erdogan marmaris okluk cove reggia casa residenza estiva

PEZZO DI M-ERDOGAN - LE BANCHE TURCHE RISCHIANO (DI NUOVO) IL DEFAULT, E IL “SULTANO” CHE FA? SI RIFUGIA NELLA SUA SUPER VILLA-BUNKER DA 70 MILIONI DI EURO E GRIDA AL COMPLOTTONE – MA QUESTA VOLTA ANCHE CINA E QATAR POTREBBERO CHIUDERE I RUBINETTI: NON È UN CASO CHE ERDOGAN STIA CERCANDO IN TUTTI I MODI DI RIALLACCIARE LE RELAZIONI CON ISRAELE…

recep tayyip erdogan

Francesco De Palo per www.ilfattoquotidiano.it

 

Le banche turche sono a rischio default, ma Recep Tayyip Erdogan si rifugia in una magione super lusso, gridando al complotto occidentale e chiedendo sacrifici alla sua popolazione. Da un lato scatta l’ennesimo allarme rosso per gli istituti di credito di Ankara, che necessitano di una ricapitalizzazione per evitare la bancarotta. Dall’altro sta facendo notizia nel paese il palazzo presidenziale estivo di Erdogan, costato più di 70 milioni di euro, mentre la moglie del presidente esorta i turchi ed evitare gli sprechi.

 

la reggia di erdogan a marmaris 2

Un corto circuito che impatta anche sull’agenda euromediterranea della Turchia, pronta a nuove trivellazioni a caccia di gas e in trattativa con gli Usa per il dossier afghano, visto che Ankara ha annunciato di inviare truppe per proteggere l’aeroporto di Kabul quando le forze straniere partiranno il mese prossimo.

 

Erdogan e il “complotto” contro l’economia turca – L’indiscrezione di Reuters sullo stato di salute degli istituti finanziari turchi altro non fa che confermare in blocco tutte le analisi realizzate dell’ultimo biennio. Ankara sta riflettendo sull’esigenza di nuova iniezione di capitale nelle banche statali, ma ufficialmente il messaggio che arriva dall’inner circle governativo è che il sistema turco è sano.

 

la reggia di erdogan a marmaris 4

Secondo quanto dichiarato pochi giorni fa da Erdogan l’economia turca è sotto attacco e i motivi sono gli stessi del tentativo di colpo di stato fallito del 15 luglio 2016 e delle proteste di Gezi Park, finite nel sangue. Ha parlato di “un gioco” contro la Turchia, costruito sul “triangolo dei tassi di cambio, dei tassi di interesse e dell’inflazione, ma il governo si tutela da questi attacchi col trasferimento di tutto il suo oro all’estero e rafforzando le sue riserve valutarie”, ha aggiunto.

ERDOGAN CON LA MOGLIE EMINE

 

Nel frattempo peggiorano anche le aspettative per l’inflazione annuale, che potrebbe rallentare al 15,6 per cento entro la fine dell’anno, mentre la stima era del 14,4% a giugno e dell‘11,2% a gennaio. Il governatore della banca centrale turca Saha Kavcioglu ha mantenuto i tassi di interesse fermi al 19% dalla sua nomina ad oggi, anche se l’inflazione ha accelerato.

 

Il tasso è salito al 17,5% il mese scorso dal 16,6% di maggio. Inoltre le vendite al dettaglio sono diminuite da dicembre ad oggi del 6,1% mensile, secondo i dati diffusi dall’Istituto statistico turco. La Turchia ha chiuso i negozi non essenziali durante la prima metà di maggio dopo che i casi di coronavirus sono saliti a una cifra record di oltre 63mila al giorno.

 

Una situazione di stallo, monitorata con interesse anche dai grandi alleati del Bosforo, ovvero Cina e Qatar. Ma forse a Erdogan non bastano più, visto che è impegnato costantemente a riallacciare le relazioni con Tel Aviv: il presidente turco ha parlato con il suo nuovo omologo israeliano Isaac Herzog, nel segno di un possibile disgelo tra i due ex alleati dopo anni di relazioni inesistenti. In precedenza Erdogan aveva avuto una conversazione telefonica con il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas.

emine erdogan

 

La residenza estiva del Sultano – Ma nel paese a fare notizia più che la politica estera è quella interna legata alla faraonica residenza estiva del sultano, costruita due anni fa. Le immagini della magione costata 74 milioni di euro cozzano con questa fase di incertezza finanziaria, proprio mentre la moglie del presidente ha esortato la popolazione a ridurre gli sprechi alimentari per sostenere la povertà galoppante.

 

erdogan felice mentre bombarda i curdi

Si tratta di una tenuta situata a Marmaris, che si somma ad altre spese pazze come l’Air Force One turco, acquistato di seconda mano dal Golfo, o la Casa Bianca sul Bosforo da mille stanze costata più di 600 milioni di euro, e soprattutto il progetto per il nuovo canale di Istanbul da 15 miliardi di dollari destinato ad alleviare la pressione sullo stretto ma che ha innescato una serie di proteste, non solo per via dei costi spropositati.

Molti infatti sono anche i dubbi di fattibilità, visto che la mastodontica opera infrastrutturale attraverserebbe per 45 chilometri paludi e fattorie sul confine occidentale di Istanbul, con un rilevante danno ambientale.

 

Non manca la consueta azione governativa di controllo sui social: pare sia in dirittura di arrivo una nuova stretta tramite un organo come il Consiglio supremo della radio e della televisione della Turchia (RTÜK). Vigilerà, secondo le intenzioni del partito di governo, sui post di matrice politica pubblicati sui social. E ovviamente prenderà provvedimenti.

la reggia di erdogan a marmarisla reggia di erdogan a marmaris 5emine erdogan in polonia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)