alessandro orsini stefano cappellini giuseppe conte marco travaglio

“ALLA LARGA DALLA PIAZZA DI TRAVAGLIO E ORSINI: NON E’ DI SINISTRA E NEANCHE PACIFISTA” – STEFANO CAPPELLINI (REPUBBLICA) STRONCA LA MANIFESTAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE CONTRO IL PIANO DI RIARMO: “UNO DEGLI IDEOLOGI È MARCO TRAVAGLIO, CAPACE DI SCRIVERE CHE L’INVASIONE RUSSA ERA UNA FAKE NEWS DEGLI AMERICANI. PROVEREI RIBREZZO A TROVARMI NEI PRESSI DI QUALCUNO CHE CONSIDERAVA I MORTI DI BUCHA UNA MESSINSCENA UCRAINA. COME SI FA A MANIFESTARE CON CHI HA ACCOLTO L’ELEZIONE DI TRUMP COME UNA MANNA PER LA PACE NEL MONDO?” – LA REPLICA DI CONTE: “C’E’ CHI PROVA A SABOTARE UNA LIBERA MANIFESTAZIONE DI POPOLO. ATTEGGIAMENTI MOLTO LONTANI DA…”

Da repubblica.it

 

giuseppe conte francesco boccia manifestazione contro il riarmo foto lapresse

Giuseppe Conte risponde a Repubblica in riferimento alla newsletter di Stefano Cappellini dal titolo “Né pacifista né di sinistra, alla larga dalla piazza di Travaglio e Orsini".

 

Il presidente del Movimento 5 stelle scrive su Facebook: “Repubblica ha pubblicato un articolo che invita a stare 'alla larga' dalla piazza di domani contro il Piano di Riarmo. Riassumendo: c'è chi ci vuole cancellare, chi lancia un sondaggio invitando gli studenti a trovare soluzioni per farci sparire e, ora, anche chi prova a sabotare una libera manifestazione di popolo. Atteggiamenti molto lontani da una sensibilità progressista e da una genuina cultura democratica. Date retta a loro o venite in piazza?".

STEFANO CAPPELLINI

 

 

 

ALLA LARGA DALLA PIAZZA DI CONTE

Stefano Cappellini per repubblica.it - Estratti

 

Dice: ma che non vai a una manifestazione per la pace? Chi a parte un fanatico delle armi, un generale in crisi di astinenza, un necrofilo, un seguace di Pino Chet (cit.) non manifesterebbe per la pace? A Roma ce n’è una organizzata dal Movimento 5 Stelle, il partito che mandò il futuro sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano in missione ufficiale al congresso di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin

 

(...)

 

giuseppe conte manifestazione contro le armi foto lapresse

Dice: eh, ma qui ci appigliamo a facili obiettivi per denigrare una piazza che si dice per la pace, non va bene. Giusto. Allora parliamo dei pezzi grossi. È una piazza per la pace quella dove uno degli ideologi è Marco Travaglio, cavalcatore di tutti i cavalli di battaglia del Cremlino, capace di scrivere che l’invasione russa era una fake news degli americani - lo diceva in quelle ore anche Peskov, portavoce di Putin - dodici ore prima che i carri armati entrassero in Ucraina? È una piazza per la pace quella dove parlano quelli che ci hanno detto che la guerra l’ha voluta Biden, l’ha armata la Nato e la vuole proseguire la Ue? È una piazza per la pace quella dove si dispiega la scienza del professor Orsini, filologicamente fondata sulle mail che le mamme di Mariupol gli scrivevano per scongiurare la fine del conflitto ovvero l'immediata resa dell'Ucraina?

 

 

 

 

manifestazione contro il riarmo foto lapresse 1

Personalmente, mi troverei molto a disagio fianco a fianco con manifestanti convinti, come chi li ha radunati, che l’Unione europea porti la responsabilità dell’incancrenirsi del conflitto, che Ursula von der Leyen sia una guerrafondaia, che la Germania rappresenti una minaccia più pericolosa della Russia. Proverei fastidio fisico a sentirmi ripetere per l’ennesima volta la falsità del piano di pace fatto e finito nel 2022 ma stoppato da Boris Johnson o le ricostruzioni del “golpe americano a Kiev” come presupposto del conflitto. Proverei ribrezzo a trovarmi nei pressi di qualcuno che considerava i morti di Bucha una messinscena ucraina o la strage al teatro di Mariupol un’invenzione dei media occidentali. Farei fatica a non chiedere a molti di quei “pacifisti”, scusate se non è possibile triplicare le virgolette: ma non ci avete detto fino alla nausea che la guerra sarebbe finita in un clic se solo ci fosse stata un’anima pia pronta a imboccare la via della soluzione diplomatica? Non era quella in Ucraina una guerra per procura, con gli ucraini che si facevano scannare solo per conto degli interessi americani? E come mai va avanti anche ora che Trump si danna per chiuderla, ora che gli Usa stanno staccando la spina degli aiuti?

 

rita de crescenzo manifestazione contro il riarmo

La risposta è presumibile: direbbero che è colpa della testardaggine di Zelensky. In quel mondo piacciono le semplificazioni, anche per andare incontro alle capacità dell’audience di riferimento. La guerra non finisce perché c’è Zelensky. Quello che nelle vignette dei bollettini è rappresentato con il naso adunco. Quello su cui gli account social di area insufflano da sempre la tesi che sia cocainomane o corrotto o satanista o pedofilo o massone o tutto insieme. Naturalmente è solo una coincidenza che anche in questo caso sia lampante la sintonia con le ultime veline dal Cremlino: con Zelensky non si può trattare, toglietelo di mezzo e la pace arriverà in un lampo.

 

Come si fa a manifestare in una piazza organizzata da chi ha accolto l’elezione di Trump come una manna per la pace nel mondo? Una piazza che, rispolverando i peggiori tic del terzomondismo rossobruno, solo sostituendo Frantz Fanon con Alessandro Di Battista, ogni epoca ha i sussidiari che si merita, considera le democrazie occidentali responsabili del disordine mondiale e le autocrazie baluardi che si oppongono alla tirannia del liberalismo. Qualche settimana fa, pur di rilanciare la teoria secondo la quale il pericolo globale viene dalle democrazie, il vicepresidente del M5S Riccardo Ricciardi ha detto in aula alla Camera che anche “Hitler era democratico”, in quanto andato al potere vincendo le elezioni.

manifestazione contro il riarmo foto lapresse

 

 

Alla manifestazione ha aderito convintamente Nicola Fratoianni, che pure è troppo giovane per aver confuso l’appuntamento con la protesta contro i missili a Comiso, e il suo sodale Angelo Bonelli, mentre parteciperà una delegazione del Pd, non è ancora chiaro chi, sarà interessante scoprire a quale dem toccherà ascoltare interventi dal palco che associano il Pd e la Ue alla “furia bellicista” e la Russia alla nazione minacciata dall’abbaiare della Nato. Nel frattempo, a conferma che nulla accade per caso, la piazza M5S ha ricevuto un endorsement ufficiale dal Pd, quello del governatore della Campania Vincenzo De Luca.

MARCO TRAVAGLIO E ALESSANDRO ORSINI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO

 

In molti andranno in piazza in buona fede, convinti di partecipare a una manifestazione di sinistra e per la pace anche grazie alla presenza di qualche nome illustre del pacifismo italiano. In fondo a volte basta spostare una sillaba o una vocale per creare l’equivoco, è un po’ come confondersi tra Libia e Libano.

stefano cappelliniTRAVAGLIO ORSINImanifestazione contro il riarmo foto lapresse 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…