano, Pepito de Abatino, che divenne poi il suo manager. Lui la convinse ad aprire un proprio locale notturno, "Chez Josephine", dove ha cantato, ballato e flirtato.

Ha girato due film di grande successo, diventando la prima star nera nel cinema mainstream. Ha girato l'Europa, ignorando gli insulti di fascisti e razzisti, e anche le buste di ammoniaca che le venivano lanciate sul palco. Nonostante la storia con Pepito, ebbe altri amanti: un principe svedese, un Maharajah indiano, una bella ballerina e un'attrice statunitense.

Ha sfilato per le strade di Parigi portandosi dietro un ghepardo addomesticato con un collare di diamanti e ha comprato una grande casa in periferia, che ha riempito con le scimmie da compagnia. Ma non ha mai dimenticato la sua infanzia povera. Spesso ha pagato le bollette dei suoi vicini più poveri e ha dato molti soldi in beneficenza.

Dopo la morte di Pepito, nel 1937, ha sposato un industriale francese, Jean Lion. Il matrimonio si ruppe quando lui cercò di plasmarla in una casalinga giudiziosa.
Quando scoppiò la guerra, Josephine fu reclutata dai servizi segreti francesi per raccogliere informazioni presso il nemico. Strenuamente anti-nazista, pilotò un aereo con forniture della Croce Rossa fino in Belgio.

Nel 1940, quando i tedeschi invasero Parigi, trovò rifugio nel suo castello in Dordogna, dove coraggiosamente dava asilo ai combattenti della Resistenza. Quando i soldati tedeschi le perquisirono casa, lei li invitò ad entrare con grande rischio personale.

Tenne concerti gratuiti per le truppe alleate in Nord Africa, sfidando i deserti disseminati di mine e le dure condizioni di vira senza lamentarsi. Tornò a Parigi nel 1944 accolta come un'eroina, ricevette la Medaille de la Resistenza e la Croix de Lorraine. Divorziò da Jean Lion e sposò il suo band leader, Jo Bouillon, nel 1947.

Molto prima che l'attrice Angelina Jolie si desse da fare per gli orfani, Josephine aveva sognato la creazione, nel suo castello, di una comunità utopica per bambini di tutte le razze. Infatti adottò 11 ragazzi e due ragazze, da Corea, Giappone, Colombia, Israele, Africa, Venezuela e Francia.

Era decisa a dare loro quel'infanzia felice che a lei era stata negata, ma lei era incapace di educarli. Li riempiva di regali e poi li rimproverava furiosamente. La loro educazione è stata in gran parte affidata alle bambinaie.

Nel 1951 tenne un tour in America. Dopo aver combattuto contro il nazismo, era inorridita al pensiero che il razzismo fosse ancora così diffuso nel suo paese. Si espose contro la segregazione, imperterrita davanti alle minacce da Ku Klux Klan, e si rifiutò di esibirsi in luoghi che non consentivano l'ingresso ai neri, costringendo così molti impresari a rivedere le proprie regole.

Nell'agosto del 1963 - esattamente 50 anni fa - era al fianco di Martin Luther King nella marcia su Washington quando venne pronunciato all'America lo storico discorso "I have a dream". Anche lei tenne un discorso, indossando l'uniforme dell'esercito francese e le medaglie.

Nonostante i suoi enormi guadagni, Josephine non era una buona amministratrice di denaro e la sua fortuna cominciò a esaurirsi. Nel 1969 con la fine del suo matrimonio con Jo Bouillon, è stata costretta a vendere il suo castello e a trasferirsi in un appartamento di due stanze a Parigi con tutti i suoi figli.

La Principessa Grace di Monaco - che aveva a lungo ammirato Josephine per la sua attività politica - venne in suo soccorso, aiutandola a comprare una villa nel sud della Francia. Lei continuò a esibirsi, anche se solo per pagare le bollette e coprire i debiti.

Fuori dal palco, non era più una stella glamour. Anni di tintura ai capelli avevano bruciato il cuoio capelluto lasciandola quasi calva. Le sue gambe erano avvolte in bende per proteggerli dagli strappi e la sua salute era compromessa. Nel 1973, ebbe un attacco di cuore e poi un ictus. Ma Josephine era instancabile.

Nell'aprile del 1975, i suoi ammiratori le chiesero di esibirsi a Parigi, per celebrare i 50 anni dal suo primo successo in città. Nel momento in cui Josephine mosse un passo sul palco si trasformò ancora in una stella scintillante.

Indossando corpetto di paillettes, che rivelava un corpo ancora tonico nonostante i suoi 69 anni, ottenne l'ultimo tributo da parte del pubblico, che comprendeva la Principessa Grace di Monaco, Mick Jagger e Sophia Loren. Dopo la sua seconda notte trionfale sul palco, festeggiò fino alle prime ore dell'alba con l'energia di una adolescente. Il giorno seguente, la sua assistente l'ha trovata a letto, priva di sensi, circondata dalle recensioni estatiche della sua performance. Aveva avuto un ictus e morì poche ore dopo.

Fu sepolta con gli onori militari in segno di riconoscimento del suo eroismo durante la guerra. Ventimila persone scesero in piazza per dire addio alla Venere Nera che aveva conquistato il loro cuore. Non era solo una stella, ma una eroina.
La ragazza del ghetto aveva concluso il suo lungo percorso.

 

 

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