alessandro meluzzi

DIECI, CENTO, MILLE MELUZZI! DALLA SINISTRA EXTRAPARLAMENTARE AL PCI, DA CRAXI A BERLUSCONI FINO A MASTELLA E COSSIGA, LA MASSONERIA, POI DIACONO CATTOLICO E INFINE PRIMATE ORTODOSSO E L’AMORE PER PUTIN: LO ZELIG IDEOLOGICO DI ALESSANDRO MELUZZI, CHE HA CAMBIATO PIÙ FEDI CHE MUTANDE

Luca Telese per “Libero Quotidiano”

ALESSANDRO MELUZZIALESSANDRO MELUZZI

 

Alessandro, sei diventato un primate ortodosso, ci sono le tue foto mentre offici messa!

«E quale sarebbe la novità? Sono vecchie di due anni, sai?»

 

Ma solo tre anni fa eri un diacono cattolico!

«Tre anni, nella via di un uomo di sessanta, sono un secolo».

 

È normale dalla militanza extraparlamentare a Il manifesto nel '68 e diventare capo di una chiesa ortodossa in Occidente?

«Sì. Ero a Il manifesto, ma è stata un' esperienza fugace: dopo un anno, o poco più, ero già passato alla Fgci...».

 

E poi sei diventato un dirigente comunista!

«Nel Pci: all' inizio berlingueriano di stretta osservanza. Nuova Società con Diego Novelli. Apprezzavo la politica dell' austerità, il rigore controcorrente del Compromesso storico. Una stagione importante per me».

intervento di alessandro meluzzi sulla bellezzaintervento di alessandro meluzzi sulla bellezza

 

Ma poi, all' estremo opposto, da berlingueriano sei diventato migliorista!

«Ho avuto un periodo amendoliano grazie a Saverio Vertone...».

 

Ma poi sei diventato socialista! E per di più craxiano!

«Sì, craxiano vero: può sembrare un assurdo se parti da Berlinguer. Ma se parti dall'area riformista con Giuliano Ferrara e Vertone, il mio primo maestro, capisci subito che c' è una continuità politica e intellettuale».

 

Sì, ma poi nel 1993 sei diventato di Forza Italia!

«È vero. Ma anche lì ero solidamente laico-socialista. Da berlusconiano convinto, anch' io mi sono innamorato del Cavaliere».

ALESSANDRO MELUZZIALESSANDRO MELUZZI

 

D' accordo ma nel 1998 sei diventato cossighiano, e antiberlusconiano, nell'Udr!

«Sì, questo è vero. Anche di Cossiga mi sono innamorato. E poi serviva un governo mentre deflagrava la guerra».

 

Scusa, però: poi sei passato all' Udeur di Mastella, una scissione del cossighismo!

«Solo perché il partito si era sfasciato. Non un salto della quaglia, solo una diversa collocazione logistico-parlamentare».

 

Però poi sei passato ai Verdi!

crtn17 alessandro meluzzicrtn17 alessandro meluzzi

«Sì, però mi hanno cacciato quasi subito i cocomeri di Manconi: quelli verdi fuori e rossi dentro. Peccato».

 

Per via dell'affiliazione alla massoneria, ma volevi essere anche un diacono cattolico, ti pare normale?

«Lo so bene. Perché la curia romana mi ha negato questo diritto...».

 

Sei diventato ortodosso! Pensa: Comunista-belingueriano-laico-craxiano-cossighiano-verde-masson-clericale e poi ortodosso!

«Sì, è la storia della mia vita. Un lungo percorso di ricerca».

 

Ricerca?

Alessandro MeluzziAlessandro Meluzzi

«Sei tentato dal fornire una rappresentazione satirica o caricaturale. Ma è un percorso unico circolare e coerente, un tondo che si chiude».

 

E dove?

«Sono partito da Mosca e ritorno a Mosca».

 

In che senso?

«Sono partito dall' Unione sovietica e torno alla chiesa russa, dal Pcus torno a Putin, sono stato eretico e adesso sono due volte ortodosso. Ma con una coerenza adamantina in un cammino di ricerca».

 

Nelle foto che lo ritraggono mentre dice messa Alessandro Meluzzi, con la barba ormai candida, i paramenti sacri, i capelli che si arricciano sul fondo, sembra che sia pope da secoli. Ed è perfettamente nei suoi panni anche tutti i venerdì, quando con la montatura da intellettuale polemista discetta di criminologia con naturalezza dalla sua cattedra a Quarto Grado. Uno due tre, dieci cento Meluzzi.

 

Spiegami bene l'ultima conversione religiosa.

alessandro meluzzi 02 lapalessandro meluzzi 02 lap

«Nel '99, quando mi iscrivo alla Facoltà di Sant'Aselmo dei benedettini per studiare mistica. Ho sempre avuto salde radici nell' oriente cristiano».

 

Però cattolico.

«Ero discepolo di Don Gelmini, che era nella chiesa cattolica ma bizantino. Don Pierino infatti era un esarca mitriato e sacerdote melchita».

 

Tu quando vieni ordinato?

«Divento diacono a Oms in Siria nel 2007. Ero in Bisanzio ma ancora cattolico».

ALESSANDRO MELUZZIALESSANDRO MELUZZI

 

Cosa ti fa attraversare l’ultimo confine?

«La persecuzione fino alla morte subita da don Gelmini. Il vescovo di Terni lo voleva cacciare».

 

Era accusato di pedofilia!

«Balle. La sofferenza di Don Pierino è stato un martirio. Lo sai che nella Chiesa cattolica ci sono 14 riti che prevedono il matrimonio dei sacerdoti?».

 

Sul serio?

«Il Vaticano non ama dare molta pubblicità. Approfittiamo per fare Educazione ecclesiale: melchiti maroniti giacobiti uniati ucraini siromaroniti...In Calabria e Sicilia 40 preti cattolici sposati sono affiliati alla diocesi di Lungro e di Piana degli Albanesi!».

 

Torniamo alla carriera talare...

«Un vescovo piemontese mi chiede di diventare diacono latino permanente. Ma purtroppo si fa venire lo scrupolo di chiedere il permesso alla curia di Roma».

 

Catastrofe?

«Già. Subisco la terza scomunica della mia vita: il sant' Uffizio non accetta che io sia un massone in sonno».

 

ALESSANDRO MELUZZI   ALESSANDRO MELUZZI

Cosa rispondono?

«Meluzzi non può far parte della Chiesa perché un massone, è un massone per sempre».

 

Mi pare ineccepibile.

«Sei matto? Il sonno massonico è il sonno eterno della morte. La presa di distanza dalla loggia è drastica».

 

Non sei più massone?

«Dire "quello è massone" è una cazzata: come dire "è cristiano"».

 

La stai buttando in caciara?

«Mannò!!! Ero diventato massone quando si praticava una ricerca spirituale, per merito di Gustavo Raffi, massone della trasparenza e del sorriso».

 

Negli anni della P2, mica male.

«Ma cosa c' entra? Facevo parte della Loggia Ausonia, quella dei grandi galantuomini con Cavour».

ALESSANDRO MELUZZI ALESSANDRO MELUZZI

 

E quando ne sei uscito?

«A Massa Marittima, dove ci sono più massoni che pietre: quel giorno tutti i fratelli piangevano. Avevo il grembiale verde, gestivo rapporti internazionali».

 

È un grembiule di rango?

«Non voglio folklore».

 

Ma perché poi sei uscito dalla Chiesa?

«Per coerenza. Ho pensato: se io non sono buono per l' ordine non posso certo fare l' eucarestia».

 

E come finisci a Bisanzio?

«Ho ritrovato sulla mia strada Leopoldo Deodato Mancini vescovo ortodosso della Chiesa assiro-caldea».

 

Sei il primate di tutta la Chiesa ortodossa italiana?

«Sì, un primus inter pares: ma ho solo due-tremila fedeli. In Italia ci sono un milione e mezzo di ortodossi».

LORY DEL SANTO E ALESSANDRO MELUZZILORY DEL SANTO E ALESSANDRO MELUZZI

 

Eri nella Fgci del 1971, nel comitato centrale D' Alema!

«Già: Fassino era segretario di Torino: ad Airaudo e Rondolino ho fatto la tessera io. Oggi sono le stelle del renzismo e dell' antirenzismo».

 

Grasso ha scritto sul Corriere che sei uno Zelig.

«Ha cercato di ridicolizzarmi. Ma la rottura col Pci avviene sul tema della sessantottizzazione: i valori, le libertà, la trasgressione».

 

Diventi Primario di psichiatria, a Mirafiori sud, in una Asl socialista, nel 1989.

«Già, nel quartiere più degradato d' Italia. Ma perché ero bravo, mica per raccomandazione».

 

Poi c' è Tangentopoli.

ALESSANDRO MELUZZI     ALESSANDRO MELUZZI

«Vedo i mei amici socialisti ammanettati ogni mattina. Mi indigno. Nel '93 entro in Forza Italia con un provino video».

 

Lo hai superato?

«Spiritoso. Però ho un aneddoto. Io già conducevo Medicina a confronto con la Rosati, moglie di Galliani. Ad Arcore avevo incontrato Berlusconi, che si era messo al pianoforte ad accennare "Forza Italia" in anteprima».

 

Ti era piaciuta?

«Non avevo ancora capito se il personaggio c' era o ci faceva. Adesso so che c' era. Ma c' era un momento, con Gianni Pilo, che vedevamo le cassette degli altri candidati per visionarle».

 

E che succede?

«Trovo la mia con scritto: "Meluzzi, uno Sgarbi 2". Ho trasecolato».

 

Non è un brutto paragone.

«Differenza non è da poco. Io sono un ricercatore d' amore e mendicante di verità. Vittorio è un ricercatore di passione, e un erogatore di verità».

ALESSANDRO MELUZZI   ALESSANDRO MELUZZI

 

Ma perché lasci gli azzurri?

«Cossiga è stato un amore travolgente. L' ultimo dei miei padri».

 

Ne hai già citati tre!

«Tocchi un punto vero: a tre anni i miei si separano. Sono cresciuto senza padre. L' ho ritrovato da adulto, gli ho curato il cancro prima che morisse, ma l' ho inseguito tutta la vita».

 

Non porti il suo cognome...

«Si chiamava Ferdinando Mormone, era antiquario. Mia madre impiegata all' Acea. Ma è stata un genitore per me anche mia zia».

 

La prima di sinistra, la seconda conservatrice.

ALESSANDRO MELUZZI  ALESSANDRO MELUZZI

«Due madri che mi hanno conteso: ero lacerato fra zia Alba, moderata che mi ha regalato il benessere borghese, e mamma Clara, femminista mi ha dato il senso della ribellione».

 

Hai mai pensato di essere del tutto matto?

«Da 60 anni subisco psicoterapie su questo tema. La mia fortuna. Sono un guaritore ferito. Se non hai un segno, su di te, non puoi essere medico».

Per fortuna hai una sola moglie.

«Una, Maria. Ho una figlia di 27 anni, Aracoeli detta Ara».

 

Mistico anche nell' onomastica.

«Un miracolo, da bambino ho avuto l' orchite da morbillo e sono diventato quasi sterile. Avrei voluto altri figli».

 

Chiudi con la politica nel 2001.

«Non mi ricandido, ma è stata una grande esperienza. Non da protagonista certo. Ma dalle prime file della platea. Quanto basta per andare in Cina con De Mita, passare un indimenticabile pomeriggio geopolitico con Andreotti, prima di un viaggio in Siria».

 

Citi come modelli tre ex Dc?

«Nelle macerie della Seconda Repubblica ho appreso da loro il senso dello stato e della mediazione logica».

 

Sembri presuntuoso.

«Macchè! Mi definisco al di sotto delle parti».

ALESSANDRO MELUZZI  ALESSANDRO MELUZZI

 

Sei perito di Bossetti e di Guede.

«Bossetti sarà riconosciuto vittima. Rudi è l'unico che abbia fornito un racconto credibile. La criminologia è il mio mestiere. I pazienti sono le mie tende, come per San Paolo che cuciva tende per campare».

 

Sei ricco?

«Guarda il mio portafoglio: 50 euro. Quello con cui vivo dopo aver consegnato tutto a Maria. Non posseggo nemmeno l' auto, solo un leasing».

 

I tuoi gettoni televisivi?

«La gente pensa chissà che: Prendo 500 euro a Quarto Grado e 150 euro in Rai, dove vado solo per amicizia con la Leofreddi».

 

Fortunato che lo puoi fare!

ALESSANDRO MELUZZI  ALESSANDRO MELUZZI

«Taci. Siria Magri, la mia padrona a Quarto Grado si incazza ogni volta che mi vede».

 

E poi?

«Mi perdona perché c'è un rapporto di amicizia incredibile, 25 anni. Lei è una bergamasca seria, determinata, lucida, competente e buona. Toti ha la fortuna di avere una moglie così».

 

Che c’entra?

«Il retroterra di solidità emotivo di un candidato è tutto. In America è un fatto di solidità sociale. Con Siria, e quindi Nuzzi, ci incontriamo come trapezisti. Sono estemporaneo, non ricevo nessuna indicazione: il nostro è un programma total free».

 

Tutto quello che guadagni va alla Comunità?

«È una gestione complessa: case in affitto terreni attrezzature: la nostra è una media impresa che fa acqua da tutte le parti».

 

E senza di te?

«Se morissi domani le banche ci salterebbero subito addosso».

 

Il che ti preoccupa?

«No. Vorrei campare altri cent' anni con i miei amici. Con lui».

 

Lui chi, scusa?

«Ma come con chi? Con il mio amico più stretto: Gesù».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO