CONTINUA IL DUELLO LA RUSSA-MELONI – IL PRESIDENTE DEL SENATO PROPONE UN “MINI INDULTO DI NATALE”, PER FAR USCIRE DI GALERA CHI LA PENA “L’HA GIÀ QUASI SCONTATA TUTTA”, MA SI BECCA UNA DOCCIA FREDDA DA PARTE DI PALAZZO CHIGI – È STATO IL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, EX MAGISTRATO, A FRENARE LA PROPOSTA DI ‘GNAZIO CON UNA FRECCIATINA: “STIAMO LAVORANDO IN MODO INTENSO PERCHÉ DA QUI A DUE ANNI SI AFFRONTI LA QUESTIONE DEL SOVRAFFOLLAMENTO CON UN CONGRUO INCREMENTO DEI POSTI. CI AUGURIAMO CHE TUTTI LAVORINO CON LA STESSA DETERMINAZIONE…” - L'ANM: "ASCOLTARE L'APPELLO DI LA RUSSA"
FABIO PINELLI E IGNAZIO LA RUSSA ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ALEMANNO
Anm, ascoltare l'appello di La Russa sul mini indulto
(ANSA) - "Credo sia doveroso ascoltare l'appello del presidente La Russa sul tema del sovraffollamento carcerario, che è una emergenza cui ci chiama la Costituzione e rispetto alla quale è necessario far fronte con soluzioni rapide e immediate.
Concordo con lo spirito della sua proposta espero si possa quindi trovare una convergenza ampia a partire da quanto ha dichiarato il presidente del Senato". Così all'ANSA il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi. .
CARCERI: NO GOVERNO A 'MINI INDULTO' DI LA RUSSA PER NATALE
(LaPresse) - Il 'mini indulto' di Natale non ci sarà. Era stato Ignazio La Russa, ieri, durante la presentazione del libro sulle carceri scritto da Gianni Alemanno, a chiedere al Governo di fare un decreto per concedere "un po' di respiro" e far uscire di galera chi la pena "l'ha quasi già scontata tutta".
Il presidente del Senato torna a insistere oggi, incalzato dai cronisti: "Io dico consentiamo a chi sta per uscire dal carcere dopo aver scontato la sua pena quasi per intero, e se gli manca pochissimo, di fare il Natale a casa.
Questa è la mia proposta ma non mi arrabbio se non può essere accolta - spiega - Capisco benissimo le ragioni di chi dice che questo può significare un incentivo a commettere reati. Capisco il ragionamento, non capisco per la verità la logica, ma comunque penso che una cosa del genere sia giusto proporla".
ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
A frenare, però, è Alfredo Mantovano. "Noi, come governo, stiamo lavorando in modo intenso perché da qui a due anni, ma i primi risultati già ci sono, si affronti la questione del sovraffollamento carcerario con un congruo incremento dei posti all'interno degli istituti di pena, per cui il gap esistente adesso, tra circa 53.000 disponibilità rispetto alle quasi 64.000 presenze, contiamo di colmarlo in due anni con un lavoro intenso.
Questo ovviamente permetterà di svolgere meglio anche le attività di recupero all'interno degli istituti di pena", dice chiaro il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Non solo.
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA APPROVATA IN SENATO - CARLO NORDIO
"Ci auguriamo che tutti lavorino con la stessa determinazione - aggiunge -, perché proprio parlando di dipendenze spesso tra la domanda di ammissione a un programma di recupero da parte di un detenuto e la risposta positiva passa un tempo lunghissimo, anche un anno, un anno e mezzo, e se un giovane decide di fare un passo di questo tipo non può attendere tanto. per cui ci auguriamo che i tribunali di sorveglianza si organizzino per essere più celeri".
Ad incalzare il Governo, e il presidente del Senato, sono le opposizioni, che prima chiedono un'informativa urgente del governo sul tema e poi puntano il dito contro il mancato accoglimento dell'appello lanciato da La Russa.
"Sono tre anni che promettete interventi, avete fatto decreti carceri urgenti e ancora non avete fatto niente - attacca la responsabile giustizia Pd Debora Serracchiani-. Che fine hanno fatto i provvedimenti per consentire l'accesso alle cure in comunità per i detenuti che hanno dipendenze? E anche stavolta il problema sono i giudici, quelli di sorveglianza. Ma lo sa il sottosegretario che i magistrati di sorveglianza sono solo 233 per 64 mila detenuti e circa 190 istituti penitenziari?
Chieda al ministro Nordio se sta facendo qualcosa. La risposta è semplice: niente. Fra l'altro il sottosegretario Mantovano smentisce a sua insaputa il presidente del Senato La Russa che propone un mini indulto. Il solito gioco delle parti all'interno del Governo sulla pelle delle persone".
ignazio la russa giorgia meloni
"Più che un regalo di Natale, la proposta della seconda carica dello Stato rischia di essere un vero e proprio 'pacco' di Natale, oltre che l'ennesima presa in giro nei confronti dei detenuti e delle detenute", chiosa da Più Europa Riccardo Magi che punta il dito contro la "totale sordità del ministro Nordio a prendere in considerazione le proposte che sono pervenute dall'opposizione, come il numero chiuso, la liberazione anticipata speciale e le case di reinserimento sociale". "A Natale siamo tutti più buoni, ma forse La Russa - conclude - pensa che siamo anche tutti più fessi", conclude.
IGNAZIO LA RUSSA - ITALO BOCCHINO - GIANNI ALEMANNO - - FOTO LAPRESSE
