tommaso cerno

“IL CENTRO NON ESISTE, NON C’E’ UNA FORZA CHE SUPERI IL 5%” - TOMMASO CERNO: “LETTA LASCI FUORI DAL SUO CAMPO CALENDA, CHE È DI DESTRA, E RENZI, CHE HA GIÀ FATTO CAPIRE IN PASSATO COSA PENSA DAVVERO DI LUI. VADA DA SOLO AL VOTO, COME FECE VELTRONI NEL 2008. E BRUNETTA LO RISPEDISCA A BERLUSCONI - LA GRANDE AMMUCCHIATA DELLA SINISTRA È UN INCUBO, GLI ITALIANI HANNO BISOGNO DI UN SOGNO - IL LIMITE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DEL CENTRODESTRA È CHE NON AVRÀ NULLA DI NUOVO DA DIRE…”

Pietro Senaldi per “Libero quotidiano”

 

tommaso cerno franca leosini foto di bacco

«Basta parlare di Centro; non esiste, se non nell'immaginario dei nostri nonni. Per evocarlo devi ricordare la Dc, il pentapartito, la preistoria della politica».

 

Ma si dice che in Italia si vince al centro...

«Quando mai? Non c'è una forza di centro che superi il 5%».

 

Diciamo che si governa al centro...

«Questo lo sostiene Mastella, per giustificare la propria esistenza, giocando sul senso d'inferiorità degli altri».

 

Ma anche Brunetta si è messo in testa di fare il centro del centrosinistra, liberale però...

giuseppe conte enrico letta 2

«E ti pare una bella idea? Letta non si allea con Conte, perché dice che è inaffidabile, e poi si innamora di Brunetta? Gli do un consiglio non richiesto: lasci fuori dal suo campo Calenda, che è di destra, e Renzi, che ha già fatto capire in passato cosa pensa davvero di lui. Vada da solo al voto, come fece Veltroni nel 2008. Copi piuttosto la campagna elettorale identitaria, che fece l'allora premier Renzi alle Europee del 2014, quando incassò il 41% dei consensi. Quella quota oggi è inarrivabile, ma il 30% è raggiungibile.

Quanto a Brunetta, lo rispedisca a Berlusconi».

 

renzi di maio calenda

Tommaso Cerno, già condirettore di Repubblica e direttore dell'Espresso, candidato da Renzi al Senato per il Pd, ha la ricetta vincente per il suo (?) segretario, Letta. «Non so quanto sia mio», spiega, «visto che ormai cinque mesi fa l'avevo rassicurato che non gli avrei chiesto un posto. Seguirò la campagna elettorale e poi deciderò per chi votare come tutti gli italiani liberi».

 

Perché Letta dovrebbe rinunciare alle alleanze?

«Per vincere. La grande ammucchiata della sinistra è un incubo, gli italiani hanno bisogno di un sogno. O ci ripropone l'Italia agli arresti domiciliari di Stato di Speranza e di carelle esattoriali ai poveri di Disequitalia?».

 

TOMMASO CERNO

Per vincere però il 30% non basta.

«E chi lo dice? Il Pd non ha mai davvero vinto le elezioni, non può saperlo. Ha sempre tradito la sua natura maggioritaria consegnandosi alla legge elettorale di turno. Letta non deve chiedere ai centristi la patente di moderati, mostra debolezza se lo fa. Si accontenti di fare un appello ai moderati italiani perché votino Pd. O meglio Dp, come pare chiamerà le liste Democratici e Progressisti. Anche con i grillini doveva fare così: non un patto di palazzo ma un big bang fra la piazza scappata dietro a Grillo e la politica rimasta nelle istituzioni. Dovevano parlare alla gente, non alle poltrone».

renzi calenda

 

Posso ricordarti che Veltroni perse le elezioni?

«Almeno non andò al governo con la forza o con la furbizia come Letta, Renzi, Gentiloni, Conte 2 e Draghi 1. E poi stavolta può andare diversamente, perché Letta può cavalcare la novità, il ko tecnico di Draghi, più che il suo governo che e stato nefasto. Può evocare la sua caduta, l'unica cosa che ci si ricorderà di lui».

 

E allora perché tutti parlano dell'agenda Draghi?

«Questo è l'errore. Più che un'agenda, è una cartella clinica. L'unica cosa che può aiutare Letta della figura dell'ex premier è il fatto che sia stato cacciato e che ci sia per la prima volta un candidato fantasma che da una mano a quelli in carne e ossa, senza impegnarli davvero».

RENATO BRUNETTA MARIASTELLA GELMINI

 

Draghi si esprimerà a favore della sinistra?

«No, ma si lascerà usare dalla sinistra. Il trauma della sfiducia l'ha reso simpatico. Un regalo che gli è stato fatto».

 

Significa che la non fiducia a Draghi può far perdere le elezioni al centrodestra?

«Prima che il premier cadesse, il centrodestra era messo senz' altro meglio. Poi è cambiato qualcosa, si è aperta la prima campagna elettorale dove il protagonista è il non candidato. Come premier, Draghi non ha fatto nulla di memorabile, e lui è il primo a saperlo, per questo si sente in dovere di vincere per interposta persona, nutre di certo l'ambizione di farla pagare a chi l'ha abbattuto».

TOMMASO CERNO

 

D'accordo, ma l'agenda Draghi non è un programma politico, sono i compiti a casa dell'Europa, non si può vincere cavalcando solo quelli...

«È vero, ma i danni al Paese che sarebbero arrivati comunque ma, siccome Draghi e caduto, possono essere imputati alla destra sono tanti. Spread, inflazione, bollette, disoccupazione ecc. Sono tutte balle, sarebbe stato uguale con lui, ma siccome non c'è più... Ecco il vantaggio di Letta. Il limite della campagna elettorale del centrodestra è che non avrà nulla di nuovo da dire. Tranne Berlusconi. Che con il milione di alberi ci promette che farà faville. Ma solo lui. Quali sono i messaggi nuovi di Salvini e della Meloni?».

SALVINI - BERLUSCONI - MELONI - VIGNETTA BY BENNY

 

Silvio sembra il solo già entrato in campagna elettorale...

«Per cinque anni è stato erroneamente considerato il passato. Per me invece mai come oggi il centrodestra ha bisogno di lui come figura di padre che ha già governato ed è stato cacciato sul più bello da gente come Draghi».

 

Dovrebbe candidarlo premier?

«Sarebbe straordinario ma ormai la storia dice che il candidato naturale del centrodestra è la Meloni».

 

TOMMASO CERNO

Se il centrodestra indica la Meloni, la sinistra si scatena e fa tutta la campagna elettorale sull'antifascismo.

«Ma se il centrodestra non investe subito Giorgia, dà lui l'impressione di avere paura della donna nera».

 

La Meloni non c'entra nulla con il fascismo...

«Lo so, ma spetta agli alleati del centrodestra mostrare di crederci».

 

La Lega accetterebbe un'investitura della Meloni da parte di Silvio?

SALVINI MELONI BERLUSCONI

«La Lega ha individualità che potrebbero fare un passo avanti e mettersi in prima fila. Il fatto che non sia ancora successo è la prova che sono pronti ad accettare Giorgia come leader».

 

Non stiamo sottovalutando la parte moderata dell'elettorato di centrodestra?

«Solo chi ha paura di se stesso e non vuole governare può pensare di affidare al Centro la guida del Paese. La destra non l'ha mai fatto. Se comincia adesso ha già perso».

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”