santoro draghi

“I RISULTATI DI DRAGHI NON SONO COSÌ BRILLANTI. NON USI LA CRISI COME UN ALIBI PER ATTRIBUIRE AGLI ALTRI LA RESPONSABILITÀ DI FAR PAGARE AI PIÙ DEBOLI IL COSTO DI SCELTE SBAGLIATE” – DOPO TRAVAGLIO, ANCHE SANTORO CORRE IN SOCCORSO DI CONTE E STRONCA MARIOPIO - DA QUANDO NON SONO STATE MANTENUTE LE PROMESSE DI ELEGGERLO CAPO DELLA REPUBBLICA, APPARE AI SUOI COLLABORATORI SVOGLIATO E IRRITABILE. CONTE NON ARRETRI. A VOLTE IL DIVORZIO PUÒ TORNARE PIÙ UTILE CHE PROLUNGARE UN MATRIMONIO FINITO, SEMPRE CHE SI VOGLIA CONTINUARE A SERVIRE E CHE, COME DICEVA TOTÒ, “LA SERVA SERVA”.

Michele Santoro per tpi.it

 

 

SANTORO DRAGHI

A guardare i telegiornali e a leggere quasi tutti i quotidiani sembrerebbe che anche dal borgo più sperduto del nostro Paese si levi un’unica invocazione: “Draghi, capitano, mio capitano, non devi dimetterti!”. Questo assordante grido di dolore, di imprenditori, sindaci e camionisti indicherebbe nei partiti i colpevoli di farci precipitare nel baratro, e nel grande timoniere, ex Presidente della Banca Centrale Europea, per la sua competenza, l’operosità e l’innocenza delle sue azioni, l’ultima speranza di salvezza.

 

MARIO DRAGHI

Come avviene per la guerra in Ucraina, l’informazione dimentica volentieri alcune evidenze. La prima è la scissione del Movimento Cinque Stelle che è avvenuta a opera di un Ministro in carica, il Ministro degli esteri Di Maio. Un premier politico, che avesse avuto a cuore la stabilità, avrebbe cercato di dissuadere uno dei suoi principali collaboratori dal compiere un passo dalle conseguenze imprevedibili. Il tecnico Draghi non lo ha fatto; e in una telefonata con Grillo, non smentita, si è addirittura augurato che il tentennante leader eletto dei Cinque Stelle venisse sostituito. Ingenuità di un non politico?

 

Riguardo alla instancabile dedizione al Paese del Presidente del Consiglio c’è invece da svelare un segreto di Pulcinella: da quando non sono state mantenute le promesse di eleggerlo Capo della Repubblica, appare ai suoi collaboratori svogliato e irritabile, mortalmente offeso dalla decisione dei partiti di non considerarlo l’unico adatto alla “carica più alta”. Dunque pronto ad andarsene alla prima occasione. Si starà ripetendo “fosse che fosse la volta buona”?

michele santoro ricorda angelo guglielmi foto di bacco (1)

 

Terzo, che è ciò che personalmente considero più importante, i suoi risultati non sono così brillanti. Un dato per tutti: il 5 per cento della popolazione ha continuato ad accrescere il suo patrimonio e il 95 per cento a impoverirsi; e il 5 per cento paga in proporzione meno tasse del 95 per cento. Tra settembre e ottobre, a causa della guerra, dieci milioni di persone rischiano di finire o rimanere sotto la soglia della povertà per l’inflazione a due cifre e gli aumenti dei prezzi dei beni alimentari e delle materie energetiche.

 

 

Dunque il Presidente Mattarella non può non sapere che nel caso si manifestasse una maggioranza sufficiente in Parlamento che ribadisse la fiducia a Mario Draghi, il lancio della spugna, con una guerra in corsa e una crisi devastante alle porte, equivarrebbe a una diserzione.

 

“Il nonno al Servizio della Repubblica” si giustifica con la rottura del patto di unità nazionale che in verità era stato stipulato prima che l’Europa venisse sconvolta da una guerra. Adesso una grande fetta di italiani senza partito (il sessanta, il cinquanta o il quaranta che siano) manifesta dubbi, riserve e contrarietà sull’operato del governo.

 

SANTORO 22

L’Unità Nazionale di cui parla Draghi riguarda solo una metà della popolazione e ignora l’altra metà del cielo abitata da esclusi senza rappresentanza. Se la sua non è arroganza è la forza dell’abitudine contratta con la Pandemia di esercitare il potere al di fuori delle normali regole democratiche cancellando l’opinione pubblica critica.

 

La guerra ha reso evidente questa censura e quindi la mancanza in Italia di una vera opposizione, che certo non rappresentano i “Fratelli” mezzo d’Italia e mezzo degli USA. Né la rappresenta il Movimento Cinque Stelle, il cui compito storico si è esaurito da tempo e che è lacerato da una lotta per il potere. Ma resta tuttavia ancora sensibile a esigenze sociali compresse e ai bisogni reali ignorati di una parte della società. Non sarebbe un bene per la democrazia che il bambino venisse buttato via con l’acqua sporca.

mattarella draghi meme

 

Ragioniamo quindi da responsabili. Draghi ha voluto la bicicletta? Se ha i voti pedali e vada avanti per la sua strada che se porterà benessere, pace e riduzione delle diseguaglianze gli porterà l’eterna riconoscenza degli italiani.

 

Non usi la crisi come un alibi per attribuire agli altri la responsabilità di far pagare ai più deboli il costo di scelte sbagliate. Contemporaneamente Giuseppe Conte non arretri, lasci al loro destino i governisti, e dia vita a una vera opposizione, diversa da quella parassitaria e inerziale di Giorgia Meloni. Apra una Costituente dell’Alternativa con tutte le forze che si dichiarino disponibili. In questo modo potremo misurare seriamente le capacità di Conte e di Draghi, i due duellanti. Capire se siano entrambi necessari o se si possa farne a meno. Draghi si definisce “un servitore dello Stato” ma da tecnico tende a ignorare che la Costituzione considera necessari per il bene della Repubblica tanto il governo che l’opposizione. A volte il divorzio può tornare più utile che prolungare un matrimonio finito, sempre che si voglia continuare a servire e che, come diceva Totò, “la serva serva”.

MARCO TRAVAGLIO E GIUSEPPE CONTESANTORO PACE PROIBITAmeme travaglio contemichele santoro non e' l'arena 6SANTORO 11michele santoro a laria che tira 4

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....