giuseppe conte appalti geometra appalto lavori pubblici

TRA APPALTO E REALTÀ – CONTE CONTINUA A DIRE CHE SBLOCCHERÀ LE INFRASTRUTTURE, LO RIPETE ORMAI DA MESI, NONOSTANTE LA CABINA DI REGIA DI PALAZZO CHIGI SIA ANCORA FERMA AL PALO, COSÌ COME I 62 MILIARDI STANZIATI E LE 749 OPERE CONGELATE – LE TAPPE PER CAMBIARE IL CODICE DEGLI APPALTI: PRIMA SARANNO SBLOCCATE 26 OPERE STRATEGICHE, POI SI RAGIONERÀ SULLO SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE ORDINARIE (AUGURI)

 

 

Umberto Mancini per “il Messaggero”

 

giuseppe conte genova ponte assembramento

Archiviato il decreto Rilancio, il governo prova ad accelerare sul fronte degli appalti. Peccato che da gennaio lo ripeta a cadenze più o meno regolari. Ricordate la cabina di regia a Palazzo Chigi che avrebbe dovuto sbloccare le infrastrutture? E' ancora ferma al palo, come i 62 miliardi stanziati e le 749 opere che, stima l'Ance, sono congelate. Del resto, al momento, il processo autorizzativo, dura in media 5-7 anni. Un vero record europeo. E magari quando si conclude, tra ok di Regioni, Corte dei Conti, ministero dell'Ambiente, Cipe, Mit e Mef, Anas e Anac, quell'opera è addirittura superata. Ora, giurano al Mit e a Palazzo Chigi, si vuole cambiare passo. Tant'è che proprio il premier Conte ha annunciato l'imminente riforma.

 

ponte di genova

LE TAPPE

Per la verità le norme taglia burocrazia avrebbero dovuto confluire nel Cura Italia, poi, come detto in quello Rilancio. Adesso è la volta del decreto Semplificazioni, che potrebbe arrivare, spiegano al Tesoro, nel giro di una quindicina di giorni. Un vero e proprio piano di rilancio dei cantieri e del lavoro ispirato al modello Genova, ovvero alla possibilità di derogare al Codice degli appalti. Conte per la verità preferisce parlare di modello Italia. Il Pd frena e vuole garanzie.

giuseppe conte paola de micheli ponte genova

 

Il modello Genova - è il ragionamento - non può essere applicato a tutto, ci sono dei vincoli e delle tutele da rispettare. Norme anti mafia e regole ambientali in primis. Per questo motivo, per arrivare ad un compromesso - i 5Stelle sono favorevoli ad una cura shock - si procederà su un doppio binario. Da un lato verranno sbloccate circa 26 opere strategiche adottando procedure straordinarie, derogando cioè dal codice degli appalti.

 

paola de micheli 1

Saranno cioè affidate a dei commissari ad hoc che avranno pieni poteri per tagliare i tempi e riaprire i cantieri. Corsie preferenziali quindi. Su un altro fronte, quello caldeggiato dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che considera utile l'esperienza di Genova ma non esaustiva, si lavorerà per snellire le procedure ordinarie. L'obiettivo, ambizioso, è di comprimere i tempi per chiudere l'iter delle autorizzazioni. «Rendere il modello Genova - si spiega - un esempio da replicare, non rinunciando però alla Via, la valutazione d'impatto ambientale e a tutti i controlli ordinari». E questo pere evitare le intrusione della mafia e rendere le gare aperte e trasparenti.

 

GIUSEPPE CONTE ALL INAUGURAZIONE DEL PONTE DI GENOVA

Il pacchetto di misure per semplificare le procedure nei cantieri è comunque almeno in parte già pronto. Previsto, anche se la discussione è aperta, il taglio da 180 a 60 giorni del termine per consegnare la documentazione per la Valutazione di impatto ambientale. Ok, con alcune riserve, anche all'attribuzione di poteri speciali alle stazioni appaltanti e all'attribuzione agli ad di Anas e Rfi, Massimo Simonini e Maurizio Gentili, del ruolo di commissari straordinari per accorciare i tempi di realizzazione delle opere, superando, tra l'altro, i controlli della Corte dei Conti.

 

cantieri

Nel pacchetto di misure in arrivo potrebbero trovare spazio anche altri interventi. Dall'obbligo di utilizzo dell'esclusione automatica delle offerte anomale per tutti gli importi, allo scudo penale per le stazioni appaltanti. Per quanto riguarda il rinnovo delle modalità di gara, i costruttori, ma il Mit sembra concorde, premono affinché la presentazione dell'offerta valga quale dichiarazione del possesso dei requisiti di ordine generale e speciale, Nel contempo si spinge affinchè la stazione appaltante prima dell'apertura delle offerte effettui verifiche a campione su un numero di offerenti non inferiore al 10 per cento.

GIUSEPPE CONTE ALL INAUGURAZIONE DEL PONTE DI GENOVA

 

Novità anche per la fase di esecuzione dei lavori. Con l'ipotesi di stabilire l'obbligo di erogazione dell'anticipazione anche laddove l'appaltatore ne abbia già usufruito, per un ammontare pari al 20 per cento del valore delle prestazioni ancora da eseguire, e all'adozione di un primo stato di avanzamento emergenziale, da liquidare entro 15 giorni, funzionale anche alla valutazione dei lavori ancora da eseguire per l'erogazione dell'ulteriore anticipazione.

il varo dell'ultimo impalcato del nuovo ponte di genova 2cantieriil nuovo ponte di genova supera il polcevera sollevata la campata centrale 37il nuovo ponte di genova supera il polcevera sollevata la campata centrale 22

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....