carlo nordio magistrati magistratura toghe

SIAMO ALLE COMICHE FINALI: IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CHE DICHIARA UN “FALLITO” IL REGISTRO DEGLI INDAGATI – NORDIO INCASSA IL PRIMO OK ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE, ALLA CAMERA, E AL SENATO LA SPARA GROSSA SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI: “NATO COME GARANZIA NEI CONFRONTI DI CHI È DESTINATARIO DELL'ATTO MA SI È TRASFORMATO IN UNA CONDANNA ANTICIPATA: IN UNA SORTA DI GOGNA MEDIATICA” – LO SCUDO PENALE AI POLIZIOTTI E LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE: “SPEZZEREMO IL LEGAME PATOLOGICO DELLE CORRENTI”

SEPARAZIONE CARRIERE, PRIMO OK DALLA CAMERA ALLA RIFORMA: 174 SÌ E 92 NO. AZIONE E +EUROPA VOTANO CON LA MAGGIORANZA, ASTENUTI I RENZIANI

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

CARLO NORDIO FESTEGGIA L OK DELLA CAMERA ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE

Primo via libera dell’Aula della Camera al ddl sulla separazione delle carriere, il progetto di riforma costituzionale firmato dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.

 

L’Aula di Montecitorio ha approvato il provvedimento con 174 voti favorevoli, quelli della maggioranza più Azione e di +Europa, e 92 contrari, provenienti da Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra: si sono astenuti i cinque deputati di Italia viva.

 

Il testo, varato lo scorso maggio dal Consiglio dei ministri, introduce nella Carta il principio delle “distinte carriere” di giudici e pubblici ministeri, sdoppia il Consiglio superiore della magistratura e dispone la selezione dei suoi membri tramite sorteggio; inoltre toglie al Csm la funzione disciplinare nei confronti dei magistrati, affidandola a un nuovo organismo apposito, l’”Alta corte disciplinare“, composta da nove membri magistrati e sei “laici”, avvocati e accademici, anche loro scelti in parte tramite estrazione a sorte.

 

MAGISTRATI

Trattandosi di una riforma costituzionale, il testo dovrà ricevere l’ok del Senato e poi di nuovo quello di entrambi i rami del Parlamento, a distanza di almeno tre mesi dalla prima approvazione.

 

Se nella seconda votazione i voti favorevoli saranno meno dei due terzi dei componenti in almeno una Camera, per entrare in vigore la legge dovrà passare per un referendum confermativo, eventualità che il governo dà già per certa.

 

magistrati inizio anno giudiziario

“È un percorso ancora complesso perché così vuole la Costituzione, con un esito finale che secondo me spetterà al popolo con il referendum, sia per ragion pratica, perché non vi saranno penso i due terzi, sia per la ragion pura, perché per una materia così complessa, delicata e di grande sensibilità politica è bene che si pronunci il popolo”, dice il ministro della Giustizia Carlo Nordio intercettato dai cronisti in Transatlantico. E specifica di auspicare la doppia approvazione “entro l’estate”, per poi tenere la consultazione “in autunno”. […]

 

 

NORDIO, IL REGISTRO DEGLI INDAGATI È UN ISTITUTO FALLITO

CARLO NORDIO FESTEGGIA L OK DELLA CAMERA ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE 1

(ANSA) - "Viviamo in una distonia vecchia. Da venticinque anni l'istituzione del registro degli indagati e dell'informazione di garanzia è un istituto fallito, perché è nato come garanzia nei confronti di chi è destinatario dell'atto ma si è trasformato in una condanna anticipata: in una sorta di gogna mediatica e tante volte anche di compromissione di cariche in corso o cariche elettive per le quali una persona mira a concorrere. Questo vale a maggior ragione per le forze dell'ordine". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio al question time al Senato.

 

SICUREZZA: NORDIO, 'NESSUNO SCUDO PENALE, TERMINE IMPROPRIO, LEGGE UGUALE PER TUTTI'

GIORGIA MELONI E LA MAGISTRATURA BY ALTAN

(Adnkronos) - "Si è parlato di scudo penale, un termine improprio, la legge è uguale per tutti". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo NORDIO rispondendo al question time al Senato a un'interrogazione su misure a tutela delle forze dell'ordine, aggiungendo che se un poliziotto o carabiniere commette un reato c'è anzi "un'aggravante specifica nel codice penale che è l'aggravante di chi commette il reato come pubblico ufficiale"

 

NORDIO, SPEZZEREMO IL LEGAME PATOLOGICO DELLE CORRENTI

(ANSA) -  "La madre delle riforme, che è la separazione delle carriere, e soprattutto l'istituzione dell'Alta Corte di Giustizia, e il sorteggio dei magistrati avrà a seguire tutta una serie di conseguenze positive per la stessa magistratura.

 

La magistratura oggi è indipendente dal potere esecutivo, e deve esserlo e lo resterà ma non è affatto indipendente da se stessa. I magistrati dipendono oggi dalla sedimentazione correntizia che li tiene sotto tutela. In questo modo noi li svincoleremo e spezzeremo questo legame patologico che unisce elettore ed eletto e che trova la sua manifestazione più patologica nell'ambito della sezione disciplinare".

 

CARLO NORDIO FESTEGGIA L OK DELLA CAMERA ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE.

Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio al question time al Senato, per il quale "finché ci sarà un giudice che è composto da persone elette dai giudicandi questa cosa resterà così, noi cerchiamo di averla spezzata"

 

NORDIO, IL DECRETO RAVE HA AVUTO UN BUON EFFETTO DETERRENTE

(ANSA) -  "Non sono state incarcerate persone per rave party perché non sono stati più commessi rave party. Che significa che una volta tanto ha avuto un effetto deterrente". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio al question time al Senato, in riferimento al 'decreto rave', poi convertito in legge, uno dei primi provvedimenti del governo.

concorso per magistrati a romascuola di magistratura di scandicci

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?