salvini berlusconi

“CON IL M5S NON SI PUÒ GOVERNARE. NUOVE ELEZIONI? SAREBBE UN PECCATO” - BERLUSCONI MANDA “PIZZINI” A SALVINI: “IL LEADER DELLA LEGA RAPPRESENTA UNA COALIZIONE DEL 37%, NON VEDO CHE INTERESSE AVREBBE A RINUNCIARE A QUESTO PER FARE IL PARTNER DI MINORANZA DEI 5 STELLE. SONO CERTISSIMO CHE CONTINUERÀ A PARLARE E AD OPERARE IN NOME DELL'INTERO CENTRODESTRA. IL PD? NON CERCHIAMO UN DIALOGO CON LORO”

Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

Ad Arcore si contano le ore, forse i giorni. Salvini strappa o non strappa? I contatti con i leghisti sono intermittenti. Anche qui si percepisce la voglia del leader leghista di chiudere un accordo con Di Maio, ma nessuno in fondo sa se lo farà davvero.

 

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

Silvio Berlusconi, il suo principale alleato, anzi il leader del centrodestra, Matteo Salvini, la accusa di distruggere mentre lui costruisce. È vero che lei strizza l' occhio al Pd? Ha timore di un accordo imminente fra 5 Stelle e e Lega?

«Francamente non vedo questo pericolo. Salvini finora si è comportato con correttezza nei nostri confronti. Credo che l' accusa di distruggere fosse obbiettivamente rivolta ad altri, non a noi. D'altronde il leader della Lega rappresenta una coalizione del 37%, non vedo che interesse avrebbe a rinunciare a questo per fare il partner di minoranza dei 5 Stelle. Sono certissimo, anche dai contatti avuti in queste ore, che continuerà a parlare e ad operare in nome dell' intero centrodestra».

 

salvini e berlusconi in conferenza stampa

Eppure, visti i veti, se il centrodestra resta unito non resta che il Pd. E magari un governo del presidente.

«Per quanto riguarda il Pd, non stiamo cercando un' interlocuzione politica con loro e non mi sembra neppure che da parte loro ci siano segnali di disponibilità. Quindi il tema non si pone neppure».

 

È certamente una giornata di passaggio: dopo la rabbia che Salvini ha fatto filtrare, dopo le parole di sfogo del Cavaliere contro i grillini («nelle mie aziende li metterei a pulire i cessi»), prima che Mattarella prenda una decisione, per esempio con un incarico al presidente della Camera, cosa che sia Salvini che Di Maio sembrano guardare come il fumo negli occhi. L' impressione è che tutti gli attori sia stiano in questo momento marcando a vicenda.

salvini e berlusconi in conferenza stampa

 

È possibile che si rimanga in una situazione di stallo, che alla fine nessuno faccia un passo indietro e si debba tornare a votare?

«Se non si trova nessuna soluzione, mi sembra inevitabile. Però sarebbe un peccato».

 

E se Mattarella desse veramente un incarico a Fico, secondo lei come finirebbe?

«Un governo che escluda le elezioni, fra Pd e 5 Stelle, sarebbe un ennesimo tradimento della volontà degli elettori. Finirebbe malissimo in tempi molto brevi».

 

La sentenza di condanna di Palermo sulla trattativa Stato-mafia getta un' ombra pesante sulla nascita del suo primo governo. Crede che avrà un effetto sui risultati elettorali di Molise e Friuli-Venezia Giulia?

«La sentenza di Palermo nella sua assurdità dovrebbe scuotere la sensibilità e la coscienza degli italiani. La condanna di servitori dello Stato che hanno inferto dei colpi decisivi alla criminalità mafiosa è un' autentica vergogna».

salvini e berlusconi in conferenza stampa

 

Com'è andata veramente in questi giorni? I veti incrociati con i 5 Stelle, di cui ha parlato Salvini, hanno in qualche modo fatto saltare un accordo che era a portata di mano?

«Prima di tutto non parlerei di veti incrociati, noi non abbiamo posto veti su nessuno.

Anzi, nonostante le nostre perplessità sui contenuti e i metodi dei 5 Stelle, ci siamo detti pronti a fare responsabilmente la nostra parte, senza pregiudiziali verso nessuno, per far nascere un governo che affronti i gravi problemi degli italiani.

 

luigi di maio berlusconi salvini meloni

Oggi sembrano dimenticati, ma quasi 5 milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà, 3 milioni di ragazzi hanno rinunciato persino a cercare un lavoro, 600.000 clandestini sono in giro nelle nostre città, sono tutte questioni drammatiche che non aspettano le manovre tattiche dei partiti. Di fronte a questa nostra forte dimostrazione di responsabilità, abbiamo ricevuto veti e insulti che sono inaccettabili. Questa è una clamorosa dimostrazione di immaturità politica, di arroganza e di sete di potere dei 5 Stelle, hanno dimostrato in modo inconfutabile che non sarebbe ipotizzabile governare con loro».

 

E dunque?

«Dunque non credo affatto che la legislatura sia pregiudicata. Per me anzi non è cambiato nulla: il centrodestra è la coalizione che ha vinto le elezioni e ha diritto di esprimere il premier e di dare vita ad un governo. Un governo che in Parlamento, sul nostro concretissimo programma, può cercare i voti - o anche le astensioni - di chi ha a cuore il futuro del Paese».

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

 

Se il Pd resta all' opposizione mi sembra difficile che riusciate a governare senza i 5 Stelle.

«Gli italiani hanno votato per essere governati, non per essere richiamati alle urne e d' altronde, con grande probabilità, nuove elezioni produrrebbero un Parlamento simile all' attuale, con variazioni minime. Ma certamente, se la politica non riuscisse a trovare delle soluzioni, l' unica strada sarebbe quella del voto. Onestamente faccio fatica a capire il Pd, anche perché al suo interno è diviso in tante anime in contrasto fra loro. So solo che un' eventuale collaborazione con i 5 Stelle non produrrebbe nulla di buono, e condurrebbe alla fine politica del Pd. Nel frattempo gli italiani pagherebbero un prezzo molto caro».

berlusconi salvini meloni

 

Torniamo alla sentenza di Palermo...

«...Il solo fatto di associare il mio nome o l' attività del mio governo a questa sentenza è un comportamento irresponsabile, oltre che lontanissimo dalla verità storica e giudiziaria, messo in atto da un pubblico ministero molto vicino ai grillini. Non soltanto l' intero operato dei miei governi è stato di fortissimo contrasto legislativo e operativo alla criminalità mafiosa - ne ha dato atto fra gli altri Pietro Grasso, allora procuratore nazionale antimafia, che disse che avremmo meritato un premio per tutto quello che abbiamo fatto - ma se per assurda ipotesi la sentenza fosse corretta, io sarei parte lesa dei reati che vengono contestati. Mi auguro che di fronte a tali assurdità l' opinione pubblica e le stesse forze politiche reagiscano con la nostra stessa indignazione».

BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI

 

Pensa che sia ancora possibile fare un governo con il centrodestra unito?

«Non è solo possibile, è necessario. È l' unico modo per rispettare la volontà degli elettori».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”