donald trump coronavirus stati uniti america america first

IL VIRUS CONTAGIA TRUMP – RAMPINI: “SULL’AMERICA L’EFFETTO DELL’INDEBOLIMENTO GEOPOLITICO È ACCENTUATO. LA LEADERSHIP DEL PRESIDENTE NON È MAI STATA COSÌ FRAGILE. OGNI NEMICO DI TRUMP È PRONTO A INCASSARE RIVINCITE” – “TUTTI I BENEFICI DI UN’ECONOMIA FORTE SU CUI CONTAVA PER FARSI RIELEGGERE SI SONO DILEGUATI IN UN BALENO E AVANZA L'IMPOVERIMENTO DI MASSA…”

 

 

 

Federico Rampini per “la Repubblica”

 

donald trump e anthony fauci

«È un' altra Pearl Harbor, è un altro 11 settembre». I consiglieri di Donald Trump evocano pubblicamente due tragedie storiche per esortare gli americani a unirsi in questa sfida, ad affrontare tutti i sacrifici richiesti. Pearl Harbor e l' 11 settembre furono due attacchi che videro un' America in ginocchio, colpita al cuore dal nemico. La pandemia non è l' aviazione giapponese di Hirohito né il terrorismo di al Qaeda, il coronavirus colpisce il mondo. Sull' America però l' effetto dell' indebolimento geopolitico è accentuato. La sua leadership non è mai stata così fragile. Ogni nemico di Trump è pronto a incassare rivincite: gli avversari stranieri e quelli interni.

ANDREW CUOMO SI COMMUOVE PER IL FRATELLO POSITIVO AL CORONAVIRUS

 

FEDERICO RAMPINI DONALD TRUMP

L' appello della Casa Bianca all' unità nazionale cade appena 24 ore dopo l' ennesimo scontro con il governatore di New York, Andrew Cuomo. Astro del partito democratico, che si sta conquistando una nuova popolarità per la grinta con cui affronta l' emergenza, Cuomo ha lanciato accuse contro il governo federale perché non fornisce aiuti a sufficienza. Invece ha ringraziato la Cina, per l' invio di mille apparecchi respiratori a New York. La controffensiva diplomatica cinese è spettacolare.

 

donald trump 3

Dopo aver già mandato materiale medico a diversi Paesi europei e asiatici, Xi Jinping può permettersi gesti di generosità perfino verso l' America. La sua strategia accentua le divisioni interne agli Stati Uniti: fra centro e periferia, repubblicani e democratici. Trump aveva cercato di incollare al Covid-19 l' appellativo di "virus cinese" per ricordare a tutti le colpe del regime di Pechino nella censura delle notizie iniziali sull' epidemia. Quell' episodio rimane di una gravità inaudita, così come il sospetto sul ruolo di un laboratorio di Wuhan nell' incidente originario del contagio da animale a uomo. Ma il regime cinese ha una capacità ineguagliata di controllo e manipolazione dell' informazione. È già riuscito a imporre la sua narrazione: la Cina è la superpotenza buona, che esporta il suo modello di contenimento della pandemia, aiuta gli altri.

donald trump xi jinping

 

coronavirus new york

Trump asseconda questa narrazione cinese, rinunciando a una leadership mondiale. Tutti stanno praticando soluzioni nazionali, incluso il protezionismo: chi ha un' industria biomedica e farmaceutica forte, vuol tenersi la produzione in casa per dare la priorità alla salvezza dei propri cittadini. Trump ci aggiunge del suo. È arrivato allo scontro con la multinazionale americana 3M, fabbricante di mascherine protettive N95, minacciandola di requisizione ai sensi della legge di guerra. Il presidente esige che tutte le fabbriche della 3M nel resto del mondo forniscano esclusivamente gli Stati Uniti. È riuscito a far sequestrare dal governo thailandese un jet cargo che stava trasportando mascherine della 3M fabbricate in Cina e destinate alla Germania.

mascherine 3m 1

 

trump e merkel 3

La tensione diplomatica Washington-Berlino è esplosa. Non che la Germania sia immune dal protezionismo biomedico: lo pratica a sua volta ai danni dei vicini europei. Ma in questa cacofonia l' America vede svanire il suo ruolo di guida del mondo occidentale, mentre la Cina sfrutta tutte le divisioni per allargare la sua influenza.

XI JINPING DONALD TRUMP

All' interno degli Stati Uniti, molti nemici di Trump prevedono che questa epidemia segnerà la fine ingloriosa della sua presidenza dopo un solo mandato. A prima vista queste sono solo speranze, perché la popolarità di Trump è risalita . Malgrado le sue iniziali sottovalutazioni, gli errori e l' impreparazione che continuano a segnare la reazione del governo, il 60% degli americani approvano la sua gestione della crisi. Ma questo forse è solo l' effetto della sua onnipresenza televisiva, ogni sera alla conferenza stampa con gli esperti sanitari, che gli regala una visibilità enorme. Mentre il rivale democratico Joe Biden vive recluso, è quasi scomparso dai media, ha dovuto rinviare la convention per la sua nomination .

donald trump

 

mascherine 3m 2

Da qui al 3 novembre (sempre che l' elezione stessa non sia spostata), altri fattori entreranno in gioco. L' America avrà dai 30 ai 40 milioni di nuovi disoccupati, uno scenario da Grande Depressione. Tutti i benefici di un' economia forte su cui Trump contava per farsi rieleggere, si sono dileguati in un baleno. Avanza l' impoverimento di massa. Trump ha ottenuto l' appoggio democratico per una maxi-manovra da duemila miliardi (il 10% del Pil) che manda aiuti a famiglie e imprese. Già si discute di vararne una seconda. Anche quella potrebbe non bastare. Trump rischia di assomigliare non al Roosevelt che guidò la riscossa nel 1941 dopo Pearl Harbor, bensì ad Herbert Hoover la cui presidenza fu distrutta dal crac del 1929. Dopo di lui non solo l' America ma il mondo intero avrebbero bisogno davvero di un Roosevelt: per guidare una ricostruzione post-bellica, e progettare un nuovo ordine internazionale sulle macerie di questo disastro. A meno di acquistare a scatola chiusa il modello cinese.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?