BANANA FOREVER - A NAPOLI IL PROCESSO SULLA COMPRAVENDITA DEI SENATORI GALOPPA VERSO LA PRESCRIZIONE DOPO IL CAMBIO DEL COLLEGIO DEI GIUDICI - TUTTI I MOVIMENTI DEI PM DI NAPOLI

1 - DAGOREPORT
Grandi manovre a Palazzo di giustizia, a Napoli. Dopo il passaggio di Woodcock alla Direzione distrettuale antimafia, altri due pm di «peso» della Procura tentano l'approdo ad altri lidi. Antonello Ardituro e Sergio Amato correranno, infatti, per le primarie (nella sezione riservata ai pubblici ministeri) per il rinnovo del Consiglio superiore della magistratura. Quello attuale scadrà a luglio, ma già oggi cessano i termini per la presentazione delle candidature in vista della battaglia elettorale del mese prossimo.

Ardituro, schierato dalla corrente di sinistra «Area», è il magistrato titolare delle indagini sull'ex parlamentare Pdl Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorristica con il clan dei Casalesi.

Amato, invece, che corre sotto le insegne di «Magistratura indipendente», si è occupato fino a poche settimane fa del processo sui ristoranti della camorra che vedeva coinvolto l'ex capo della Mobile di Napoli, Vittorio Pisani; processo che è poi franato sotto i colpi del collegio giudicante che ha assolto il superpoliziotto perché il «fatto non sussiste».

Intanto, tutto è quasi pronto per l'appuntamento dell'11 febbraio, quando inizierà il processo per la compravendita dei senatori a carico di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. Accusati di corruzione per aver pagato 3 milioni di euro il passaggio di Sergio De Gregorio (super-testimone reo confesso dell'inchiesta) da Italia dei Valori al centrodestra. Ma un colpo di scena, almeno a leggere la Repubblica, potrebbe essere in agguato...

2 - IL PROCESSO BERLUSCONI RISCHIA LA PRESCRIZIONE
Dario Del Porto per Repubblica Napoli

Dopo il cambiamento dei giudici, il processo Berlusconi rischia subito una falsa partenza. L'udienza dell'11 febbraio potrebbe essere rinviata proprio per "incardinare" il fascicolo davanti al nuovo collegio. Uno slittamento fisiologico che però potrebbe rendere ancor più accidentato il cammino di un dibattimento sul quale si allunga l'ombra della prescrizione. Il leader di Forza Italia e l'ex direttore ed editore dell'Avanti! Valter Lavitola sono imputati di corruzione per i tre milioni di euro versati fra il 2006 e il 2008 all'ex senatore del Pdl Sergio De Gregorio per sabotare il govemo di centrosinistra guidato da Romano Prodi.

Ferma restando naturalmente la possibilità per i giudici di assolvere gli imputati (o per questi di rinunciare alla prescrizione), per evitare che il reato sia dichiarato prescritto, i tre gradi di giudizio devono necessariamente concludersi entro l'autunno 2015. Difficile, ma non impossibile.

È realista il presidente del Tribunale Carlo Alemi: «Le regole che questo ufficio si è dato vanno tutte nella direzione di ridurre al minimo i rischi di prescrizione. Cerchiamo di assicurare la composizione di collegi stabili, evitando che eventuali cambiamenti in corso d'opera possano comportare la ripetizione degli atti, questo anche in caso di trasferimento di magistrati ad altro ufficio. Si tratta - sottolinea Alemi - di regole che applichiamo per tutti i processi». Sull'ipotesi di un rinvio "tecnico" dell'udienza dell'11 febbraio, il presidente del Tribunale afferma: «Salvo imprevisti, cercheremo di fare in modo che dopo la comunicazione dell'astensione del vecchio collegio, il processo possa essere subito trattato dal nuovo».

Il presidente designato subito dopo il rinvio a giudizio, Loredana Acierno, aveva segnalato al presidente del Tribunale di essere sposata con l'ex procuratore di Bari, Nicola Laudati, che ha lasciato la Puglia perché accusato di aver aiutato l'imprenditore Giampaolo Tarantini a eludere le indagini sul giro di escort portate a Silvio Berlusconi. L'indagine nei confronti di Laudati (che ha sempre respinto le contestazioni difendendo con energia la trasparenza del proprio operato come capo dei pm baresi) era partita dall'intercettazione di un dialogo fra Tarantini e Lavitola.

La circostanza non rientra fra le cause che rendono obbligatoria l'astensione del magistrato. Ciò nonostante il giudice Acierno ha chiesto ad Alemi di valutare eventuali profili di opportunità e il presidente del Tribunale ha deciso di accogliere l'astensione «per evitare qualsiasi strumentalizzazione», come ha spiegato a Repubblica rimarcando al tempo stesso di «non aver mai avuto alcun dubbio sulla serietà e sulla professionalità della collega Acierno».

Come previsto dalle tabelle del Tribunale, il fascicolo è stato assegnato al collegio C della prima penale presieduto da Nicola Russo. Si annuncia battaglia fra accusa e difesa. Berlusconi (assistito dall'avvocato Michele Cerabona) potrebbe anche decidere di presenziare ad alcune udienze. Sarà certamente sentito De Gregorio, che ha ammesso di aver intascato il denaro e ha patteggiato la pena per corruzione. Ma sul banco dei testimoni sono attesi altri protagonisti di una delle fasi più convulse della storia della Seconda Repubblica.

 

 

Silvio berlu silvio berlu occhiali HENRY JOHN WOODCOCK SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI resize De Gregorio Lavitolade gregorio e lavitola Procura Napoli

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...