luigi di maio alitalia atlantia

TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE BENETTON – L’INGRESSO DI ATLANTIA NELLA NUOVA ALITALIA ERA PRONTO GIÀ A GENNAIO, MA FU STOPPATO DA DI BATTISTA E CASALEGGIO – SOLO IL DISASTRO ALLE EUROPEE HA CREATO LE CONDIZIONI PER IL CAMBIO DI ROTTA DI LUIGINO…

 

 

Federico Capurso per “la Stampa”

 

LUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIO

Il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato ha dato lunedì scorso il via libera all' ingresso di Atlantia nella nuova Alitalia. Lo ha fatto, però, con sei mesi di ritardo. A gennaio - secondo quanto ha potuto ricostruire La Stampa - era stata già trovata un' intesa di massima tra il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e la holding della famiglia Benetton.

 

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

A opporsi al matrimonio sono due uomini del suo stesso partito: Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista, ostili a un accordo con i Benetton. Di Maio è quindi costretto a tirare il freno, schernisce pubblicamente Atlantia, si allinea suo malgrado ai due. Solo il disastro elettorale delle Europee, con il terremoto interno ai Cinque stelle e i rapporti di Di Maio con Dibba e Casaleggio Jr che si incrinano, riesce a riportare la trattativa sui giusti binari. E un intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte dirada gli ultimi dubbi sull' operazione.

LUIGI DI MAIO ATLANTIA

 

I primi segnali di un interessamento di Atlantia vengono raccolti da Mediobanca, il consulente che per Ferrovie segue l' evolversi dell' operazione, nel novembre scorso. Il corteggiamento parte dalla società Aeroporti di Roma, la controllata di Atlantia che gestisce l' aeroporto di Fiumicino, ma le regole europee creano degli intoppi e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli si oppone.

 

grillo di maio casaleggio

Intorno alla seconda settimana di gennaio, però, Toninelli apre. Di Maio e Atlantia, allora, si avvicinano a un' intesa che può portare in poche settimane alla chiusura. In quegli stessi giorni, però, inizia a soffiare sulla trattativa un forte vento contrario. Le pressioni arrivano dall' interno del Movimento 5 stelle. Casaleggio e Di Battista sono convinti che sia un errore far entrare nella partita i Benetton dopo il crollo di Ponte Morandi.

ponte morandi genova

 

Per loro la linea politica è chiara: se i Benetton vengono dipinti come il diavolo per i fatti di Genova, non li si può salutare come salvatori di Alitalia. Il peso di Casaleggio nel partito, in quei mesi, è ancora consistente; è uno che Di Maio deve ascoltare. Dibba invece è appena tornato in Italia dal suo viaggio in Sud America e viene accolto come chi trascinerà il partito verso una vittoria alle Europee.

 

autostrage per l italia

Di Maio non può dire di no neanche a lui. Gli advisor di Mediobanca e gli investitori che seguivano da mesi l' evolversi dell' operazione sono disorientati. Chiedono spiegazioni agli uomini del Movimento che continuano, dietro le quinte, a certificare la bontà dell' offerta di Atlantia presentata a gennaio. Ma è complicato conciliare le necessità politiche con quelle di una operazione di rilancio di una compagnia aerea.

 

alitalia

Il disastro delle Europee crea le condizioni per rompere la catena che teneva ancorata Atlantia, ma continua a essere complicato per Di Maio cambiare rotta all' improvviso. A sciogliere gli ultimi dubbi è infatti Conte, durante un vertice a palazzo Chigi. Le offerte vengono messe sul piatto della bilancia. È per Di Maio il via libera finale, sofferto, a una trattativa che si sarebbe potuta chiudere sei mesi fa, se solo non si fossero ascoltate troppo voci così lontane dal governo, dal Parlamento e, ormai, anche dal capo politico M5s.

di maio conte card redditoluigi di maio davide casaleggio

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...