giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

“DA PATRIOTA RIBADISCO CHE LA DIFESA HA UN PREZZO” – GIORGIA MELONI, AL QUESTION TIME AL SENATO, INDOSSA L’ELMETTO E ASSICURA CHE NEL 2025 “IL GOVERNO RAGGIUNGERÀ L'OBIETTIVO DELLE SPESE MILITARI AL 2% DEL PIL”, MA CHE L’ITALIA SULLE SPESE DELLA DIFESA, NON UTILIZZERÀ I FONDI DI COESIONE (BOCCIANDO DI FATTO IL PIANO DEL SUO COMMISSARIO FITTO) – SU GAZA, DOPO L’IMBARAZZATO SILENZIO SULLA “GRANDE OFFENSIVA” DI ISRAELE, SI LIMITA A DIRE: “APPOGGIAMO IL PIANO DI RICOSTRUZIONE DEI PAESI ARABI” 

Meloni, io patriota, Italia e Ue devono rafforzare la difesa

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

(ANSA) - L'Italia e l'Europa devono rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato: lo ribadisco in questa sede con la coerenza di chi da patriota ha sempre sostenuto un principio semplice, cioè che libertà ha un prezzo e se fai pagare a un altro la tua sicurezza non sei tu a decidere pienamente del tuo destino e non c'è "la possibilità stessa di difendere appieno i propri interessi nazionali".

 

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato rispondendo a una interrogazione del ì leader d Azione Carlo Calenda sulle spese per la difesa. La premier ha ricordato anche la "necessità di costruire sempre un pilastro europeo della Nato capace di incentivare una Ì solida base europea

 

Meloni, spese militari al 2% con voci in linea con parameri Nato

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

(ANSA) - Il governo raggiungerà l'obiettivo delle spese militari al 2% del Pil "sia rilanciando la traiettoria di potenziamento delle nostre capacità di difesa, sia inserendo nel computo delle spese rilevanti quelle voci che sono in linea con i parametri dell'Alleanza atlantica che altre nazioni già considerano". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al leader di Azione Carlo Calenda.

 

Meloni ha sottolineato che si tratta di spese "che rientrano nell'approccio allargato multidimensionale della difesa che è proprio sia del concetto strategico Nato sia del libro bianco dell'Ue. Quindi - ha proseguito - è un percorso coerente con gli impegni internazionali dell'Italia ma anche con la posizione che l'attuale maggioranza di governo ha consacrato nel programma con il quale si è presentata agli italiani. Perché senza difesa non c'è sicurezza e senza sicurezza non c'è libertà".

 

Meloni, non useremo i fondi di Coesione per le spese militari

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

(ANSA) - "Sulle spese della Difesa, non intendiamo utilizzare i fondi di Coesione, tanto per chiarirlo. Perché è stata anzi l'Italia a impedire che una parte delle risorse dei fondi di Coesione venisse automaticamente spostata sul piano della Difesa". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al presidente dei senatori del M5S, Stefano Patuanelli.

 

"Dopodiché stiamo in un'ottica molto ampia di concetto che abbiamo e che è riconosciuto a 360 gradi sulla Difesa. Stiamo riconoscendo come spese della Difesa - ha aggiunto - spese che i cittadini italiani pagano che sono spese per la difesa e per la sicurezza. Mi sembra la cosa più naturale del mondo”.

 

Meloni, garantire la sicurezza non è un favore agli Usa ma a noi

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

(ANSA) - ROMA, 07 MAG - "Garantire la sicurezza dell'Italia e dell'Europa non è un favore che si fa agli americani, bensì un favore che si fa a noi stessi". Lo ha detto la presidente del

Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro, e definendo "un calcolo totalmente inventato" quello dei 40 miliardi che, secondo l'interrogante, il governo italiano avrebbe garantito a quello usa.

 

"Devo dedurre, per esempio, che in questo bizzarro conto abbiate considerato l'impegno, preso in ambito Nato molti anni addietro, del raggiungimento del 2% del Pil in spese di Difesa. Solo che non è un impegnbo che ha preso questo governo, non è una promessa che ha fatto questo governo".

 

Meloni, ipotesi rivedere Transizione 5.0 in revisione Pnrr

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

(ANSA) - ROMA, 07 MAG - Su Transizione 5.0 "non abbiamo alcun problema a valutare nelle prossime settimane la curva reale di crescita e eventualmente a ridisegnarne l'impiego in armonia con la natura delle risorse.

 

È un'opzione che il governo ha già avanzato al tavolo con le categorie produttive nell'ambito di quel lavoro di revisione del Pnrr che intendiamo avviare con la Commissione europea". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al presidente dei senatori del M5S, Stefano Patuanelli.

 

MELONI, AUTOMOTIVE SCHIACCIATO DALLE FOLLIE DEL GREEN DEAL

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

(ANSA) - "La flessione della produzione industriale non è una dinamica italiana, è un problema delle principali economie europee, e al contrario in un contesto di generale contrazione dell'attività produttiva l'Italia fa, per paradosso, registrare una delle performance migliori".

 

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al presidente dei senatori del M5S, Stefano Patuanelli. "La congiuntura negativa è legata in gran parte al settore dell'automotive, che - ha aggiunto - è stato schiacciato dalle follie ideologiche di una transizione ecologica incompatibile con la sostenibilità dei nostri sistemi produttivi, che gli interroganti sostenevano e che questo governo invece ha contestato sin dall'inizio lavorando in Europa per una sua revisione".

 

Meloni, in Medio Oriente appoggiamo piano dei Paesi Arabi

giorgia meloni - question time al senato - foto lapresse

(ANSA) - ROMA, 07 MAG - "In Medio Oriente continuiamo a lavorare per la fine permanente delle ostilità e siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti. I

Paesi arabi sono la chiave di volta nella soluzione permanente conflitto. C'è un piano di ricostruzione a Gaza credibile che hanno portato avanti, e anche per tracciare un quadro generale

di pace e sicurezza, quadro che a nostro avviso deve includereì anche la prospettiva dei due Stati".

 

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo alla senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Nm, Udc, Maie.

 

GIORGIA MELONI - QUESTION TIME SENATO

Meloni a M5s, non tutto perfetto ma meglio di quando governavate

(ANSA) - ROMA, 07 MAG - "Noi non raccontiamo una nazione nella quale è tutto perfetto, in cui tutti lavorano. Ci limitiamo a raccontare una nazione nella quale le cose vanno meglio di quando governavate voi, perché ne siamo soddisfatti e vuol dire che si poteva fare". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al presidente dei senatori del M5s, Stefano Patuanelli.

 

Meloni, 'Gnl dagli Usa già con Biden, nessun favore a Trump'

(ANSA) - ROMA, 07 MAG - "Nell'ambito della mia visita a Washington Italia e Stati Uniti hanno sottoscritto una dichiarazione che dice che vogliamo rafforzare la nostra cooperazione in campo energetico.

 

Chiaramente a noi serve anche per continuare quel cammino di diversificazione delle forniture che è stato avviato dall'Italia all'indomani della guerra d'invasione russa in Ucraina". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro.

 

GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI - QUESTION TIME SENATO

"Grazie a questa scelta oggi noi siamo la nazione con il più variegato mix di fonti di approvvigionamento esterno. Gli Stati Uniti - ha continuato - sono già il secondo mercato di origine del Gnl importato in Italia, con oltre cinque miliardi di metri cubi nel 2024. Partiamo quindi da una collaborazione consolidata che è iniziata con l'amministrazione Biden e che quindi difficilmente può essere venduta come un favore che si sta cercando di fare a Donald Trump.

 

È importante per l'Italia mantenere un'ampia diversificazione delle forniture ma non ci sono impegni in questo senso. Anche qui noi dobbiamo valutare in base alle nostre necessità, in base al nostro vantaggio, proseguendo però una strategia che non ha iniziato questo Governo".

 

Meloni, nuove basi con la Cina, presto andrò nell'Indo-Pacifico

giorgia meloni alla camera per il question time

(ANSA) - "Penso che il concetto di Mediterraneo allargato debba oggi lasciare il passo a un concetto più ampio che è quello di Mediterraneo globale. l'Indo-Pacifico cioè il Mediterraneo come via più breve tra i due grandi spazi marittimi del globo che sono l'Indo-Pacifico l'Indo-Pacifico e l'Atlantico e in quest'ottica noi abbiamo anche instaurato relazioni privilegiate con i paesi del Golfo". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato.

 

La premier ricorda anche: "abbiamo rilanciato su nuove basi il rapporto con la Cina, nei prossimi mesi sto cercando lo spazio per una missione molto ampia nell'Indo-Pacifico, stiamo rinnovando la nostra relazione con l'America Latina, a cui siamo profondamente legati, anche grazie a una straordinaria presenza di comunità italiane che sono la nostra migliore e più ampia rete diplomatica.

 

meloni question time

"Io penso che stiamo affermando l'interesse nazionale e lo abbiamo fatto ragionando in grande, banalmente perché siamo consapevoli della nazione che rappresentiamo. abbiamo agito con rispetto, abbiamo rafforzato molti legami, abbiamo così aperto anche molte porte per il nostro sistema produttivo perché penso che alla fine se l'Italia torna centrale non sia un successo del governo, penso che sia un successo del sistema Italia che sa affermarsi soprattutto quando riesce a fare in modo che tutti remino nella stessa direzione".

 

Meloni, andremo avanti spediti su premierato e giustizia

(ANSA) - ROMA, 07 MAG - "Il premierato sta andando avanti, continuo a considerarla la madre di tutte le riforme e, non dipende da me ma dal Parlamento, ma la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato.

giorgia meloni question time alla camera 2

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…