mario draghi

DRAGHI D’AMERICA – IL PREMIER HA VOLUTO CHE L’ARRESTO DI WALTER BIOT E L’ESPULSIONE DEI FUNZIONARI RUSSI FOSSERO RESI PUBBLICI IMMEDIATAMENTE PER MANDARE UN SEGNALE A MOSCA MA SOPRATTUTTO A WASHINGTON: È FINITA L’EPOCA DELLE VIE DELLA SETA E DELLE SCORRIBANDE DEI MEZZI RUSSI NELLE NOSTRE STRADE – LA POLITICA ESTERA DI DRAGHI: NIENTE SCONTI NÉ FAVORI E OTTIMI RAPPORTI CON TUTTI, MA NESSUN CEDIMENTO GEOPOLITICO...

Marco Conti per "il Messaggero"

 

mario draghi luigi di maio 1

Ciò che rileva dell'«atto ostile» russo, come lo definisce il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è l'immediata pubblicità data all'operazione di controspionaggio. Appena informato sull'esito dell'operazione da Franco Gabrielli, sottosegretario con delega ai Servizi, e dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, Mario Draghi ha voluto che l'arresto del militare italiano e il fermo del diplomatico russo venissero comunicati immediatamente ai presidenti delle commissioni Difesa ed Esteri e al Copasir. E che Di Maio ne chiedesse conto all'ambasciatore russo a Roma.

 

MARIO DRAGHI LORENZO GUERINI

«L'eccellente lavoro di Aisi e Ros», sottolineato nelle ore successive da molti esponenti della maggioranza, diventa quindi l'occasione per ribadire il perimetro di alleanze dentro il quale si muove la politica estera del governo Draghi. Un perimetro saltato con la maggioranza gialloverde del Conte-1 - perennemente oscillante tra Russia e Cina, irridente dell'Europa e della Nato - e rimasto sospeso con il Conte-2 dove non solo si salutarono come «eroi» i medici russi giunti da Mosca in piena pandemia, ma si permise una scorribanda di mezzi russi da Pratica di Mare a Bergamo concordata via telefono da Giuseppe Conte con Vladimir Putin.

giuseppe conte vladimir putin

 

Nessuno vuole una rottura diplomatica con Mosca. Anzi, nel governo c'è chi considera controproducente l'aggressività russa svelata dall'operazione dell'Aisi e del Ros. L'Italia, quando si discute a Bruxelles delle sanzioni nei confronti della Russia per l'aggressione alla Crimea, ha infatti cercato sempre una mediazione rispetto a posizioni ben più drastiche.

 

mezzi militari russi nelle strade italiane 2

Ma l'azione dell'intelligence russa stavolta è stata colta in fragranza e l'interesse per documenti Nato classificati, già emersa a Napoli con l'arresto tenente colonnello francese, si somma alle continue interferenze russe sulle democrazie europee. «Europeismo e atlantismo», i due cardini che Draghi ha messo da subito in chiaro sin dalle consultazioni per la formazione del governo, emergono come i due più evidenti segni di discontinuità rispetto al governo precedente e pongono un problema alla Lega di Salvini che fatica ad uscire dallo schema del Metropole e a posizionare il partito nel solco delle liberaldemocrazie.

enrico letta torna a roma 1

 

Aver però fatto capire a Mosca che con l'atlantismo dell'Italia non si scherza, serve anche per mandare un messaggio alle molte vedove del precedente assetto che emergono non solo nel M5S, ma anche nel Pd. Il post diffuso da Beppe Grillo poche ore dopo l'operazione di controspionaggio, nel quale accusa l'attuale amministrazione americana di «maccartismo» nei confronti di Russia e Cina, svela quanta poco sia cambiata la politica estera grillina e il rammarico di Di Battista lo conferma.

gli aiuti russi all'italia

 

Nel Pd è appena arrivato Enrico Letta, europeista ed atlantista al pari di Draghi, ma tra i dem c'è chi continua ad invocare il vaccino Sputnik malgrado il presidente del Consiglio abbia più volte spiegato che i russi non hanno dosi a sufficienza e sia riuscito a convincere persino Salvini che non vale la pena finanziare i laboratori biomedici militari russi.

 

IL SOSTEGNO

luigi di maio

D'altra parte l'attuale governo non ha bisogno del sostegno geopolitico ed internazionale del Quirinale e di Sergio Mattarella proprio perché non intende fare sconti o nascondere vicende spiacevoli come quella di martedì notte. Ottimi rapporti con tutti, compreso con un Paese come la Russia con il quale l'Italia ha rapporti decennali, ma nessun cedimento geopolitico sia verso Mosca, sia verso Pechino.

 

Soprattutto ora che alla Casa Bianca c'è Joe Biden e che la politica estera americana ritorna a quel «multilateralismo efficace» evocato da Draghi nel suo discorso di insediamento.

 

mario draghi e la moglie a termini per il vaccino

Anche se alla Farnesina si attendono reazioni da parte russa alle espulsioni di funzionari, non c'è preoccupazione per i rapporti tra i due Paesi che ogni anno realizzano un interscambio di oltre venti miliardi basato da parte russa quasi esclusivamente sul gas. Proprio perché Roma non sta costruendo con i russi un gasdotto, non c'è stato a Roma l'imbarazzo registrato a Berlino quando Biden ha definito «Putin un assassino». Così come non si è esitato ieri a render noto come si comporta il governo di una democratura.

VLADIMIR PUTIN E GIUSEPPE CONTEMario Draghimezzi militari russi nelle strade italiane 3mezzi militari russi nelle strade italianemezzi militari russi nelle strade italiane 1Putin Conte - vaccino show

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…