enrico letta massimo cacciari

CHE CE FAMO COL PD? PER ROSY BINDI VA SCIOLTO, PER IL VELTRONIANO MORASSUT VA CAMBIATO IL NOME (I DEMOCRATICI). IL FILOSOFO MASSIMO CACCIARI HA SUGGERITO UN CONGRESSO COME QUELLO CHE FECE OCCHETTO AVANZANDO UN'IPOTESI DI COME SI POTREBBE CHIAMARE IL NUOVO SOGGETTO: “DEMOCRAZIA PROGRESSIVA” (NOME AGGHIACCIANTE DA ANNI '70). ANCHE LE PAROLE, DA “COSA ROSSA” A COSTITUENTE, EVOCANO UN SENSO DI INDEFINITO E SONO PERFETTE PER NON FARSI CAPIRE...

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

letta meme 32

 

«Scioglierlo», suggerisce Rosy Bindi. «Rifondarlo», sostiene Gianni Cuperlo. E visto che a volte non c'è miglior sintesi della somma, in omaggio alla teoria di Totò secondo cui alla fine è «la somma che fa il totale», Matteo Orfini le dice tutte e due assieme: «Scioglierlo e rifondarlo».

 

In otto giorni trascorsi dalle elezioni politiche, il Partito democratico ha ricominciato a misurarsi col lessico che da almeno tre decenni accompagna il centrosinistra nel dibattito sulla sconfitta. E così, tra l'harakiri dello «scioglimento» e l'ambizione della «rifondazione», eccole là, una dopo l'altra, le formule consumate di un partito e un'area alla ricerca di se stessi prima ancora che degli elettori.

 

A cominciare dalla «costituente», parola bivalente, una specie di double face, che può essere usata sia come aggettivo che come sostantivo. Il segretario uscente Enrico Letta, respingendo al mittente le richieste di scioglimento del Pd, la usa come aggettivo: «Faremo un congresso costituente».

 

Ma c'è anche chi, come il deputato di lungo corso Roberto Morassut, una delle teste pensanti del partito capitolino, punta dritto sul sostantivo. «Serve un contenitore ampio», ha spiegato ieri mattina a Omnibus su La7, «progressista e di sinistra. E per farlo serve una costituente».

letta meme 24

 

La «costituente» che traccia un «percorso» alla fine del quale ci si ritrova tutti all'interno di un nuovo «contenitore» è una strada, a sinistra, nota sin dai tempi della svolta impressa da Achille Occhetto alla Bolognina, che segnò l'inizio della fine del Partito comunista italiano.

 

«Percorso», «svolta» e persino «Bolognina» sono quindi tre parole che ritornano ciclicamente, ieri come oggi, nel dibattito a sinistra. Il filosofo Massimo Cacciari l'ha suggerito al Pd - «Al Pd serve un congresso come quello che fece Occhetto» - avanzando persino un'ipotesi di come si potrebbe chiamare il nuovo soggetto (lui suggerisce «Democrazia progressiva»).

rosy bindi foto di bacco (1)

 

A quei tempi, in cui tutto era definito tranne il nome (il partito erede del Pci si sarebbe chiamato «Partito democratico della sinistra»), il punto d'approdo era genericamente indicato col nome «La cosa», come il documentario girato da Nanni Moretti nelle sezioni e come il film horror del 1982 diretto da John Carpenter che, guarda caso, aveva un finale tutt' altro che definito. L'esperienza, almeno nominalisticamente, a sinistra fu fortunata, tanto è vero che nel 1996, con Massimo D'Alema alla segreteria, si avviò il percorso de «La cosa 2», che la Treccani oggi spiega con queste parole: «Raggruppamento politico non ben definito nell'area della sinistra». Morale della favola? Il partito di allora, Pds (Partito democratico della sinistra), finì per perdere la «P» iniziale e rimase con due sole lettere, Ds (Democratici di sinistra).

 

roberto morassut

La «P» di partito è tornata in auge con la fondazione del Pd, Partito democratico, oggi a più riprese messa in discussione. La fortunatissima epoca della botanica che riportò il centrosinistra al governo nel 2006 (c'era la Margherita di Francesco Rutelli, la Rosa nel Pugno di Marco Pannella, le liste unite dell'Ulivo di ispirazione prodiana e qualche animale come alleato, come il gabbiano simbolo del partito di Antonio di Pietro) restituisce dopo un decennio e mezzo la discussione sul «campo», altra parola chiave del lessico da sconfitta, a onor del vero rispolverata da Goffredo Bettini dopo l'infelice risultato delle elezioni del 2018. «Campo largo» sostengono Andrea Orlando e Francesco Boccia, aprendo al Movimento 5 Stelle. «Campo ristretto» dicono i contrari a un nuovo abbraccio con Giuseppe Conte.

 

La «scissione», come dimostrano quelle praticate ai danni del Partito democratico da due suoi ex segretari (Bersani e Renzi), rimane sempre una prospettiva concreta per tutti coloro che non si ritrovano nel «progetto». Che tutti, ma proprio tutti, dicono di soffrire della sindrome «Ztl» (che sta per «Zona a traffico limitato»), nel senso che prende voti soprattutto nei centri storici delle grandi città. E poco importa che in provincia, dove i voti scarseggiano, la formula «Ztl» non sanno nemmeno che cosa voglia dire con precisione. Un po' come il finale de «La cosa» di John Carpenter, la cui comprensione piena è rimasta inaccessibile ai più.

MASSIMO CACCIARI

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…