STADERINI: “MAI ‘POSTEGGIATO’ CON GRAZIA E LEGGEREZZA IN RAI, INPDAP E LOTTOMATICA”

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Mi riferisco all'Avviso ai naviganti di ieri "Acea addio per Staderini" e Vi ringrazio per il tono, tutto sommato simpatico e non aggressivo con cui tratteggiate le mie esperienze professionali.

Ma vorrei approfittare della Vostra ospitalità per alcuni chiarimenti. Non sento di "aver posteggiato con grazia e leggerezza sulle poltrone dell'Inpdap, Lottomatica e Rai". Le ricordo tutte come esperienze molto impegnative e difficili.

Dopo aver contribuito, con i primi 30 colleghi, alla costituzione nel 1976 della SOGEI-Anagrafe Tributaria (sulle ceneri del famoso e fallito Progetto Athena della grande IBM), ho assunto in Sogei posizioni di sempre crescente responsabilità, e ne sono uscito per partecipare alla gara per l'automazione del Lotto.

Nel 1994 è nata Lottomatica che ho guidato dalla sua costituzione fino alla quotazione in Borsa del 2001. Non è stato certo un "posteggio": dal forte contrasto al Lotto clandestino (emersione di un incredibile volume di giocate che alimentavano direttamente la malavita organizzata) alle lunghissime battaglie con la Commissione UE per difendere la decisione del Governo italiano di avere una Concessionaria a prevalente partecipazione pubblica.
Ma non mi dilungo, perché notoriamente Lottomatica è stata ed è un grandissimo successo industriale.

Mi sono dimesso nel 2003, da Presidente, non condividendo più le linee strategiche della nuova proprietà. E, ancora, non ritengo un "posteggio" né la prima esperienza come Consigliere RAI - peraltro breve, da maggio a novembre 2002. Mi sono dimesso per solidarietà con l'uscita dei due Consiglieri di minoranza Zanda e Donzelli; nacque così il CdA smart Baldassarre-Albertoni - e nemmeno la seconda (da maggio 2005 a ottobre 2008).

Un periodo caratterizzato da tante, troppe tensioni che risentivano del clima politico esterno. Ricordate certo il caso Meocci, il cambio di maggioranza governativa del 2006 tra Berlusconi e Prodi e quello inverso del 2008, con i ripetuti cambi di maggioranza nel CdA Rai, e tutte le tempeste mediatiche del periodo.

Onestamente non mi sembra di aver "posteggiato" con grazia e leggerezza.
E nemmeno come Presidente Inpdap. Ricordo solo la lunga battaglia vinta per riportare all'interno di Inpdap la gestione del patrimonio immobiliare.

Abbiamo potuto rendicontare, nei 18 mesi finali della mia Presidenza, un recupero e un risparmio di 256 milioni di euro!! Credetemi, non è stata una "passeggiata".
Nell'aprile 2009 sono stato nominato Amministratore Delegato di Acea. E magari avessi "posteggiato".

Basta ricordare il lungo e difficile "braccio di ferro" con l'azionista GdFSuez per sciogliere una JV che non funzionava. Tutti i risultati di oggi testimoniano la validità di quella decisione, che Vi assicuro ha richiesto molta forza e determinazione.

Senza parlare della difficoltà di raggiungere, com'è stato, risultati sempre positivi in un periodo molto particolare per Acea: dalla violenta crisi economica nazionale e internazionale che riguarda tutti, al referendum sull'acqua, alle battaglie nel Consiglio di Roma Capitale per la privatizzazione...

Certo, ove possibile ho privilegiato, nell'esercizio delle mie responsabilità nei diversi ruoli, la ricerca di una mediazione e comunque, sempre, il sorriso.
Spero che sia questo a meritare i Vostri aggettivi di "grazia e leggerezza".
Sono un manager che ha maturato esperienze in tanti diversi settori, soprattutto infrastrutturali, sempre al servizio degli interessi pubblici e avendo costante cura degli aspetti sociali. E su questa strada intendo proseguire.

Infine una parola sui miei rapporti con Pier Ferdinando Casini. Non ho gli ho mai "portato la borsa con ammirevole spirito di servizio". Non è mai stato necessario, né lo sarà mai, per nessuno dei due.

Sono legato a lui, da almeno vent'anni, da vera amicizia, sempre leale e sincera.
E da una profonda, convinta e sempre confermata stima per lui.
Continuo a ritenere che sia una delle pochissime (davvero pochissime) personalità in grado di guidare il nostro Paese fuori dall'allucinante situazione di stallo in cui si trova.
Vi ringrazio per la cortese ospitalità.
Marco Staderini

Lettera 2
Marò.
Mi piacerebbe una campagna stampa per Terzi e Di Paola in India, "consulenti tecnici" dei legali dei Marò. Come noto NON intendono dimettersi da Ministri e, come noto, nessuno può imporgli di dimettersi. Ma, a ore o a giorni, non saranno più Ministri.
Proponiamo che il nuovo Presidente del Consiglio li destini in India.
Quali consulenti e, quindi, senza passaporto diplomatico e senza immunità diplomatica.
Vitto e alloggio come i Marò. Retribuzione 3.000 euro, netti, al mese.
Durata dell'incarico: fino al rientro definitivo in Italia dei Marò e, in ogni caso, fino a conclusione della vicenda giudiaria dei Marò.
Aldo Pica

Lettera 3
Qualcuno può spiegare perché Bersani, sulle orme di Silvio, si tinge i capelli?
E usando anche lo stesso antiruggine?
Sandro Michetti Marino

Lettera 4
Caro Dago, sacrosanto il tuo invito al Movimento 5 Stelle affinché, invece di cazzeggiare, offendere i giornalisti, il presidente Napolitano e perdere tempo assaporando i manicaretti del potere, intervenga sui doppi ruoli incompatibili. Hai fatto alcuni esempi. Ne aggiungo un altro: il vicepresidente di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, in quota Sel e vendoliano di ferro, è stato eletto anche deputato all'ultima tornata elettorale. Che aspetta a dimettersi - subito - da uno dei due incarichi? Invece vuole attendere un mese per poter votare il successore di Napolitano: l'ha confessato a "la Repubblica". Un po' di decenza mai?
Saluti Michele Anselmi

Lettera 5
Nella gestione della vicenda dei due maro' i massimi responsabili del Governo e dei Dicasteri interessati hanno infangato oltre ogni limite l'onore dell'Italia, prima facendo i furbetti del governicchio (venendo meno alla parola data) e poi facendo i pavidi pusillanimi (rimandando nottetempo al macero i maro') di fronte alle energiche reazioni indiane. Una vergogna totale.
Carlo Anderlini

Lettera 6
Salve Dagospia, mi sembra chiaro che i nostri due fucilanti, di fronte alla possibilità di finire in un carcere italiano, abbiano preferito far ritorno in India, dove la detenzione sarà senza dubbio più umana. Belushi

Lettera 7
Finirà così. Finirà che dopo sto pasticciaccio brutto in diplomazia internazionale, il ministro Terzi dirà "abbiamo salvato l'ambasciatore Mancini". Finirà che chiederanno di mandare Mancini in Italia su dichiarazione giurata dei Marò e così via come un Leone di Venezia che si morde la coda. Finirà così. Finirà che per amor di un governo bipartisan Berlusconi pretenderà di nominare il prossimo ambasciatore in India: Ilda Boccassini.

Finirà così, a pollo al curry e fichi. Finirà che dopo il confronto televisivo Grasso / Travaglio, Berlusconi appoggerà un mandato esplorativo a Grasso stesso, perchè il nemico di un nostro nemico è un nostro amico. Se poi l'amico ci propone anche alla medaglia per l'antimafia è ancora meglio.

Finirà che Berlusconi la pretenderà perchè, assumendo un Mangano come stalliere, ha ammorbidito i rapporti con Cosa Nostra. Finirà che Bersani avrà oggi l'incarico per formare un Governo. Finirà che tanto de ‘sta Italia non cambierà nulla, ci ubriacheremo quando possibile, sino a quando la disoccupazione non sarà ancora più stretta, e allora finiremo tutti noi a smacchiare i ghepardi. Finirà così finirà.
Edgarap

Lettera 8
Caro Dago ora che il nostro ministro degli esteri ci ha rassicurato che per i nostri eroi maro' non ci sara' la pena di morte mi sento molto tranquillo....in fondo cosa vuoi che sia se al massimo vengono condannati alla pena dell'ergastolo!! Penso che sia giunto il momento che il nostro paese sia seriamente commissariato....

Lettera 9
Caro Dago,
il ministro Terzi ha detto che non darà le dimissioni per il caso marò. Dopo la figura di merda fatta, avrebbe dovuto darle, ma per non perdere quattrini, anche solo per qualche mese, ha pensato di aspettare che venga sostituito dal probabile futuro ministri del governo(sic!) Bersani. Il governo dei tecnici, oltre a trascinarci in una crisi dalla quale ci vorranno anni per uscire, ci ha ridicolizzati nel mondo intero. Fortunatamente l'Italia si è in parte riscattata, anche se il Santo Padre è argentino, grazie all'elezione del Pontefice.
Cordiali saluti.
Annibale Antonelli

Lettera 10
Caro Dago,
a Mosca succedono certe cose?...ballerine che diventano prostitute e viceversa?...io sono appena a tornato da una vacanza a San Pietroburgo, e in un night mi hanno ripulito della bellezza di 1800€...lasciandomi sì da solo in una stanzetta appartata in mezzo a due bellissime danzatrici senza freni, una delle quali pareva la sosia di Carla Bruni a 20 anni, ma anche ripulendomi la carta di credito fino al blocco con un bell'aggiro...non ci meravigliamo dei russi...quello che esce fuori allo scoperto è solo un 0,1% di quello che combinano realmente...non c'è da meravigliarsi quindi che il Banana si sentisse perfettamente a suo agio dall'amico Putin...
Alessandro

Lettera 11
Caro DAGO,sulla vicenda Italia-India ci sono tanti Di-troppo e un solo De-mistura.
Dal governo Di tecnici,al ministro Di Sant'Agata,al ministro Di Paola. Il tutto per una sana figura Di merda,ma Di-plomatica.
Saluti, Labond

Lettera 12
Egregio Ministro mi vergogno di come lei ha gestito la vicenda dei due Fucilieri esponendo due volte il nostro Paese al ludibrio internazionale e desidero pubblicamente prenderne le distanze. Credo che si dovrebbe dimettere per salvare l'onore dell'Italia. Sono onorato invece di essere rappresentato da due persone come Massimiliano Latorre e Salvatore Girone che in ogni occasione, anche la più difficile, hanno smemre tenuto la testa alta e hanno sempre difeso la loro e la nostra dignità.
Paolo
Treviso

Lettera 13
Caro Dago,
scrivo d'impulso sperando di non rischiare denunce o, peggio, trasferimenti in India. Ma dopo comportamenti a dir poco contradditori e stravaganti su (forse è bene ricordarlo) due servitori dello Stato che rischiano anche la vita in un paese dopo succede di tutto alla ..luce del sole..non sarebbe il caso di sottoporre il nostro "dottor stranamore all'amatriciana" ad una attenta visita specialistica?
saluti
FB

Lettera 14
Caro DAGO, a vedere l'avanti e indietro a dir poco vergognoso inflitto dal "governo" ai 2 maro' mi viene in mente il racconto di Caporetto che mio nonno visse di persona: fu mandato a riparare una linea telefonica, sentì odore di gas, fece in tempo a mettersi in una buca con la maschera, vide passare i prussiani guidati da un certo capitano Rommel con le mazze ferrate per finire silenziosamente gli italiani gassati. Il giorno dopo si mise in marcia verso ovest, unico superstite: per ringraziamento fu arrestato come disertore e scampo' alla fucilazione andando volontario nei reparti d'assalto. Il Badoglio e il Vittorio Emanuele di allora oggi hanno epigoni ben riconoscibili. Un abbraccio ai 2 marò BLUE NOTE

 

Marco Staderini Giulio Terzi di Sant Agata Di Paola1 ammiraglio giampaolo dipaolaTERZI E MARO I DUE MARO GIRONE E LATORRE DANIELE MANCINI TRA SALVATORE GIRONE E MASSIMILIANO LATORRE jpegSALVATORE GIRONE E MASSIMO LATORREI DUE MARO LATORRE E GIRONE LATORRE E GIRONE I DUE MARO ALL ALTA CORTE DEL KERALA IL MINISTRO TERZI A KOCHI CON I DUE MARO BERSANI PIERLUIGI BERSANI BerlusconiSILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI

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