mattarella arbore quelli della notte

LO SAPEVATE CHE MATTARELLA NON SI E' PERSO UNA PUNTATA DI QUELLI DELLA NOTTE? RENZO ARBORE, DOPO ESSERE STATO NOMINATO CAVALIERE DI GRAN CROCE DA MATTARELLA, RIVELA: “DI COSA HO PARLATO CON IL CAPO DELLO STATO? CERTAMENTE NON DI POLITICA. IL BIS SUL COLLE? TOP SECRET. MATTARELLA MI HA RIVELATO DI AVER ASSISTITO A PALERMO A UN CONCERTO DELL'ORCHESTRA ITALIANA. E DI NON ESSERSI PERSO NEMMENO UNA PUNTATA DI QUELLI DELLA NOTTE…"

GLORIA SATTA per il Messaggero

 

RENZO ARBORE NOMINATO CAVALIERE DA SERGIO MATTARELLA

Musicista, innovatore di radio e tv, regista, talent scout, ambasciatore del talento italiano nel mondo: da ieri Renzo Arbore è anche Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. È stato il Presidente Sergio Mattarella, in uno degli ultimi atti del suo mandato, ad insignire il popolare showman della prestigiosa onorificenza per meriti artistici.

 

Nel corso della cerimonia di consegna, al Quirinale, il Capo dello Stato ha elogiato l'impegno di Arbore nel campo dello spettacolo, dove il neo-Cavaliere si è distinto per aver dato vita a una tv alternativa che si è trasformata in una «palestra creativa» per nuovi talenti. E ha sottolineato l'importanza della sua Orchestra Italiana che, grazie ai tanti concerti internazionali, ha portato al nostro Paese la simpatia e l'amore di tutto il mondo. La Gran Croce rappresenta dunque il «ringraziamento» della Repubblica per tutto quello che Arbore ha fatto.

 

dago renzo arbore a quelli della notte

LA ONLUS «In tutta la mia vita ho venduto parole, per questo riconoscimento immenso per la prima volta non ne ho avute», ha commentato a caldo Renzo, 84 anni e una carriera legata a programmi cult come L'altra domenica, Quelli della notte, Indietro tutta. «È il premio più prestigioso, ma non è un premio alla carriera, che continua... Dedico questo riconoscimento ai miei compagni dell'Orchestra italiana che per 30 anni ci hanno portato in giro per il mondo. Lo dedico a loro anche perché sono due anni che non lavoriamo», ha aggiunto lo showman non nuovo alle onorificenze: nel 1992 era stato nominato dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro Grand'Ufficiale della Repubblica. «Ho ribaltato il varietà tradizionale attraverso l'improvvisazione... e non ho mai tradito la Rai», ha dichiarato a RaiNews 24.

discorso di fine anno sergio mattarella 2021 3

 

LA RIVOLUZIONE Ma di cosa ha parlato con Mattarella? «Certamente non di politica, ma di spettacolo e comunicazione nei 20 minuti del nostro colloquio riservato. Ed anche, amabilmente, della Lega del Filo d'oro, la onlus di cui sono testimonial da 40 anni».

 

Ha per caso provato a convincere il Capo dello Stato a rimanere sul Colle? «Top secret, non sono un politico», risponde Renzo. «Mattarella mi ha poi rivelato di aver assistito a Palermo a un concerto dell'Orchestra Italiana. E di non essersi perso, sui consiglio dei figli, nemmeno una puntata di Quelli della notte, il programma che rappresenta il mio marchio indelebile. È stato un progetto rivoluzionario, che ogni sera puntava su 40 facce diverse ed era totalmente improvvisato grazie a Giovanni Minoli (allora capostruttura di Rai2, ndr) che ci permise di farlo». Ha poi aggiunto ai microfoni dei tg Rai: «Io ho sempre fatto l'altro: l'altra radio, l'altra tv, l'altro cinema, perfino l'altra canzone napoletana. Innanzitutto per sprovincializzare me stesso, e credo di aver arricchito culturalmente gli italiani. La Gran Croce mi ha fatto battere il cuore, cosa pericolosa alla mia età».

marisa laurito renzo arbore quelli della notte

 

LA SERENATA Non è la prima volta che Mattarella e Arbore s' incontrano. Nel 2017 il Presidente ricevette al Quirinale lo showman con una delegazione della Lega del Filo d'Oro che sostiene le persone non vedenti e non udenti. «Io mi ritengo fortunato e il fatto di mettere a servizio quel poco di fortuna che ho avuto per una organizzazione come questa mi solleva anche da qualche insoddisfazione. Almeno servo a qualche cosa», ha spiegato Arbore. Che sempre nel 2017, come musicista, animò con la sua Orchestra Italiana la festa conclusiva dei soggiorni estivi organizzati dal Quirinale nella tenuta di Castelporziano a favore di disabili e di anziani. In quell'occasione, dedicò a Mattarella una serenata siciliana.

 

Dago -Edonismo reaganiano - Quelli della notte 1985

LE REAZIONI La notizia dell'onorificenza ha scatenato un diluvio di congratulazioni, anche sui social. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha parlato di «importante riconoscimento per un grande artista italiano amato in tutto il mondo». La soddisfazione Rai è stata affidata a una nota congiunta della presidente Marinella Soldi e dell'ad Carlo Fuortes: «Le qualità artistiche, le capacità professionali e l'estro di Arbore», dichiarano, «hanno contraddistinto numerosi programmi per la radio e la tv e sono motivo di orgoglio per il servizio pubblico italiano».

 

quelli della notte 4

Esulta anche Marisa Laurito, da sempre amica, complice artistica di Arbore e due mesi fa diventata (nella massima discrezione, com' è nel suo stile) Commendatore della Repubblica per la carriera e l'impegno di direttrice del Teatro Trianon Viviani della natìa Napoli. «Sono estremamente felice per l'onorificenza ricevuta da Renzo», dice la grande attrice, «è meritassima, inoltre gli è stata data da Mattarella: un grande presidente, quello che personalmente ho amato di più».

quelli della notte 4quelli della notte

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…