andrea scanzi veronica gentili lucca summer festival

“PROPOSTE INDECENTI? E’ SUCCESSO ANCHE DA PARTE DI UOMINI, COMUNQUE MENO RISPETTO AI MIEI AMICI DEL FATTO” – AL LUCCA FESTIVAL QUEL PAVONE DI ANDREA SCANZI SI BEA DEI CORTEGGIAMENTI RICEVUTI DA “DONNE ANCHE ELEGANTI” (“IN QUALCHE CASO HO CEDUTO”) MA GLISSA SULLA SUA VIRILITA’ MINACCIATA DA INSINUANTI MASCHIONI – POI SPINGE AI MASSIMI IL SUO NARCISISMO QUANDO AMMETTE CHE CONDURREBBE VOLENTIERI SANREMO NON ESCLUDENDO UNA PARTECIPAZIONE DA CANTANTE (ALMENO QUESTA RISPARMIATECELA!) – VERONICA GENTILI: "MOLESTIE? OGGI PRIMA CHE A UNO GLI VENGA IN MENTE, VI GIURO, E' MOLTO PIU' COMPLICATO" (MA COSA FA? IMBRUTTISCE A TUTTI, A PRESCINDERE?) - VIDEO

ANDREA SCANZI DIALOGA CON VERONICA GENTILI

Irene Decorte per https://www.lagazzettadilucca.it/

 

 

andrea scanzi meme

 “Vietati i segreti” è stato il motto del secondo incontro di Lucca Summer Festival Talk, il nuovo format del festival che, attraverso domande serrate e audaci, scandaglia alcune delle personalità più interessanti del panorama italiano:

 

protagonisti nella serata del 4 luglio sono stati i giornalisti e performer Andrea Scanzi e Veronica Gentili (reduce da una stagione trionfante a Le Iene), “punzecchiati” dalla conduttrice Rossella Brescia.

 

“Partiamo da sleepy Joe Biden e il tycoon Trump: chi preferite tra i due?” è stato l’inizio col botto di Brescia, prendendo alla sprovvista i due interrogati, che presto hanno però esordito con tutta la verve, l’ironia e l’analisi che ci si aspettava da loro.

 

“Io scelgo Biden: nella disperazione è meglio un uomo morto che un uomo vivo così- ha dichiarato Gentili, echeggiata da Scanzi che si è rammaricato che la scelta fosse tra un rincoglionito e un pazzo scatenato - Nei confronti di Biden c’è qualcosa di crudele, un po’ di accanimento voyeuristico sulla vecchiaia: è vero che è il presidente in carica, ma andare lì a guardare nel buco della serratura della sua prostata o di quanta sia la sua demenza senile è maniacale”.

 

rossella brescia andrea scanzi veronica gentili lucca summer festival

La conversazione si è mantenuta sulla linea della politica estera, con il tema scottante delle elezioni francesi:

 

“Non so dai ballottaggi cosa verrà fuori tecnicamente, ma le elezioni le ha già vinte l’estrema destra, come le ha vinte ovunque, quell’estrema destra che cinque o dieci anni fa era impossibile vedere vincente- ha affermato Scanzi-

 

Chi sta a sinistra, se vuole cavarsela con poco, dice che gli elettori sbagliano, ma per capire il problema si deve andare più in profondità: il fatto è che le classi popolari si stanno spostando a destra”.

 

“Un elettore può scegliere quello che vuole, oppure quello che non vuole: si può votare nello stesso modo sia che si voglia qualcosa, sia che non lo si voglia. Se elettori eterogenei decidono che il loro punto d’incontro principale è andare contro Marine Le Pen, e questo li spinge a votare, ne hanno diritto: la democrazia è anche questo, e non ha niente di scandaloso”, ha dichiarato a sua volta Gentili.

 

andrea scanzi veronica gentili lucca summer festival

Scanzi ha avuto modo di elaborare ulteriormente sul tema rispondendo alla domanda di uno spettatore che, citando Giorgio Gaber, ha chiesto cosa sia la destra e cosa la sinistra: “I valori della sinistra sono essere dalla parte dei deboli, un’equa ripartizione economica, essere tolleranti, democratici, non essere razzisti;

 

ma a livello strettamente politico e non valoriale è molto più complicato, oggi siamo messi così male dal punto di vista politico che per essere di sinistra basta essere antifascisti, che è un po’ poco per dirsi di sinistra.

 

Si dovrebbe tornare ad essere orgogliosamente di sinistra: l’idea che sia sufficiente essere al centro per vincere le elezioni è una cavolata, se hai un governo legittimamente di destra la risposta uguale e contraria deve essere sinceramente e concretamente a sinistra. Mi va bene fare una grande coalizione antifa perché altrimenti vince questo o quello, ma le alleanze devono farsi anche con dei valori veri condivisi, o il governo dura ben poco”.

 

ANDREA SCANZI

Se Andrea Scanzi dovesse decidere di andare a cena con Giorgia Meloni o con Matteo Renzi, comunque, sceglierebbe la prima:

 

“Le riconosco qualche dote politica, e in un caso l’ho conosciuta, nel 2018, ad un pranzo da alcuni amici comuni: ci sono delle foto mitologiche, che secondo me hanno un valore inestimabile- ha scherzato- Con Renzi non ci voglio prendere neanche un caffè.

 

Ci siamo visti tre mesi fa, dopo che io ho scritto libri contro di Renzi, spettacoli, ho detto di tutto: c’è stata una scena bellissima, tipo scena western, in cui lui mi ha fissato per due minuti buoni e io ho fatto lo stesso”.

 

 

Più neutrale, in virtù del suo lavoro da conduttrice che le impone una certa tendenza super partes, è stata Gentili: “La Meloni è molto simpatica, sa stare con la gente, ma ad esempio se mi danno un Club Mediterranee e devo chiamare qualcuno a gestirlo dico Renzi: dipende tutto dal contesto”.

ANDREA SCANZI

 

E un impegno diretto in politica? È ben lontano dagli orizzonti di Veronica Gentili, nonostante la passione per l’argomento. “Mi piace moltissimo la politica, seguirla, analizzarla, parlarne, ma nella realtà dei fatti penso che a scendere in politica sarebbero solo grane che mi porterebbero via da un mestiere che amo molto”.

 

Ben più netto è stato Scanzi: “Io non ho la passione della politica, ne parlo per lavoro e sono contento di farlo.

 

Mi è stato chiesto tre volte di candidarmi, e io ho risposto di no con assoluta facilità: a tutti ho detto che io faccio un’altra cosa, lo scrittore, l’uomo di teatro, la persona libera, e se lo faccio bene è molto più importante di quello che fa un parlamentare”.

 

Entrambi i protagonisti della serata hanno avuto e hanno carriere ricche, anche nell’intrecciare in sé i due diversi poli dell’attività giornalistica e del mondo teatrale, seppure con traiettorie e percorsi diversi:

 

“Io vengo da una carriera da attrice, cui poi si è aggiunto il tassello del giornalismo televisivo; due mondi apparentemente molto lontani, ma in realtà vicini: mi sono portata in eredità tante cose dal mio lavoro precedente- ha spiegato Gentili- Io ho sempre teorizzato, nella mia vita, che i compartimenti stagni rischiano di essere riduttivi per l’espressione della persona: tutto quello che è diverso è una ricchezza, io mi tengo vicine tutte le Veronica che sono stata in tutti i mestieri che ho avuto”.

 

ANDREA SCANZI

“C’è molto pregiudizio quando sei un giornalista che fa anche teatro, cosa che faccio da 14 anni- ha aggiunto Scanzi- Io da piccolo volevo fare lo scrittore, l’ho sempre sognato: ancora oggi quando mi definisco giornalista non mi ci rivedo molto, anche se è quello che mi ha reso famoso e famigerato.

 

Nel 2011 mi fu chiesto di raccontare Gaber a teatro: mi resi conto che a teatro ci stavo bene, e clamorosamente il pubblico veniva, e da allora ho questa carriera parallela. Io non sono mai stato uno che fa una cosa sola, uno specialista, ma piuttosto un tuttologo: solo in Italia l’eclettismo è una colpa”.

 

ANDREA SCANZI

Attraverso le tematiche dell’odio sui social, dei sacrifici richiesti agli artisti e delle proposte indecenti ricevute nel corso delle rispettive carriere, il discorso è caduto sul movimento MeToo, nell’opinione di entrambi recante sia luci che ombre:

 

“Dal punto di vista pratico, credo che sia servito- ha dichiarato Gentili- Scherzo con gli uomini di potere che certe cose che un tempo era figo fare, abusando del proprio ruolo di potere, ora non si possono proprio più fare: qualcosa è cambiato culturalmente.

 

Poi, però, c’è stata la deriva dello pseudo-politicamente corretto, quasi una caccia alle streghe, fino al parossismo e al negativo. La modalità per cui la donna è un oggetto sacro da non avvicinare nemmeno non mi piace”.

 

veronica gentili

L’ultima porzione dell’incontro è stata popolata da una serie di varie ed eventuali, messe in campo dall’incalzante Rossella Brescia e dall’ancora più incalzante pubblico: dalla possibilità di partecipare ad un reality (negata categoricamente da entrambi), a tematiche musicali (sia Scanzi che Gentili condurrebbero volentieri Sanremo, e il primo non snobberebbe nemmeno una partecipazione da cantante) e calcistiche.

veronica gentili

 

“Io ho tanti difetti, tra cui il fatto che sono milanista: tra Pioli e Fonseca, sceglierei Pioli- ha dichiarato Scanzi rispondendo ad una domanda dal pubblico- Pioli l’ho conosciuto, so che è una bella persona, gli sono riconoscente perché ci ha fatto vincere uno scudetto quando eravamo la terza o quinta squadra, poi finito un certo ciclo è stato giusto che andasse via, ma chiamare Fonseca non è stata una grande idea. Spalletti sì o no? È indifendibile per quello che ha fatto agli europei.

 

Gli voglio bene e non voglio infierire, capisco che non ha lasciato ora per non essere ricordato come l’allenatore di una nazionale pessima. So che è un ottimo allenatore; non l’ha mostrato”.

 

veronica gentili

L’ultima domanda ha unito in sé due poli della vita e della carriera di Scanzi: quanto è cambiato, e sta cambiando, il mondo della musica, riguardo all’impegno politico? “È cambiato in peggio- ha esordito senza mezzi termini il giornalista- Ci sono degli artisti giovani che si schierano, ma domina più il mainstream: negli anni ’70 il cantautore era anche troppo impegnato, tanto che se uno non si schierava veniva etichettato anche a torto come un reazionario.

 

Con il passare degli anni gli artisti hanno imparato a tenere famiglia, c’è stato un po’ di svilimento quantitativo, ma persone che ci provano ci sono ancora: all’ultimo festival di Sanremo qualcuno ha detto ad esempio stop al genocidio, che è poco ma è già tanto, ci vuole poco ad essere rivoluzionari. L’artista è l’anticorpo della società: rischia, si impegna, si getta nella mischia perché noi spettatori possiamo beneficiare del suo esempio. Altrimenti, non è un artista fino in fondo”.

veronica gentili 24veronica gentili 23veronica gentili veronica gentiliveronica gentili 11veronica gentili 10veronica gentili 25veronica gentili 21veronica gentili veronica gentiliveronica gentili copiaveronica gentili 3veronica gentili 7

andrea scanzi 2andrea scanzi 1andrea scanzi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO