polizia new york george floyd

AMERICA IN TILT: SUV DELLA POLIZIA METTONO SOTTO I MANIFESTANTI A NEW YORK. IL SINDACO ''DE SINISTRA'' DE BLASIO (CON MOGLIE NERA) LI DIFENDE: ''FORSE NON AVEVANO ALTRA SCELTA'' PERCHÉ ERANO SOTTO UNA PIOGGIA DI OGGETTI PERICOLOSI. E INTANTO LA FIGLIA 25ENNE VENIVA ARRESTATA IN UNA PROTESTA IN CUI BRUCIAVANO AUTOPATTUGLIE - COPRIFUOCO DA REGIME A MINNEAPOLIS: SE STAI SUL PORTICO A BERE UNA BIRRA L'ESERCITO CON MEZZI DA GUERRA TI URLA DI RIENTRARE IN CASA, E SE NON LO FAI, TI SPARA CON PROIETTILI DI GOMMA! (VIDEO)

 

 

 

 

 

 

 

MINNEAPOLIS: MEDIA, ARRESTATA FIGLIA SINDACO NEW YORK

auto della polizia mettono sotto i manifestanti

 (ANSA) - Chiara de Blasio, la figlia 25/enne del sindaco di New York, e' stata arrestata sabato sera in una protesta a Manhattan per la morte di George Floyd. Lo scrive il New York Post, citando le forze dell'ordine. La giovane e' finita in manette dopo che la polizia ha dichiarato illegale un assembramento tra la 12ma strada e Broadway, dove erano scoppiati alcuni tafferugli ed erano state bruciate auto delle forze di sicurezza.

 

MINNEAPOLIS: SUV POLIZIA SU FOLLA, SCONTRO DE BLASIO-CORTEZ

 (ANSA) - Polemica a New York tra il sindaco dem Bill de Blasio e la giovane star del partito, la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, per il Suv della polizia lanciato contro la folla dei manifestanti che lo avevano accerchiato nelle proteste per la morte di George Floyd. Il primo cittadino ha sottolineato che gli agenti potrebbero non aver avuto altra scelta ma la 'pasionaria' dem ha twittato che "lanciare un Suv su una folla non dovrebbe mai essere considerato una cosa normale. Non conta chi lo fa, non conta per quale motivo".

 

 "In qualità di sindaco, questo dipartimento di polizia è sotto la sua responsabilità. Questo momento richiede leadership e capacità di rendere conto da parte di tutti noi. Difendere o trovare delle scuse per il Suv della polizia sulla folla è sbagliato", ha aggiunto, invitando il sindaco alla de-escalation delle tensioni.

auto della polizia in fiamme

 

 

USA IN FIAMME, SCATTA IL COPRIFUOCO SUV DELLA POLIZIA SULLA FOLLA A NEW YORK

Anna Guaita per “il Messaggero”

 

Sono 21 gli Stati contagiati dall'esplosione delle proteste razziali esplose nel Minnesota dopo l'uccisione di un nero disarmato da parte della polizia. In 15 di questi è stata schierata la Guardia Nazionale e in 39 città i sindaci hanno dovuto far ricorso al coprifuoco nel tentativo di controllare l'onda della violenza, che ha prodotto 4 morti tra Detroit, Indianapolis e Minneapolis. Anche se la quarta notte è stata meno terribile di quelle precedenti.

 

A Minneapolis, la città teatro dell'uccisione di George Floyd, la polizia statale ha constatato che la veloce azione di dispersione della folla «si è risolta con un successo: non ci sono stati incendi, non ci sono stati atti di criminalità, nè attacchi alla proprietà personale». In seguito alle parole del colonnello Matt Langer, il presidente ha sollecitato anche gli altri Stati a «trarre esempio nel bloccare gli anarchici della sinistra radicale». E ha anche annunciato che il gruppo di contestatori di sinistra Antifa, che lui giudica i principali colpevoli delle violenze, sarà definito come «gruppo terrorista».

 

IL MINISTRO

auto della polizia in fiamme

Dal canto suo, il ministro della Giustizia William Barr ha promesso una «robusta indagine federale» sull'uccisione di Floyd. La famiglia della vittima chiede piuttosto che l'indagine sia condotta da una commissione indipendente, e il fratello di Floyd, Philonise, ha anche cercato di dirlo a Trump, quando il presidente ha telefonato alla famiglia per presentare le sue condoglianze: «Non mi ha ascoltato si è però lamentato Philonise -. Ha cercato di farmi star zitto». E comunque l'avvocato della famiglia ha sostenuto che si è trattato di omicidio premeditato.

 

UNA CRISI LUNGA

Il cammino fuori da questa crisi sembra comunque ancora lungo. Secondo un copione oramai ben noto, le manifestazioni cominciano pacificamente, e la polizia le lascia sfilare, fino a che non scatta l'ora del coprifuoco e allora in alcune città le forze dell'ordine decidono di intervenire per mandare tutti a casa. In certi luoghi questo porta a scontri e a violenze con gruppi di manifestanti irriducibili. In altri, come ha dimostrato Minneapolis, le folle vengono effettivamente disperse.

 

stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 28

E poi ci sono esempi di diverso tipo, come la città di Flint nel Michigan o Camden nel New Jersey, dove la polizia ha compiuto una decisione diversa: i poliziotti sfilano fianco a fianco con i manifestanti, in un'atmosfera di fratellanza. Il panorama, in altre parole, non è unico e identico. E se le immagini televisive restituiscono scene di auto in fiamme e vetrine sfondate, talvolta si tratta di incidenti relegati a un unico incrocio di una grande città, non una rivolta estesa come furono le riots di Los Angeles nel 1992.

 

stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 15

 Questo non vuol dire che la violenza non ci sia stata. Nella notte fra sabato e domenica ci sono stati 340 arresti a New York (dove un suv della polizia si è scagliato contro alcuni manifestanti), e casi di vandalismo a Seattle, Filadelfia, Los Angeles e Washington, dove la folla è di nuovo arrivata sotto la Casa Bianca, a lanciare sassi e pomodori contro la polizia e il servizio di sicurezza intorno alla residenza presidenziale. La polizia dal canto suo ha spesso tirato fuori i manganelli, o i lacrimogeni, o i proiettili di gomma o quelli urticanti. Ma a essere presi di mira non sono stati solo i manifestanti. In Florida, infatti, un agente è stato accoltellato al collo ed è stato ricoverato in ospedale. Tanti i poliziotti costretti a farsi curare per gli attacchi dei violenti.

 

I GIORNALISTI

Anche i giornalisti sono stati spesso colpiti, nonostante si fossero identificati come tali. Fra i colleghi feriti, la fotogiornalista Linda Tirado è stata colpita al sopracciglio da una pallottola di gomma e ha perso l'occhio. La nota inviata del Los Angeles Times, Molly Hennessy-Fiske, che copriva le manifestazioni di Minneapolis con la collega fotografa Carolyn Cole, è stata ferita in più punti da proiettili di gomma, nonostante sia lei che altri giornalisti avessero chiesto alla polizia dove dovevano ripararsi.

stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 14

 

La Hennessy-Fiske, giornalista pluripremiata che ha coperto rivolte e guerre ha scritto: «Non mi era mai successo che la polizia mi sparasse direttamente addosso». Contro i giornalisti si è sfogato anche Trump, che li ha accusati di «fomentare l'odio e l'anarchia»,

stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 17stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 41stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 16stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 8stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 3stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 12stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 1stati uniti proteste in strada dopo la morte di george floyd 29

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...