giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

DAGOREPORT

 

SIGFRIDO RANUCCI - REPORT

Mentre la scontata liturgia televisiva richiede l'apparizione in esclusiva di Cecilia Sala da Don Fabiolo Fazio, Sigfrido Ranucci non arretra dopo le violente polemiche per la puntata su Berlusconi, Dell’Utri e la mafia.

 

Domenica "Report" scodellerà un servizio al vetriolo su Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera: dalla gestione del potere in Federnuoto che presiede da un quarto di secolo, al giro di finanziamenti, fino al suo ruolo all'interno del partito di fedele scudiero di Antonio Tajani, del quale diventerà presto consuocero.

 

MARINA BERLUSCONI DIVENTA CAVALIERA DEL LAVORO

Un mix di affari, anomalie, finanziamenti all'ombra dei conflitti di interessi. Pare che il servizio sia molto atteso fra i numerosi frondisti del duo Barelli-Tajani. Chissà che ne penseranno dalle parti di Cologno Monzese. Stavolta la Cavaliera Marina, e alcuni deputati forzisti, potrebbero persino inviare una lettera di ringraziamento a Ranucci.

 

antonio tajani in versione pizzaiolo immagine creata con l intelligenza artificiale di grok

E’ chiaro anche alla primogenita del Cavaliere e al Fratel Pier Silvio che il Governo non è frutto di un’alleanza di destra-centro, ma è sostanzialmente un monocolore di Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni è sola al comando.

 

Forza Italia galleggia: da un lato, i due eredi del Biscione hanno bisogno del sostegno politico di un partito (sul groppone pesano 90 milioni di fidejussioni): e non solo per l’impero mediatico, hanno questioni di business a cui badare (Pier Silvio da un pezzo sta architettando una delicata operazione in Germania su Prosiebensat).

 

antonio tajani paolo barelli

Dall’altro, Antonio Tajani, con il suo aplomb da amministratore di condomini, il 15 luglio 2023 divenne segretario nazionale di Forza Italia (dopo che Marina e Pier Silvio bocciarono dalla lista dei candidati Paolo Del Debbio e Nicola Porro, rei di melonismo spinto in modalità Confalonieri).

 

Da allora, l’ex commissario europeo e vicepremier e ministro degli Esteri ha dimostrato ampiamente di essere un leader privo di carisma, incapace di dare al partito orfano del berlusconismo una vera dimensione nazionale e per nulla gradito dai conduttori di talk: una volta messo davanti a una telecamera eccolo trasformarsi in uno sfollagente, puro veleno per lo share.  

 

antonio tajani giorgia meloni foto lapresse 1

Gli azzurri hanno visto ultimamente aumentare il consenso elettorale, superando di un pelo la derelitta Lega, solo perché dopo aver perso radici ed elettori al Nord, si sono trasformati in una ridotta a trazione meridionale nelle mani del trio Martusciello (Campania), Schifani (Sicilia), Occhiuto (Calabria).

 

E Il ciociaro Tajani non è riuscito neppure a incidere né a Roma né nel Centro Italia, dove alle elezioni europee non è andato oltre il 6,99% (99mila preferenze personali contro le quasi 120mila di Vannacci e le 616mila di Giorgia Meloni).

 

pier silvio marina berlusconi

Inoltre, il 70enne ex monarchico non riesce a farsi rispettare dalla Ducetta, che è riuscita ad anestetizzarlo con la vaga promessa di fare di lui il prossimo candidato del centrodestra alla Presidenza della Repubblica.

 

E non c’è anima pia che dica a Tajani che la Statista della Garbatella è una tattica, un camaleonte che cambia pelle davanti alle situazioni, e la promessa di oggi è la fregatura di domani.

 

Poiché la Sora Giorgia non ha mai una strategia di lungo periodo, ma vive di opportunismo politico, cioè cavalca ciò che le conviene al momento, lo stesso Tajani rischia di ritrovarsi panato e fritto sull’agognata e affollata via del Quirinale.

 

marina berlusconi - sergio mattarella

Da un pezzo, nei suoi incontri meneghini con Tajani, Marina gli “consiglia” di far fuori i due capigruppo di Forza Italia: l’abile Paolo Barelli alla Camera e il chiassoso Maurizio Gasparri al Senato. E lui, come risposta, nicchia, divaga, cambia discorso. Sa bene che non è cosa facile, soprattutto per il suo strettissimo rapporto con Barelli. Da una parte, dall’altra sa altrettanto bene che i due Berlusconi hanno tempi lentissimi prima di trasformare le parole in fatti.

 

Ora vediamo se il programma di Ranucci domenica prossima riuscirà a dare una spintarella al cambio di guardia dentro Forza Italia.

paolo barelliservizio di report sul testamento di silvio berlusconi 3SERVIZIO DI REPORT SU BERLUSCONI E DELLUTRI IL BACIO TRA GIORGIA MELONI E MARINA BERLUSCONI - MARTA FASCINAANTONIO TAJANI - ELISABETTA CASELLATI - CLAUDIO LOTITO - PAOLO BARELLI - 1paolo barelli foto di baccopaolo barelliANTONIO TAJANI CON AL JOLANI annamaria bernini flavio tosi antonio tajani paolo barelli antonio tajani maurizio gasparri paolo barelli festa dei 30 anni di forza italia marina berlusconimarina berlusconimelania rizzoli marina berlusconi 1tajani e barelli foto mezzelani gmt 025MARINA BERLUSCONI DIVENTA CAVALIERA DEL LAVORO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…