tinto brass

VITA, PIACERI E GODIMENTI DEL “CINECOLOGO”, TINTO BRASS: “LE ATTRICI MI HANNO QUASI TUTTE RINNEGATO. ANNA GALIENA SI LAGNAVA PERCHÉ NELLE PARTI INTIME NON AVEVA PELI. CON ALBA PARIETTI SIAMO FINITI A PAROLACCE - FELLINI? GLI INVIAVO LE MIE ATTRICI, COSA POI COMBINAVA IN PRIVATO NON LO SO. ENRICO LUCHERINI? LO RICORDO AL LIDO DI VENEZIA, QUANDO SISTEMATICAMENTE DEDICAVA PARTE DEL TEMPO A RIMORCHIARE GLI ATTORI...”

Alessandro Ferrucci per il “Fatto quotidiano”

 

anna galiena e tinto brass 2

Che è sempre Tinto si capisce dal sorriso, da come muove le mani, dagli occhi furbetti e maliziosi non celati dietro l' importante montatura rossa degli occhiali; che è sempre Tinto si capisce dalla foto grande, molto grande, e ben posizionata davanti al divano, esattamente dove ogni giorno si siede e passa gran parte della giornata: un mezzo busto della seconda moglie, Caterina Varzì, a seno nudo ("questo scatto lo vuole sempre con sé", spiega la stessa Varzì); che è sempre Tinto si capisce dall' enorme fallo in terracotta poggiato sulla tavola del salotto, dalle foto dei film girati, da culi e culi appesi ovunque, come alcuni manifesti elettorali dei radicali (altri culi in primo piano), le sceneggiature, e altre variopinte stratificazioni di storia personale e cinematografica.

 

anna galiena e tinto brass 3

Il tutto vissuto con studiata leggerezza, consapevole allegria e una forma di assoluta goliardia ancora radicata nel suo animo; nonostante gli 86 anni e una serie ripetuta di guai fisici, pensa spesso al prossimo film, con sua moglie protagonista. Lei che è sempre al suo fianco. Solo il (fu) perenne sigaro non è presente.

 

Come si sente?

Molto bene, perché?

 

Ad agosto è stato di nuovo poco bene Adesso va meglio, e poi ho Caterina con me. (il televisore è acceso su un match di tennis) Le interessa lo sport?

Oramai guardo solo partite e gare, e raramente piazzo un film, e se capita preferisco le pellicole del passato: il cinema di oggi mi annoia, lo trovo talmente brutto e scontato (interviene la moglie: "Tinto è stato appena nominato 'Uomo dell' anno 2019' in Russia").

 

Complimenti. Da chi?

Da un' importante rivista, e non me lo aspettavo, non ho neanche capito il motivo.

 

È così conosciuto in Russia?

claudia koll tinto brass

Sono famoso grazie a Caligola: un appassionato trovò una copia del film, e lo proiettava di nascosto, fino a quando le autorità sovietiche lo scoprirono, subito lo arrestarono per poi spedirlo in Siberia.

 

Poveraccio.

Tutta la storia l' abbiamo scoperta grazie al figlio, che qualche anno fa è venuto apposta in Italia per conoscermi e intervistarmi; comunque Caligola è una delle mie pellicole più famose, e una società della Repubblica Ceca ha da poco comprato la Penthouse, e negli archivi ha scoperto del materiale inedito di quel set.

 

TINTO BRASS

E…

Vorrebbero coinvolgermi per montare il girato, ma non troviamo l' accordo.

 

"Caligola" ebbe qualche peripezia.

Sì, per colpa di Maria Schneider: l'avevo scelta dopo aver visto Ultimo tango a Parigi, ci avevo parlato e tutto sembrava chiaro, lei in apparenza una donna libera, e invece si presentò sul set vestita da una tunica che la copriva dalla testa alle caviglie. Non si vedeva nulla.

moana pozzi tinto brass

 

Come ha osato?

Non solo: con un atteggiamento altezzoso rompeva pure le scatole, così l' ho convocata in una stanza per capire se c'erano margini di comprensione, ma dopo due ore mi sono arreso e l'ho cacciata al grido: "Esci da quella porta e non farti più vedere!".

 

Bertolucci non l'aveva avvertita?

In realtà non avevo grandi rapporti con Bertolucci, ovvio ci conoscevamo, e soprattutto avevo difeso il suo Ultimo tango: lo trovavo un buon film.

 

"Buon" e niente più

SERENA GRANDI E TINTO BRASS

Le polemiche e la censura hanno creato un clima e un'attenzione superiori al valore assoluto; in realtà aveva delle intenzioni poi non realizzate e lo so bene, perché la storia non era proprio di Bernardo.

 

Cioè?

Era tutta di Franco Arcalli (co-sceneggiatore di Ultimo tango a Parigi), e lo stesso Franco ha spesso lavorato con me, quindi conosco i retroscena di quel film.

 

Secondo alcune versioni è stato Bertolucci a consigliare alla Sandrelli di accettare "La chiave".

Altra stupidaggine: Stefania era una delle attrici di un' importante agenzia e in quel momento nessuno la ingaggiava, per questo viaggiava su cachet bassissimi. Appena l'ho vista i dubbi sono svaniti: "Voglio lei". E infatti il film è andato liscio, il peggio è arrivato dopo Dopo "La chiave"? Grazie al successo ottenuto, poi l'hanno cercata in molti, e appena ho provato a riprenderla ha sparato un ingaggio folle e sono stato costretto a rinunciare.

 

un tenero bacio da sandra milo a tinto brass

Oltre a "Caligola" e "Ultimo tango", un caposaldo dell'erotismo è il "Decameron" di Pasolini. Aveva rapporti con lui?

Era lui a cercare un contatto con me: in un'edizione del Festival di Berlino eravamo entrambi presenti, e la notte mi chiedeva di portarlo in giro per conoscere i locali migliori. A un certo punto, quando le nostre esigenze divergevano, lo mollavo.

 

Le piacevano i suoi film?

Poco, molto poco, eppure voleva dei consigli da me.

 

Un suo film che ama.

stefania sandrelli nel film la chiave

(Interviene la moglie) Il mio è Il disco volante (1964): purtroppo non viene trasmesso mai e ha bisogno di un restauro.

 

Con Sordi, Vitti e Mangano…

(Di nuovo Brass) All' inizio Alberto non mi interessava, non mi incuriosiva, poi con il passare del giorni abbiamo lavorato insieme alla sceneggiatura, e ho scoperto un professionista formidabile.

 

La sceneggiatura è di Sonego.

E sua sorella era la mia assistente: quando si è accorta delle modifiche è corsa ad avvertire il fratello, e lo stesso Sonego si è subito lamentato con il produttore (De Laurentiis), che gli ha risposto di non rompere "perché ora il film è di Brass". Da lì io e lui non ci siamo più sopportati.

mostra di tinto brass al vittoriano (1)

 

Eppure tra Sordi e Sonego c'è stato un sodalizio lungo decenni.

Ma in quel caso Alberto era d' accordo con me.

 

Monica Vitti.

Attrice straordinaria: con lei ci siamo inerpicati in una lunga serie di esperimenti cinematografici, e non si spaventava mai, non mollava, restava preda di curiosità e allegria.

 

E bella.

Bellissima, e disposta a spogliarsi anche più di quello che alla fine le ho chiesto, pure oltre la Mangano.

 

Sordi donnaiolo?

All' epoca si preoccupava quasi solo della carriera.

 

TINTO BRASS

Ma innamorato della Mangano

(Gli compare un sorrisetto) Mica solo lui, anche io non ero da meno.

 

Serena Grandi sostiene: "Tinto è uno tosto, esigente. Urla e pretende puntualità".

Brava, mi fa piacere, è vero.

 

Brass intransigente

(Caterina Varzì) Come uno non immagina: con lui ho girato un cortometraggio, e se tardavo cinque muniti, mi puniva il giorno dopo.

caterina varzi tinto brass

 

Super intransigente.

(Brass) Sul set è necessario mantenere un rigore, dare delle regole e non accettare deroghe; e poi è fondamentale girare durante le prime ore della mattina, quando il cervello è sgombro e la luce è quella giusta.

 

Sui set statunitensi è apparsa una nuova figura: "l'intimacy coordinator" per gestire le scene di sesso.

Sta scherzando?

caterina varzi tinto brass

 

No.

Solo negli Stati Uniti possono cadere in tali assurdità, per me sarebbe stato impossibile; e spesso certe scene prima le giravo io. Per Michele Placido le scene di sesso sono i momenti più complicati di un set. Per me erano i più divertenti, bastava scegliere l' attrice giusta associata all' idea opportuna.

 

Sempre Serena Grandi sostiene che durante le scene di sesso il set veniva invaso dai tecnici.

(Ride, ride fino a scoppiare in una serie di colpi di tosse) È verissimo, e io li lasciavo liberi: era pur sempre nello spirito del film; (cambia tono) quasi tutte le mie storiche attrici poi mi hanno rinnegato.

 

La Sandrelli no.

Una delle poche.

 

Neanche Anna Ammirati.

Lei mi viene a trovare spesso, è molto carina.

CALIGOLA DI TINTO BRASS

 

Invece Anna Galiena non ama parlare di "Senso '45".

Perché gira ancora? Non la vedo più.

 

Sì, gira.

Con lei siamo caduti in una serie assurda di difficoltà, era una perenne trattativa, una continua insoddisfazione, poi si inventava dei malesseri, rimandava le scene considerate troppo spinte, e si lagnava perché nelle parti intime non aveva peli.

 

Debora Caprioglio

Si vergognava.

In quel periodo varie attrici mi contattavano, avevano capito che con me la loro carriera poteva rilanciarsi, poi una volta sul set rompevano le palle Oltre la Galiena, chi? Con Alba Parietti siamo finiti a parolacce: con lei parlavo, parlavo, ma era inutile, aveva delle riserve, ogni tanto cercava la scappatoia cinematografica, e mi diceva: "In questa scena non c' è bisogno di andare a fondo, si capisce". E io replicavo: "Si deve intuire e vedere".

Debora Caprioglio

 

Proprio a parolacce.

Urla vere e in questa strada (indica la porta di casa); alla fine ha girato Il macellaio, niente di che.

 

Debora Caprioglio. .

Con gli anni si è un po' ravveduta, mentre dopo Paprika ha cercato di distanziarsi da me e dal film.

 

 

 

 

 

 

 

Debora Caprioglio

 

È geloso di sua moglie?

No.

 

Sicuro?

Beh, insomma, ogni tanto, ma cerco di cacciare quella sensazione.

 

Prima di "cacciare"

Mi incazzo, butto a terra quello che trovo e lei raccoglie.

 

I suoi amici nel cinema.

Antonioni e Fellini; Federico mi diceva sempre: "Tintaccio, le tue ossessioni sono le tue benedizioni".

 

Magari voleva essere libero sessualmente come lei

 

(Brillano gli occhi) Ogni tanto mandavo qualche ragazza.

 

Tradotto

Inviavo le mie attrici, cosa poi combinava in privato proprio non lo so (e ride ancora).

 

Sostiene Enrico Lucherini (celebre agente): "Brass è il fascino discreto della porcheria".

Bella! Simpatica definizione.

 

Non si offende.

C' è sempre il fascino di mezzo; ricordo Enrico al Lido di Venezia, durante il Festival, quando arrivava e sistematicamente dedicava parte del tempo a rimorchiare gli attori. Ma anche questo è il mondo del cinema.

enrico lucherini

 

Il sesso conta

Come nella vita, magari in maniera più amplificata.

 

E sempre ateo?

Sì, felicemente, e non intendo cambiare solo perché ho ampiamente superato gli ottanta.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…