ALFANO COME FINI? – PER NON FARE LA FINE DEL VASO DI COCCIO TRA RENZI E BANANA SULLA LEGGE ELETTORALE, ANGELINO APRE AL SISTEMA DI VOTO DEI SINDACI: ‘MA LETTA DEVE MEDIARE’

Amedeo La Mattina per ‘La Stampa'

Tra Natale e la fine dell'anno, Alfano ha parlato diverse volte con Renzi. Lunghe discussioni telefoniche ma nessuna conclusione concreta. Il sindaco di Firenze scivola tra le mani del vicepremier come un'anguilla. Nessuna certezza ma una sensazione: il segretario del Pd non manderà a picco il governo. Solo una sensazione che dovrà essere verificata nelle prossime settimane.

Alfano spera nella mediazione del premier. Senza la mediazione di Letta, il Nuovo Centrodestra sarà messo con le spalle al muro. Non può accettare come oro colato le proposte sul Patto 2014 fatte da Renzi. Va bene mettere la parola fine al bicameralismo perfetto, rilanciare l'occupazione con il job act, tagliare i costi della politica. Mentre sull'introduzione delle unioni civili (omosessuali compresi) e la modifica della Bossi-Fini sugli immigrati, il segretario del Pd non può spingere troppo l'acceleratore.

«Noi - avverte il ministro Quagliariello - non abbiamo intenzione di abdicare ai nostri principi. Ci sono questioni su cui destra e sinistra la pensano diversamente. Siamo prontissimi al confronto ma ognuno arriverà con le proprie proposte», precisa il ministro delle Riforme. Il quale, ovviamente, ha un'attenzione particolare per la legge elettorale. E su questo punto dolente sfodera il sarcasmo sulle tre ipotesi messe sul tavolo da Renzi: «Sono poco più di uno spot pubblicitario, come è comprensibile che sia in una lettera: liscia gassata o Ferrarelle».

Il protagonismo del leader Democratico, la sua volontà di discutere di riforme senza prima passare dal recinto della maggioranza (come vuole lo stesso Letta), tocca il nervo scoperto di Alfano. Il suo partito potrebbe essere costretto a piegarsi su alcune questioni programmatiche, compromettendo la capacità degli ex berlusconiani di crescere e di avere una buona affermazioni elettorale alle prossime elezioni europee.

L'incubo rimane sempre l'accordo tra Renzi e Berlusconi, «chez» Verdini, per massacrare i partiti piccoli e medi.

Forza Italia, per rendere ancora più nervosi i cugini separati, mette in giro la voce che un'intesa segreta ci sia già. E non è certo sul modello elettorale che piace ad Alfano, ovvero quello dei sindaci. Il presunto accordo, di cui a dire il vero non c'è alcuna conferma, dovrebbe riguardare le altre due proposte fatte dal sindaco di Firenze (il Mattarellum rivisto con il premio di maggioranza e il sistema spagnolo). Sono due ipotesi elettorali che avrebbero un effetto devastante per Ncd.

Alfano ha dunque una sola carta da giocare sul tavolo da poker che si aprirà la prossima settimana con l'anguilla Renzi. Una carta per sopravvivere ed evitare l'abbraccio mortale con Berlusconi, che continua a lanciargli il messaggio di tornare a casa come una pecorella smarrita. Altrimenti, quando si dovranno decidere coalizioni e candidature, per lui sarà la scomunica finale.

Ecco perché Alfano sta facendo di tutto per ottenere il modello dei sindaci che ha un impianto proporzionale che gli consente di correre da solo e di essere determinante in caso di ballottaggio di coalizione. E avverte gli alleati sulle conseguenze per Palazzo Chigi. «Renzi - dice sulfureo Cicchitto - sta facendo una operazione mediatica per stare un anno in vetrina. Non credo che lui sia così incosciente di scassare tutto e mettere in crisi il governo dopo l'approvazione delle legge elettorale. Si caccerebbe in un guaio enorme. È chiaro che se lui ci scavalca con Grillo e Berlusconi, il Nuovo Centrodestra esce dalla maggioranza e dal governo».

Per Quagliariello alla fine si troverà un accordo con Renzi perché capirà che il modello elettorale dei sindaci è quello che gli conviene di più. «L'impianto - spiega Alfano - è chiaro e ha funzionato. Noi la legge elettorale la vogliamo cambiare e subito». Non sembra che il sindaco di Firenze sia altrettanto convinto che gli convenga il modello dei sindaci. Almeno così sembra a sentire il costituzionalista Francesco Clementi, molto vicino a Renzi. Nella sua disamina tra i punti deboli e di forza dei tre modelli elettorali, viene fuori che quello che lo convince di più è il Mattarellum rivisto.

 

 

Angelino Alfano Matteo Renzi Gaetano Quagliariello RENZI E BERLUSCONIcicchitto foto mezzelani gmt

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