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SOCIAL POCO GALANTI - A DICEMBRE LE MORI’ LA FIGLIA, OGGI ESIBISCE FOTO IN BIKINI, E IL WEB SI SCATENA CONTRO CLAUDIA GALANTI: “SI DEVE ANDARE AVANTI PER I FIGLI. MA ANDARE AVANTI E COL SEDERE DI FUORI, NON SO...”

Gemma Gaetani per “Libero Quotidiano”

 

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Recita una riflessione popolare che i genitori non dovrebbero sopravvivere ai propri figli, veder morire coloro che essi stessi hanno messo al mondo. Perché il ciclo della vita prevede che chi prima è nato, prima muoia.

 

Anche Shakespeare fa dire dallo zio Re, all’Amleto distrutto per la morte del padre che è naturale per i figli seppellire i propri genitori (e non il contrario). E che bisogna sforzarsi di contrastare un troppo lungo «dolore infecondo»: «Tuo padre perse un padre, e quel padre perduto perse il suo, e chi sopravvive deve, per obbligo filiale, porgere per qualche tempo ossequio di dolore. Ma perseverare in un cordoglio ostinato è condotta di testarda empietà».

 

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È, dice il Re, «colpa contro il Cielo, contro i morti, una colpa verso la Natura». La morte non è bella, chiunque essa rapisca per sempre. Ma se esiste obbligo filiale di non esser sopraffatti da dolore senza fine per la morte dei genitori, questo deve essere ancora più vero se a volar via è un figlio, specie di genitore che ha altri figli da crescere. Evidentemente, alcuni follower di Claudia Galanti su Instagram non lo hanno capito.

 

La modella e showgirl paraguaiana ha perduto Indila, terza nata del matrimonio con Arnaud Mimram che poco dopo giunse a separazione, il 3 dicembre 2014. Nata il 21 marzo, aveva poco più di 9 mesi quando un’infezione batterica l’ha portata via nel sonno al ritorno da un viaggio a Dubai col papà e la sua nuova compagna.

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Per entrambi, fu una tragedia. Arnaud postò sul social una foto completamente nera. Claudia visse lo stesso buio, cancellò il suo profilo e sparì dalle scene. Intervistata da Chi poco tempo fa ha raccontato di aver desiderato di lanciarsi giù dalla finestra. Di essersi fermata solo perché era entrato in stanza suo figlio maschio, Liam.

 

Intervistata anche nel rinato Costanzo Show, un mese fa ha condiviso parte del buio che ha vissuto: «Ero un vegetale, non riuscivo a dormire, a parlare, mi hanno dovuto portare in una clinica a Parigi. Ho fatto la cura del sonno. Ho fatto una cura anche in Italia, sono stata seguita dai dottori».

 

Sulla sua pagina Facebook c’è un buco, quel buio, da dicembre 2014 a marzo scorso, quando informa che ha aperto un nuovo profilo Instagram. La cui prima foto è dedicata ad Indila, Claudia ne mostra il suo nome tatuato sul braccio. Indila vive in quasi ogni suo scatto Instagram. Ma ad alcuni follower questo non basta. Tre giorni fa Claudia parte per una vacanza in Sardegna. Non fa nulla che Indila sia presente anche nella foto della vacanza che ritrae Claudia mentre cammina sul bagnasciuga, la cui didascalia recita: «Il ricordo unisce ciò che realtà separa. Mi manchi piccola».

 

Alle follower con l’accetta in mano, grette come le babbione che assalivano Malena nell’omonimo film di Tornatore, interessa solo la foto che la mostra in perizoma, di spalle. Scrive una: «Si deve andare avanti per i figli... Ma andare avanti e col sedere di fuori non so, forse sono troppo sentimentalista». No, non sei troppo sentimentalista.

claudia galanti maurizio costanzo showclaudia galanti maurizio costanzo show

 

Sei dimentica del fatto che Claudia è una modella, oltre che una donna in vacanza che prende il sole, e che una vacanza è qualcosa che aiuta a tornare alla serenità. Sei convinta di sapere cosa ci sia nel cuore di Claudia e che non sia un dolore che tenta di contrastare ricominciando a vivere pur col pensiero fisso della piccola Indila: basta guardare le altre foto.

 

Un’altra sciacalla scrive: «Mi sembrava cambiata dopo la disgrazia. Non che dovesse andare in giro coperta a vita ma nemmeno pubblicare sta foto». Naturalmente molti altri follower difendono Claudia, inveiscono contro quelli che la disapprovano, ma il punto è: quanto è spesso fallace ciò che si pensa di vedere negli altri e si proietta, scaglia loro addosso con la grazia di un elefante che plana su un giglio? Quanto è violento, anche?

 

Aranud 
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«La mattina quando accompagno i miei figli a scuola fingo di essere serena e allegra, ma in realtà il dolore è incredibile. Però so che continuo a vivere per i miei altri figli», ha detto sempre a Costanzo. E: «Io sono anche abbastanza orgogliosa di aver trovato la forza per stare vicino ai miei figli, perché loro hanno bisogno di me». Anche noi lo siamo di te, Claudia.

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