2018trump

AMERICA FATTA A MAGLIE - CAMBI DI STAGIONE ALLA CASA BIANCA, ROBA FORTE, DALL'ARRIVO DI JOHN BOLTON IL FALCO A QUELLO DI JOE DI GENOVA, L’AVVOCATONE - VI RISPARMIO LE MONTAGNE DI INCHIOSTRO SUI CONTINUI GIRI DI VALZER, LE CACCIATE VIA TWEET, L'INSTABILITÀ MENTALE DEL PRESIDENTE, I PERSONAGGI CRITICATI PER MESI CHE APPENA GIUBILATI DA DONALD TRUMP DIVENTANO PER LA STAMPA EROI CALPESTATI: ECCO CHI ENTRA AI VERTICI DEL GOVERNO AMERICANO

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

john bolton

Cambi di stagione alla Casa Bianca, roba forte, dall'arrivo di John Bolton il Falco a quello di Joe di Genova, l’avvocatone.

 

Vi risparmio con liquidazione iniziale le montagne di inchiostro sparse sui continui giri di valzer, le cacciate via tweet, l'instabilità mentale del presidente, i personaggi criticati per mesi che appena giubilati da Donald Trump diventano per la stampa eroi calpestati; tanto Trump anche in questo non segue il mainstream, anzi lo rovescia, e usa la parte più sensibile del suo esecutivo in modo estremamente pragmatico, facendo una differenza brutale anzitutto tra chi è d'accordo con lui e chi lo contesta sotterraneamente o palesemente, poi su chi gli è più utile nella contingenza che sta affrontando.

 

Questa settimana, seguendo il metodo ormai conosciuto, il presidente ha ribaltato il suo team legale sul Russia Gate accettando le dimissioni del capo del team, John Dowd, e assumendo Joseph di Genova e Vittoria Toensing, due noti canacci del mestiere, usi a trattare di complotti, ed anche marito e moglie.

donald trump

 

 Al cuore della disputa che ha portato alle dimissioni di Dowd, assieme al fatto che il noto legale non tollerava le nuove assunzioni di concorrenti, la dolorosa storia dell'interrogatorio al quale il procuratore speciale vorrebbe prima o poi sottoporre il presidente, e al quale il presidente vorrebbe sottoporsi, mal sopportando le precauzioni degli avvocati.

 

Mai dimenticare che Donald Trump è un genio del rischio, e che invece gli avvocati, ne parlava proprio ieri sera su Fox News il mitico Alan Dershowitz, sono un po' più prudenti, perché guai allo spergiuro anche di un presidente, e l'interrogatorio se si può evitare si evita, senno si deve rispondere sì, no, non mi ricordo, cosa un po' difficile da far digerire al presidente in carica col carattere che si ritrova.

vittoria toensing

 

D'altra parte la linea seguita fino all'altro ieri della prudenza e della trattativa, in attesa che il caso si sgonfiasse da solo e che Robert Mueller, lo Special counsel, rinunciasse a proseguire una indagine costose finora prima di risultati, si è rivelata perdente, perché tanto il presidente va avanti con i suoi tweet di denuncia e protesta, e perché il procuratore speciale va pure avanti, forte dei suoi poteri straordinari e di una situazione politica pesantemente conflittuale.

 

In America il cambio degli avvocati ha fatto la grande notizia, qui da noi invece l'impressione forte è legata alla nomina al consigliere per la sicurezza nazionale di John Bolton. Anche perché essendo un grande politico di formazione origine reaganiana, in Italia subito tutti si agitano come se si parlasse del demonio e dei suoi diavoletti. Non è incredibile che quando tutto il mondo e la storia hanno praticamente decretato che Ronald Reagan e’ stato un grandissimo presidente, da noi ancora il pregiudizio incomba, ideologico e persistente?

 

joseph joe di genova

Di Bolton si era parlato alla formazione del governo Trump nel gennaio del 2017, per la carica fondamentale di segretario di Stato, poi non se ne fece niente.

 

I giornali americani scrissero e quelli italiani doverosamente copiarono che al presidente il vecchio Falco non piaceva perché ostenta da tutta la vita dei giganteschi baffi ai quali non rinuncerebbe mai.

 

Inutile specificare che e’ una bugia, ed è proprio perché non si dà pace, al pari di molti italiani che vivono stabilmente negli Stati Uniti e ne conoscono la vita quotidiana, delle balle che altri italiani che vivono in America propinano, che da Miami l'amico Jaime Manca Graziadei mi scrive. Sottoscrivo.

 

joseph joe di genova

Il compito del Consigliere alla Sicurezza Nazionale non e' di essere li' a dare consigli. I compiti sono: a) di radunare ed assicurarsi che il Presidente abbia tutte le informazioni. b) di assicurarsi che disponga di tutte le alternative e scelte possibili rispetto a qualsiasi cosa possa accadere. Questo per poter prendere le decisioni necessarie in ogni caso specifico. Ma esiste anche un terzo compito, forse il più importante: il consigliere per la Sicurezza Nazionale e' la persona che si deve assicurare che, una volta presa una decisione o direzione, questa venga applicata dai vari Ministeri o Enti, e seguita.

 

In pratica deve controllare che la SWAMP, la famosa palude che ora viene attribuita come invenzione a quelli di Cambridge analytica, non remi contro.

 

McMaster, il generale sostituito dal ruolo, data la sua provenienza, non aveva conoscenza del sistema. John Bolton e' dentro a questa realtà dai tempi di Reagan, poi con Bush1 e poi con Bush 2, e’ un ex deputy Attorney General, ex Ambasciatore all'ONU, ed e' anche un noto avvocato con consulenze in molti grandi studi legali. Infine e’ uno che non la manda a dire a nessuno, nemmeno al Presidente, e ci sarà di sicuro qualche scintilla, a dimostrazione che, come con Ludlow, Trump non sceglie Yesmen.

 

john bolton alla trump tower

Non credo che Trump avrebbe potuto trovare persona piu adatta e determinata, infatti lo voleva dall'inizio, come Segretario di Stato, ma il Senato non lo avrebbe mai approvato, troppi nemici, e molti tra i Repubblicani "RINO", corrotti del Deep State. La carica di Consigliere non e' pero’ soggetta ad approvazione di nessuno, decide il presidente.

La domanda ora è d'obbligo. Quale sarà l'impatto dell'arrivo il 9 Aprile di John Bolton?

 

Corea del nord. Bolton nri suoi scritti e interventi televisivi ha sempre mantenuto una posizione durissima contro il dittatore Kim jong-un e contro il regime comunista. Non ha mai escluso la necessità di un'opzione militare, nel caso in cui il dittatore si fosse rifiutato di rinunciare al progetto nucleare e la Cina non lo avesse obbligato a farlo.

 

vittoria toensing

Di recente si è espresso a favore di colloqui, ma solo a condizione che ci siano dei pre accordi rassicuranti del fatto che Kim jong-un non intende imbrogliare i grandi Stati Uniti d'America e farsi delle foto opportunity da utilizzare per il consenso interno e internazionale.

 

Bolton vigilerà come una belva per evitare che si prepari una trappola al presidente americano, chiedendo precise garanzie prima di fissare il Summit

Feroce avversario anche della Cina, ha applaudito all'imposizione pesante di dazi.

Idem con la Russia di Putin. Bolton ha criticato senza tregua le debolezze e le insicurezze di Barack Obama e dei suoi segretari di Stato, sostenendo che qualsiasi trattativa con Mosca deve passare da un atteggiamento fermo e determinato, e guai a lasciare briglia sciolta a Vladimir Putin, come invece e’ accaduto’. Quindi su Siria e Ucraina e’ per la linea dura, all'Ucraina un numero maggiore di armi, e in Siria aumento dell'impegno americano.

 

Infine dichiarate pure morto e sepolto l'accordo con l'Iran. Donald Trump, con il Pentagono e i suoi rappresentanti del governo contrari, ha preso tempo nel porre fine all'accordo firmato nel 2015 da Barack Obama con le entusiastiche adesioni dell'ONU e dell'Unione Europea. Bolton si è sempre dichiarato contrario a un accordo che ha definito una truffa per gli americani e per la sicurezza del mondo, ed è favorevole a sanzioni pesantissime che spezzino l'arroganza degli ayatollah.

joe di genova contro comey

 

Naturalmente l’agenda e’ complicata, è rischiosa, gli Stati Uniti sono chiamati a tentare di recuperare la debolezza micidiale nella quale li ha precipitati la presidenza Obama nel mondo. Ma il discorso sul nuovo consigliere per la Sicurezza Nazionale sarebbe monco se a queste convinzioni durissime non si accompagnasse anche una straordinaria esperienza e pratica di negoziati, e una conoscenza di uomini e nazioni, delle quali Donald Trump ha straordinario bisogno per abbinarli al suo intuito strepitoso.

Preparatevi a sentirne parlare malissimo.

 

Il New York Times lo ha immediatamente e goffamente impallinato accusando il suo comitato politico di essere stato tra i primi a utilizzare Cambridge analytica per i profili di possibili elettori

.

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO