marina ripa di meana

''AVVOLTOI DELL'EUTANASIA'' - MARIO GIORDANO CONTRO L'ULTIMA BATTAGLIA DI MARINA RIPA DI MEANA: ''ARRUOLATA IN FIN DI VITA AL CONFORMISMO DEL VIVA LA MORTE. IL SUO CADAVERE ANCORA CALDO USATO DAI RADICALI. EPPURE LEI VOLEVA VIVERE, LO HA DIMOSTRATO CON I SUOI 16 ANNI DI LOTTA AL CANCRO. QUELLI CHE FINO A IERI LA SBERTUCCIAVANO, ORA LE DEDICANO DEVOTI OMAGGI. SE IN EXTREMIS TI CONVERTI ALL' UTANASIA, TI SARANNO PERDONATI I PECCATI DI UN' INTERA VITA FROU FROU''

 

 

Mario Giordano per ''La Verità''

 

Marina Ripa di Meana non voleva morire.

L' ha sempre detto, l' ha sempre testimoniato. Marina Ripa di Meana voleva vivere con la sue colazioni al Grand Hotel, i suoi cappellini a forma di ragno, i suoi eccessi, i suoi entusiasmi sgargianti come le sue mise. Sfruttare la sua estrema debolezza per trasformarla da regina della mondanità a regina dell' eutanasia è, dunque, il torto più grande che le si possa fare.

MARIO GIORDANO

 

Eppure è quello che è accaduto con il video-testamento registrato a cura dell' istituto Luca Coscioni e prontamente diffuso da Radio Radicale, a cadavere ancora caldo. Un filmato terribile: faceva impressione, infatti, vedere quella donna sempre così vivace, protagonista, eccentrica ed esagerata, ridotta lì, immobile e silente, puro fantoccio di uno spot altrui. Evidentemente neppure lei, che pure ha rotto ogni regola e ogni convenzione, è riuscita a ribellarsi all' ultimo conformismo dominante. Il conformismo del Viva la Morte e dei suoi avvoltoi.

 

marina ripa di meana anti pellicce 1997

Se li vedete ronzare attorno a voi, fate attenzione: gli avvoltoi della morte sono implacabili. Appena intravvedono qualcuno che sta malaccio (un dj paralizzato, un barista con la sclerosi multipla, una signora delle terrazze distrutta dal cancro) piombano nella sua stanza di dolore e si occupano che il trapasso avvenga a favor di telecamera, in modo che possa diventare un spot per l' eutanasia.

 

E, ovviamente, per la loro istituzione. Dona il 5 per mille e accompagnane un altro alla tomba: per quanto mi riguarda vorrei lasciare detto fin d' ora che, quando verrà la mia ora, voglio dentro la mia stanza chiunque tranne quelli dell' istituto Luca Coscioni. Soprattutto se hanno in mano un microfono per raccogliere la voce che non ho più. E ancor di più se fanno parlare un altro al posto mio, magari dicendo cose che non avrei mai detto. Se qualcuno vorrà seguirmi, oserò anche proporre un' associazione anti-Coscioni. La chiameremo No Av, no agli avvoltoi attorno ai letti di dolore.

 

Trovo, infatti, che sia ripugnante intrufolarsi nelle stanze di uno che sta morendo, sfruttare la sua debolezza, l' inevitabile prostrazione, la fragilità estrema in cui versa chi sa di essere arrivato all' ultimo passo, per trasformare tutto in una réclame: Dash lava più bianco, con Coscioni si muore meglio. La figura di Maria Antonietta Coscioni, vedova di Luca, che legge quel testo così conformista, così banale, così lontano dall' esplosiva originalità di Marina Ripa di Meana, usando come predellino il corpo devastato di quest' ultima, è veramente ripugnante.

 

maria antonietta farina coscioni marina ripa di meana

Oltre che di una violenza spaventosa. Membra sofferenti in attesa di diventare cadavere ridotte a muto elemento di scena per uno spot a favore della morte: è intollerabile, non vi pare? Eppure siccome lo si fa in nome della nuova funebre ideologia, viene fatta passare come iniziativa nobile. In grado di nobilitare tutto il resto.

Infatti, ci avete fatto caso?

 

Marina Ripa di Meana, all' improvviso, viene trattata dagli editorialisti nostrani come se fosse una fine ideologa, un' intellettuale sopraffina, una specie di Norberto Bobbio del fine vita, il biotestamento applicato al jet set.

 

Quelli che fino a ieri la sbertucciavano e la consideravano meno di nulla, ora le dedicano devoti omaggi. Il messaggio è chiaro: se in extremis ti converti all' eutanasia, ti saranno perdonati i peccati di un' intera vita frou frou.

 

Marina Ripa di Meana

Avanti, che aspetti? Firma il trapasso con le Onoranze Coscioni e puoi guadagnarti il paradiso del Politicamente Corretto, sarei perfino riabilitato e santificato nel Pantheon di Repubblica. Una volta accadeva così con i peccatori mangiapreti, ricordate?

 

In punto di morte entrava il prete e usciva annunciando la conversione. «È morto in grazia di Dio». Magari anche lì non era vero, si capisce. Però, almeno, i sacerdoti non hanno mai preteso di filmare il tragico epilogo e di trasformarlo in un carosello Tv.

 

Gli avvoltoi della morte invece sì. Filmano tutto. Filmano e diffondono. Il mondo deve sapere che Marina Ripa di Meana ha pensato al suicidio assistito, il mondo deve sapere che Marina Ripa di Meana si è affidata alla sedazione e alle cure palliative, anche se - dice la lettera-testamento - non sapeva che cosa fossero.

 

Carlo Ripa di Meana e Marina

Cosa che, per altro, appare abbastanza improbabile: possibile che una persona che da 16 anni combatte contro il cancro, e che dunque conosce ospedali e reparti oncologici come le sue tasche, non sia a conoscenza delle cure palliative? Davvero ci vuole l' associazione Coscioni per scoprirle? Qualche giorno fa una mia amica mi ha raccontato di suo padre, appena morto per un tumore nel reparto cure palliative di Brescia. Lui era carabiniere, lei è una semplice impiegata. Nessuno dei due ha mai girato il mondo, né frequentato intellettuali, né scritto libri. Eppure sono stati informati di tutto. Dai medici. Senza bisogno di girare in cambio nessuno spot a favore dell' associazione degli Avvoltoi, da cui per fortuna sono riusciti a sfuggire.

 

Il momento del trapasso è sacro, bisogna averne rispetto. I medici ce l' hanno, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. La signora Coscioni che legge la lettera di una donna che sta per morire, invece no. E questa corsa al cadavere da esporre per mettere un tassello in più nella cultura della morte mi fa paura. Anzi, mi fa orrore.

 

Fra l' altro di tutto quel discorso quello che più rimane in testa, quello su cui più non a caso hanno titolato i giornali, è il fatto che Marina Ripa di Meana avesse pensato al suicidio in Svizzera. E può anche essere vero, si capisce: chi nelle sue condizioni non avrebbe fatto un pensiero terribile come quello? Ma doveva rimanere un pensiero, per l' appunto. Una confidenza, un momento di fragilità.

maria antonietta farina coscioni marina ripa di meana

 

Non andava messo in mostra, accanto a quel corpo straziato. Non andava fatto, se non altro, per rispetto di quello che Marina Ripa di Meana ha sempre testimoniato e raccontato. E cioè della sua voglia di vivere, della sua voglia di lottare, fino all' ultimo, per non morire, per guarire o almeno per resistere, della sua voglia di combattere, insieme ai medici, contro i ciarlatani, sottoponendosi alle cure più dure, ma aggrappata fino in fondo alla vita di cui è stata sempre una straordinaria, prorompente, esagerata testimonial. Almeno fino a quando non è caduta nelle braccia degli avvoltoi della morte. Che l' hanno usata senza pietà.

luca coscioni MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI A VIRUS

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...