silvio berlusconi giuseppe conte roberto gualtieri

COALIZIONE AL SACCO – IL VOTO UNANIME ALLO SCOSTAMENTO DI BILANCIO SALVA LE APPARENZE NEL CENTRO DESTRA: LA MELONI HA CERCATO DI EVITARE CHE LA COALIZIONE ANDASSE IN FRANTUMI, MA ORMAI I COCCI SONO ROTTI E SARÀ EVIDENTE QUANDO CI SARÀ IL VOTO SUL MES – IL BANANA SI È SENTITO SPESSO AL TELEFONO CON GUALTIERI, E I GRILLINI TREMANO…

 

Carlo Tarallo per "la Verità"

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

Dalla pazienza di Giobbe alla pazienza di Giorgia: se il centrodestra ieri è rimasto, seppure solo provvisoriamente, unito e compatto, è solo e soltanto perché Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d' Italia, nelle ultime due settimane ha tentato in tutti i modi possibili di evitare, almeno per il momento, che la coalizione andasse in frantumi nella maniera più plateale.

 

gianni letta e berlusconi

Le apparenze sono salve, la forma pure, la sostanza invece no: Matteo Salvini e Silvio Berlusconi viaggiano ormai ciascuno per conto suo, è un dato di fatto. Il leader della Lega ha dichiarato guerra a Berlusconi e ha tirato la corda fino a un millimetro dalla rottura definitiva: l' annessione dei tre deputati, Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara e le accuse esplicite di «inciuci» con il governo sull' emendamento salva Mediaset sono state solo la punta dell' iceberg.

LAURA RAVETTO MATTEO SALVINI

 

Così, mentre Salvini e Berlusconi si punzecchiavano, la Meloni, tre giorni fa, in commissione Bilancio alla Camera, ha deciso per l' astensione sullo scostamento, mentre la Lega votava contro e Forza Italia non partecipava al voto.

 

Un' astensione che il giorno dopo, sempre in commissione ma al Senato, è diventata la posizione comune dei tre partiti di centrodestra. Ieri, infine, l' astensione è diventata voto favorevole in aula, consentendo a Berlusconi di cantare vittoria, e così il centrodestra si è compattato, in attesa di andare in frantumi alla prossima occasione, ad esempio se e quando ci sarà il voto sul Mes: Forza Italia voterà a favore, Lega e Fdi contro.

 

SILVIO BERLUSCONI FEDERICA ZANELLA

Poi, c' è la manovra di Bilancio, altra grana non da poco, considerato che Fi potrebbe proseguire sulla strada del «dialogo». La verità è che Berlusconi, se fosse per lui, avrebbe già detto addio a Salvini: a frenarlo è la componente «filo leghista» di Forza Italia, che per ora regge, ma traballa assai, perché dall' altro lato la spinta dei parlamentari che sognano il proporzionale e non vedono l' ora di staccarsi dalla Lega è fortissima.

berlusconi salvini

 

La scena di ieri al Senato, raccontata dalla Dire, con Berlusconi che ha disertato il previsto collegamento on line con la conferenza stampa alla quale partecipavano Salvini, la Meloni e Antonio Tajani, è emblematica.

 

«L' intero Parlamento», commenta Berlusconi, «ha scritto «una pagina finalmente positiva. Di fronte all' emergenza Covid, maggioranza e opposizione insieme, hanno dato delle risposte concrete alle drammatiche difficoltà di tanti italiani, lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti che hanno visto il loro reddito compromesso dalla pandemia. Sono le proposte», aggiunge Berlusconi, «che Forza Italia aveva messo in campo da settimane e che sono state recepite dal governo e votate praticamente all' unanimità dalle Camere.

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

Rivolgiamo pertanto i più sentiti complimenti e ringraziamenti ai nostri alleati della Lega e di Fratelli d' Italia, in particolare a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni, per il loro fattivo ed essenziale contributo al comportamento unitario del centro destra. È la strada che indicavamo parlando di collaborazione istituzionale e per la quale ci siamo battuti in questi mesi, recependo l' appello del capo dello Stato. Naturalmente», annuncia il Cav, quello di ieri «è solo un primo passo, ma è un passo sulla strada giusta: quella di unire le forze di fronte alla pandemia».

roberto gualtieri

 

Da parte sua, il premier Giuseppe Conte sa perfettamente che i numeri della maggioranza al Senato sono risicatissimi, e che il sostegno dei parlamentari di Berlusconi potrebbe presto diventare determinante per la sua sopravvivenza a Palazzo Chigi: «La votazione sulla risoluzione di maggioranza», ha detto ieri Conte, «relativa allo scostamento di bilancio è un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il paese.

 

Tra le forze di opposizione prevale la via del dialogo e di un approccio costruttivo e per questo ringrazio, in particolare, quanti l' hanno voluta perseguire sin dall' inizio, con determinazione ma sempre nella chiarezza dei ruoli».

 

meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

Notate il passaggio: Conte ringrazia «in particolare», chi ha voluto il dialogo «fin dall' inizio»: ovvero Berlusconi. Le indiscrezioni raccolte dalla Verità segnalano un Conte che, attraverso il ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, ha tenuto negli ultimi giorni un dialogo serrato con Berlusconi.

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

 

Il Cav e Gualtieri si sarebbero sentiti telefonicamente più volte, per sciogliere i nodi relativi al sostegno ai lavoratori autonomi, alle imprese e alle famiglie che Forza Italia ha chiesto e ottenuto per dare il via libera allo scostamento di bilancio.

 

«Chi vocifera», fanno sapere fonti del M5s, «che la collaborazione dimostrata dalle opposizioni in parlamento sia l' antipasto a qualcos' altro si sbaglia o si illude. La collaborazione istituzionale è un dovere che diventa necessità in questa fase così critica, ma questo è quanto» «Oggi (ieri, ndr)», ha detto in serata Conte al Tg5, «è stato dato un bel segnale, importante, da tutte le forze politiche.

 

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania

Oggi la politica nel suo complesso ha dato un segno di unità. Se ha rischiato più Conte o Berlusconi? Oggi non ha rischiato Conte», ha aggiunto il premier, «perché le forze di maggioranza son ben coese e salde, e non ha rischiato neppure il cavaliere Berlusconi a cui va riconosciuto di aver avuto sempre un approccio costruttivo. E il fatto che anche le altre forze di opposizione hanno convenuto è un segnale bello per il Paese».

berlusconi salvini meloniberlusconi salvini meloniSALVINI MELONI BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...