family day

DA UNA CARNEVALATA ALL’ALTRA: DOPO IL GAYPRIDE, ARRIVA IL FAMILY DAY - IL MONDO PRO-LIFE, DAI NEOCATECUMENALI AI TEOCON, SCENDE IN PIAZZA A ROMA CONTRO UNIONI CIVILI, “TEORIA DEL GENDER” E LA CHIESA PROGRESSISTA DI BERGOGLIO

Maria Novella De Luca per “la Repubblica”

FAMILY DAY  FAMILY DAY

 

Hanno due nemici: le unioni civili del governo Renzi e la “teoria del gender” nelle scuole italiane. Scenderanno in piazza con striscioni, stendardi, musica e preghiere ma senza le insegne della Chiesa o i simboli di partito. Anzi con posizioni distinte e frastagliate, tra vescovi in prima linea e chi invece come Comunione e Liberazione sarà questa volta il grande assente. Se dunque qualcuno vorrà portare una croce, o un sacro arazzo, lo farà a titolo personale, come simbolo intimo del proprio cammino. Un “family day” apartitico e aconfessionale dicono gli organizzatori, il cui slogan sarà: “Difendiamo i nostri figli”.

 

Dopo anni di silenzio, sabato prossimo a piazza San Giovanni sfilerà l’intero mondo pro-life italiano, adesso nuovamente aggregato da un battaglia tutta politica. Un pulviscolo di movimenti, dai neocatecumenali al neonato gruppo teocon dei “parlamentari della famiglia” da “Manif pour tous” alle “Sentinelle”, dagli Evangelici al “Movimento per la vita”, sigle diverse ma unite nel voler affossare, senza rimpianti, il disegno di legge sulle unioni gay in discussione al Senato.

FAMILY DAY FAMILY DAY

 

«Saremo trecentomila», dice con ottimismo spericolato Massimo Gandolfini, neurochirurgo di fama e portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli”, sperando di emulare seppure in difetto la piazza del 2007, quando veramente il “family day” riuscì a fermare i “Dico”, ossia il primo abbozzo di unioni civili allora firmato da Rosy Bindi.

 

Difficile ipotizzare cifre, visto che questa volta la Chiesa è rimasta dietro le quinte, e senza la capillare organizzazione delle parrocchie, le armate bianche rischiano di essere esigue. «Invece ho appreso con gioia che decine di pullman si stanno preparando da tutta Italia - rivela Gandolfini del resto sapevamo fin dall’inizio che avremmo dovuto fare da soli. Questa è una iniziativa laica nata dal basso, frutto di decine di incontri in tutta Italia per sensibilizzare cittadini, genitori e docenti, sul pericolo che corrono i loro figli nelle nostre scuole, ormai dominate dall’ideologia del Gender».

FAMILY DAYFAMILY DAY

 

Più che un “family day” un “children day”, suggerisce Gandolfini, con migliaia di mamme e papà che dovrebbero confluire sul sagrato della Basilica per difendere il futuro educativo delle nuove generazioni. Ma al di là del “Gender”, teoria assai discussa e per molti del tutto inventata, il vero obiettivo dei pro-life è la politica del Governo in tema di diritti civili.

 

E se davvero i numeri della piazza saranno alti, il già contestato disegno di legge Cirinnà, che prevede l’adozione del figlio del partner all’interno delle coppie gay (definita dai movimenti una barbarie sulla pelle dei bambini) potrebbe trovare nuovi ostacoli.

Al centro dunque la famiglia naturale. Quella che nuove realtà affioranti in Italia, come le “Sentinelle” o “Manif pour tous” difendono a spada tratta. Ma anche la guerra alla legge 194 sull’aborto, o alla fecondazione assistita.

 

SENTINELLE IN PIEDISENTINELLE IN PIEDI

Cercando di dare vita a manifestazioni come quella del gennaio 2014 a Parigi, quando mezzo milione di persone scesero in piazza contro matrimoni gay e famiglie omogenitoriali. La galassia pro-life però è variegata e comprende gruppi minuscoli ma assai attivi sul web, come i “Giuristi per la vita” o “Sì alla famiglia”, fondato dal sociologo Massimo Introvigne e dall’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. O gruppi storici, il “Movimento per la vita” ad esempio, fondato nel 1975 e attivissimo con i suoi 600 “Cav” nel sostegno alla maternità.

 

Ma che cosa è l’ideologia “Gender” contro la quale si scagliano i movimenti cattolici, neocatecumenali, evangelici, ma anche Sikh e musulmani che dovrebbero, sembra, partecipare al “family day”? Gender vuol dire genere, e di genere ormai si parla sempre di più nelle scuole e in molti studi contro il bullismo e l’omofobia. Vuol dire ad esempio combattere gli stereotipi sul maschile e il femminile ancora fortemente presenti nei libri di testo.

 

SENTINELLE IN PIEDISENTINELLE IN PIEDI

Vuol dire, anche, che una bambina ha la libertà di fare giochi da maschio e un maschio giochi da femmina. Può significare, come coraggiosamente hanno fatto alcune maestre, raccontare ai bambini che esistono più forme di famiglia. Quella formata da una mamma e un papà, un’altra formata da due genitori separati, la famiglia di un genitore solo, o, come accade, quella dove ci sono due mamme o due papà.

 

«Ed è proprio questa deriva che noi contestiamo e vogliamo denunciare con la manifestazione di piazza San Giovanni a Roma», puntualizza Filippo Savarese, portavoce di “Manif pour tous” emanazione della stessa associazione francese e che in Italia conta già 60 circoli.

 

manif pour tous manifestazione anti hollande a parigi manif pour tous manifestazione anti hollande a parigi

«Deve diventare di dominio pubblico ciò che sta accadendo nelle scuole, bisogna far sapere ai genitori che la loro libertà educativa è messa in pericolo dall’ideologia del Gender, e fermare il disegno di legge sulle unioni civili. Perchè in entrambi i casi si tratta di soprusi sulla pelle dei bambini. Adottati da una coppia gay, quindi privati di una figura genitoriale, o spinti a pensare che la famiglia naturale non sia soltanto quella con una mamma e un papà...».

 

manif pour tous manifestazione anti hollande a parigi manif pour tous manifestazione anti hollande a parigi

I cattolici dunque si riuniscono in ordine sparso, e non mancheranno in piazza esponenti della maggioranza di Governo, che si sono ritrovati nella sigla “Parlamentari per la famiglia”, lanciata da Alessandro Pagano di Area Popolare, e al quale hanno aderito in cento, tra cui Giovanardi, Sacconi, Binetti. Sabato dunque non ci sarà una replica del “family day” del 2007, organizzato con l’appoggio delle massime autorità della Chiesa, un milione di persone in piazza. Manifestazione enorme a cui seguirono gli anni cupi della battaglia sul corpo di Eluana Englaro. Ma sabato potrebbe diventare, questo sì, un nuovo ostacolo sul cammino delle unioni civili.

 

 

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...