coronavirus immunita'

CALA IL VIRUS E CALA L'INDICE DELLA PAURA DEL FUTURO PER GLI ITALIANI. MA ''IMMUNI'' NON CONVINCE - IL SONDAGGIO DEMOS&PI: A METÀ MARZO LE PERSONE «MOLTO PREOCCUPATE» DAL CORONAVIRUS ERANO IL 66%, A MAGGIO SONO SCESE AL 44%. C' È SOLO UNA PAURA CHE SCENDE COSTANTEMENTE NEGLI ULTIMI ANNI, CALANDO ANCHE NEI GIORNI DEL COVID 19, ED È QUELLA DELLA CRIMINALITÀ

Vladimiro Polchi per ''la Repubblica''

 

 

immuni app la donna bada al figlio

«Temo di perdere i miei risparmi ». «Mi preoccupano i rischi ambientali». «Sono terrorizzato dall' insorgere di nuove epidemie ». L' orizzonte è incerto. L' insicurezza resta. L' emergenza Covid 19 ridisegna i confini delle paure degli italiani. La salute innanzitutto, anche se è l' economia a farla ancora da padrone. Continua invece a calare l' allarme criminalità. E poi gli italiani resistono, o meglio si adattano, tanto che passato il picco più alto della pandemia, tutti gli indici della paura ricominciano a scendere.

 

A mappare le nostre preoccupazioni è il dodicesimo rapporto dell' Osservatorio europeo sulla sicurezza, realizzato da Demos&Pi e Fondazione Unipolis. I risultati? In Italia, fino allo scorso gennaio, il senso di insicurezza è rimasto più o meno stabile rispetto all' anno precedente. Anzi appare perfino in calo: gli italiani «frequentemente preoccupati» dall' economia e dal lavoro sono passati dal 62 al 58% e dal 38 al 36% quelli impauriti dalla criminalità.

 

Anche l' insicurezza globale (ambiente, alimentazione, guerre) è ferma al palo. Poi però è arrivato il virus. E il contagio ha cominciato a diffondersi e a uccidere. E tutto, o quasi, è cambiato, almeno all' inizio. E così se le preoccupazioni di tipo economico coinvolgevano a gennaio 2020 il 58% degli italiani (il valore più basso dal 2012, quando erano salite fino al 79%), con lo scoppio dell' epidemia e il conseguente lockdown di tutte le attività, si sono impennate di oltre dieci punti, raggiungendo a metà marzo il 69%. Il panico.

mascherina in taxi

 

Poi però col passare delle settimane le ansie economiche hanno cominciato a calare, fermandosi a quota 60% a maggio. Tra queste, a calare di meno resta la «paura di perdere i propri risparmi». Stesso andamento per le paure globali: il relativo indice schizza dal 75% di gennaio 2020 all' 81% di marzo, per poi attestarsi al 78% a maggio.

 

Chiaramente è la paura di nuove e future epidemie a oscillare di più: a gennaio, meno di una persona su quattro si diceva «frequentemente preoccupata». Nei due mesi successivi, l' inquietudine si trasforma in paura e dilaga: 15 punti percentuali in più a febbraio, ulteriori 18 punti a marzo. Il 56% della popolazione italiana è allarmata. A maggio invece lo è "solo" il 44%. Come si spiega questo andamento?

 

«Lo scorrere dei giorni ha risollevato il tradizionale sentimento nazionale. La tradizionale e radicata competenza degli italiani. Specialisti nell' arte di arrangiarsi. Nell' adattarsi alle urgenze e alle emergenze. Grazie al sostegno delle famiglie e delle reti associative e comunitarie - scrive il direttore del rapporto, Ilvo Diamanti - perché gli italiani hanno una storia di resistenza, ma anche di reazione di fronte alle minacce e alle emergenze. In questa occasione, penso che stiamo assistendo a una nuova resilienza ».

immuni app la donna bada al figlio, l'uomo lavora

 

 Questo chiarisce anche perché se a metà marzo le persone «molto preoccupate» dal coronavirus erano il 66%, a maggio sono scese al 44%. C' è solo una paura che scende costantemente negli ultimi anni, calando anche nei giorni del Covid 19, ed è quella della criminalità: oggi coinvolge solo il 32% degli italiani (molto lontano dal 50% del 2012).

La pandemia ha cambiato le abitudini di ben l' 85% delle persone.

A marzo il 60% degli italiani indossava la mascherina, a maggio è il 96%. Quasi una persona su due ha sospeso l' attività lavorativa oppure ricorre allo smart working.

L' 80% è disponibile a sottoporsi a un test sierologico e il 68% si farebbe il vaccino. Molto più basso il numero di persone pronte a installare una app di tracciamento sul proprio smartphone: il 38%. Non solo.

 

Durante la fase più acuta della crisi, il 91% degli intervistati si diceva convinto che lo Stato, per garantire la salute dei cittadini, poteva limitarne le libertà. A maggio il dato si contrae, ma rimane comunque al 73%. E ancora: la diffusione del virus è accompagnata da sentimenti di diffidenza verso gli altri, tuttavia, pur distanziati socialmente, gli italiani scoprono nuove forme di solidarietà e impegno.

 

coronavirus lavori in strada

Infine, sempre più persone usano internet. Il web fa paura (privacy, truffe, bullismo) al 44% degli italiani, ma nessuno o quasi può più farne a meno, soprattutto dopo il lockdown: oggi meno di 3 persone su 10 sono del tutto disconnesse.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)