AVANTI MIEI PRODI! - “SE L’EUROPA È UNA FORZA UNITA POTREBBE BEN STAMPARE BANCONOTE” – A 24 ORE DALL’EUROGRUPPO CHE DECIDERÀ DI CHE MES MORIREMO: “L’UE FACCIA ATTENZIONE ALLA VELOCITÀ DI RISPOSTA O LA CADUTA SARÀ COSÌ FORTE CHE I MEZZI PER CONTRASTARLA NON BASTERANNO” - “NOI NON CAPIAMO CHE L’EUROPA È RIMASTA L’UNICA ANCORA DELLA DEMOCRAZIA. CI SONO 23 CINESI OGNI ITALIANO E 18 CINESI OGNI TEDESCO: O STIAMO ASSIEME O SCOMPARIAMO DALLA CARTA GEOGRAFICA DEL MONDO”

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

romano prodi

Per contrastare gli effetti del coronavirus l’Unione europea può anche esercitare il potere di stampare moneta. La pensa così Romano Prodi, l’ex presidente del consiglio che portò l’Italia nella moneta unica. A riportare la posizione dell’ex presidente della Commissione europea è Bloomberg, che cita una conferenza stampa all’Associazione della Stampa estera in Italia.

 

romano prodi on the beach

A un cronista che chiedeva soluzioni all’emergenza economica legata all’epidemia Prodi ha risposto: “Perché non stampare moneta. Se l’Europa è una forza unita potrebbe ben stampare banconote“. L’ex premier ha invitato a fare “attenzione” alla velocità di risposta “o la caduta sarà così forte che i mezzi” per contrastarla “non basteranno”.

 

IL FUORIONDA DI SERGIO MATTARELLA: GIOVANNI, NON VADO DAL BARBIERE NEANCHE IO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ex premier come Mattarella – Un messaggio, quello dell’ex presidente della commissione Ue, che ricorda l’ultimo monito all’Unione europea di Sergio Mattarella. “Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa”, aveva detto il presidente della Repubblica nell’ultimo messaggio alla Nazione. Un intervento che aveva rafforzato la posizione di Giuseppe Conte, visto che arrivava poche ore dopo l’ultimo Consiglio europeo. L’appuntamento del 26 marzo scorso, però, si era concluso con un nulla di fatto e l’Eurosummit è stato rinviato al 7 aprile.

MARIO DRAGHI

 

L’intervento di Prodi, dunque, arriva a 24 ore dal fondamentale appuntamento europeo. L’ex leader del centrosinistra era già intevenuto nel dibattito tra Roma e Bruxelles alcuni giorni fa quando aveva definito l’emergenza coronavirus “come la guerra, il paragone di Draghi è scientificamente giusto. Non è la crisi del 2008 che parte dalla finanza e poi prende il resto dell’economia, prende tutti: i ristoratori e quelli che devono andare a mangiare”.

 

FABIO FAZIO E ROMANO PRODI

Esiste, aveva spiegato l’ex premier a Che tempo che fa, “una diffusa idea che la solidarietà europea finisca per aiutare soprattutto gli altri, ma gli olandesi devono capire: se succede una grande crisi a chi vendono i loro tulipani?”. Un riferimento non casuale, visto che i Paesi Bassi sono, insieme alla Germania, nel gruppo dei falchi che si oppone agli eurobond proposti dal premier Conte.

 

PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

In Europa, aveva aggiunto, “non c’è una strategia per il futuro”, ma “il gruppo di Paesi che rifiuta l’austerità per definizione è diventato molto più forte. Finalmente il pericolo è percepito. Il primo passo della Banca centrale europea ci aiuta”, ma occorre una “strategia comune e un forte incentivo immediato per le imprese”.

 

“Noi non capiamo – contrinuava Prodi – che l’Europa è rimasta l’unica ancora della democrazia. Vogliamo capire che ci sono 23 cinesi ogni italiano e 18 cinesi ogni tedesco? O stiamo assieme o scompariamo dalla carta geografica del mondo”.

 

paolo gentiloni ursula von der leyen

‘Meglio, sugli eurobond molte controversie’

La proposta di Gentiloni e Breton – In attesa dell‘Eurogruppo di martedì, intanto, da più parti si avanzano di mediazione per uscire dall’impasse sulla risposta dei 27 alla crisi provocata dalla pandemia. Proprio oggi i commissari europei Paolo Gentiloni e Thierry Breton hanno inviato una lettera a Corriere della Sera e Faz proponendo un “Fondo europeo espressamente concepito per emettere obbligazioni a lungo termine“. Poi i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo hanno spiegato di appoggiare l’idea – simile a quella già indicata dal ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire – riconoscendo che gli eurobond “generano molte controversie politiche in alcuni Paesi”.

 

THIERRY BRETON EMMANUEL MACRON

Pd: “Si a Mes senza condizioni ed eurobond” – In Italia rilancia la proposta di Gentiloni e del Partito socialista europeo, il Partito democratico. “Oltre alle importanti misure già approvate (sospensione del patto di stabilità e pieno sostegno della Bce per il nuovo debito nazionale e per finanziare le imprese in difficoltà) il Pse chiede che ogni paese possa accedere al Mes senza alcuna condizionalità, per spese legate all’emergenza del Coronavirus”, dicono Emanuele Felice e Emanuele Fiano, rispettivamente responsabile Economia ed Esteri della segreteria nazionale dem. Dal Nazareno fanno sapere poi che intendono chiedere “in aggiunta a tutto ciò, anche un salto di qualità nella costruzione europea: l’emissione di eurobond, per la mutualizzazione del debito futuro legato a questa crisi drammatica, che potranno essere usati sia per il bilancio nazionale dei singoli stati, sia per ampliare il bilancio europeo”.

romano prodi massimo d'alema 3

 

M5s: “No al Mes, unico strumento sono coronabond” – La specifica dei dem sui coronabond è importante. Sul Mes, infatti, il Pd ha una posizione completamente diversa da quella degli alleati di governo, cioè i 5 stelle fanno muro: “La nostra linea è chiara: l’eurozona può rilanciarsi soltanto tramite l’emissione di bond comuni e passando per un nuovo ruolo della Bce, in modo che possa immettere nel sistema tutta la liquidità necessaria.

angela merkel ursula von der leyen

 

In tal senso, sposiamo la proposta del presidente Conte di un European Ricovery and Reinvestment Plan, un piano epocale che richiede un supporto finanziario condiviso che sia utile a finanziare gli sforzi straordinari che l’Europa dovrà dispiegare per ricostruire il suo tessuto produttivo”, scrivono in una nota i deputati grillini in commissione Politiche Ue a Montecitorio. Quelli eletti in Commissione Finanze e Bilancio, invece, rilanciano il No all’utilizzo del Mes: “Abbiamo bisogno di interventi sostanziali e non di strumenti inadeguati e dannosi.

macron conte

 

Per questo il Mes non può essere lo strumento adatto e deve essere archiviato. Non è pensabile ricorrere a questo strumento in nessun caso. L’ipotesi di eliminazione delle cosiddette condizionalità richiederebbe una riforma del Trattato del Mes, impraticabile in tempi brevi. Inoltre, l’ammontare delle risorse attivabili con questo strumento non sono minimamente adeguate alla portata degli interventi di cui c’è urgente bisogno”. Una linea diversa da quella dei dem.

macron conte CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…