putin dugin

“PUTIN NON È IN BATTAGLIA CON L’UCRAINA MA CON IL GLOBALISMO E L’OLIGARCHIA MONDIALE” - L’IDEOLOGO DI “MAD VLAD”, ALEKSANDR DUGIN, PROVA INUTILMENTE A DARE UNA STATURA FILOSOFICA ALLA GUERRA LANCIATA DAL PRESIDENTE RUSSO: “È UNA LOTTA DELLA TRADIZIONE CONTRO IL LIBERALISMO. L’OCCIDENTE È IL MONDO DELL’ANTICRISTO. L'ATTUALE OPERAZIONE SPECIALE MILITARE IN UCRAINA SARÀ RAPIDAMENTE DIMENTICATA. NEL FRATTEMPO, LA RUSSIA PORRÀ LE BASI PER DIVENTARE UN POLO PIENO E SOVRANO DI UN MONDO MULTIPOLARE. NOI CI TROVEREMO PRESTO IN UN MONDO NUOVO”

Francesco Borgonovo per “La Verità”

aleksandr dugin 6

 

«L'Occidente globale ha puntato sull'Ucraina come Anti-Russia e ha dato strumentalmente il via libera al nazismo ucraino e alla russofobia estrema a questo scopo. Ogni mezzo era buono per combattere la civiltà ortodossa e il mondo multipolare.

 

Putin, tuttavia, non ha preso questa piega ed è entrato nella battaglia, ma non con l'Ucraina, bensì con il globalismo, con l'oligarchia mondiale, con il Great Override, con il liberalismo e la fine della storia».

vladimir putin

 

Il pensiero di Aleksandr Dugin, filosofo e politologo russo ormai famoso nel mondo, non potrebbe essere più chiaro. Giorno dopo giorno, Dugin continua ad analizzare gli eventi ucraini da un punto di vista che sorvola la geopolitica e si avventura in territori metafisici che ai suoi lettori non risultano sconosciuti, anzi (i suoi scritti si possono leggere, ad esempio, su Ideazione.com).

 

aleksandr dugin 2

Ai suoi occhi - e a quelli di molti osservatori russi, a dire il vero - la guerra che si consuma e ci consuma in queste settimane è qualcosa di molto, molto più imponente di un conflitto per l'energia o per la sicurezza nazionale. Qui si tratta, scrive Dugin, di uno scontro fra la Russia e «l'Ordine mondiale liberale».

 

Il filosofo viene spesso definito «vicino al Cremlino» o «ispiratore di Putin», ma è sbagliato ridurlo a un consigliori qualunque. La sua traiettoria è sempre la stessa da anni, e lungo il percorso Aleksandr non ha trascurato critiche e punzecchiature a Putin.

 

mezzi russi distrutti a kharhiv 1

Basta leggere i suoi libri, pubblicati in Italia da Aga edizioni di Maurizio Murelli, a partire dall'ultimo uscito, I templari del proletariato, in un realtà un testo risalente a diversi anni fa ma comunque molto suggestivo, perché già emerge chiarissimo il principale interesse di Dugin: la lotta contro il liberalismo.

 

Una lotta che va oltre gli interessi dei singoli leader politici. «L'operazione militare speciale è diretta non solo contro il nazismo (la denazificazione - assieme alla smilitarizzazione - è il suo obiettivo principale), ma ancor più contro il liberalismo e il globalismo», sostiene. «Dopo tutto, sono stati i liberali occidentali a rendere possibile il nazismo ucraino, a sostenerlo, ad armarlo e a metterlo contro la Russia - come nuovo polo di un mondo multipolare». Qualcuno, nei giorni scorsi, si è molto scandalizzato quando Dugin ha ripetuto con garbo le sue teorie nel corso di alcune trasmissioni televisive italiane.

GIANLUCA SAVOINI - FRANCESCO VANNUCCI - ALEKSANDR DUGIN

 

Certe anime candide, tuttavia, dovrebbero ricordare che in nome dello «scontro di civiltà» l'Occidente ha combattuto numerose guerre nel passato anche recente, e in fondo la prospettiva duginiana non è poi troppo distante da quella di Samuel Huntington (un altro che contestava l'idea di «fine della Storia»), solo un poco più avanzata. «Perché la storia finisca (la tesi globalista, l'obiettivo del "Grande Riavvio"), l'asse della Storia deve essere rotto, distrutto», spiega Dugin.

 

«La Russia come polo, come attore sovrano, come civiltà semplicemente non deve esistere e il piano diabolico dei globalisti era quello di minare la Russia nella zona più dolorosa, di mettere gli stessi slavi orientali (cioè, di fatto, gli stessi russi) contro di essa, e persino gli ortodossi.

 

aleksandr dugin 3

Per fare questo, gli ucraini dovevano essere collocati all'interno della matrice globalista, per ottenere il controllo sulla coscienza della società con l'aiuto della propaganda informativa, delle reti sociali e di una gigantesca operazione di controllo della psiche e della coscienza, di cui milioni di ucraini sono stati vittime negli ultimi decenni.

 

Gli ucraini sono stati convinti di essere parte del mondo occidentale (globale) e che i russi non sono fratelli, ma acerrimi nemici. E il nazismo ucraino in tale strategia coesisteva perfettamente con il liberalismo, che serviva strumentalmente». Ed è proprio su questo terreno - la contrarietà o la condivisione dell'ordine liberale - che anche qui da noi si formano tante posizioni differenti sul conflitto ucraino.

 

distruzione a kiev

Qui in Italia molti, anche nel campo «conservatore» (mi passi il termine) si dividono. Molti sono affascinati dalla lotta ucraina, che interpretano come una lotta patriottica. Lei che ne pensa?

«Non penso assolutamente nulla. Ho altre cose a cui pensare Credo che stia agli italiani stessi scegliere da che parte stare in questo conflitto. Schierarsi con il pagliaccio globalista Zelensky, con i suoi estremisti nazisti o schierarsi con il presidente russo che lotta per un mondo multipolare. Questo è ciò che ciascuno deve decidere per conto suo».

 

Sembra appunto di capire che secondo lei quello attualmente in atto sia anche (o soprattutto) uno scontro di civiltà. Il liberalismo contro la tradizione.

VLADIMIR PUTIN

«Sì, proprio così. Liberalismo contro tradizione. E non si può, del resto, sostenere che la Russia moderna di Putin sia il rappresentante di una tradizione. No, ahimè, non lo è. Ma il rifiuto delle pressioni dell'Occidente liberale globalista potrebbe creare i presupposti per la restaurazione della tradizione. La vittoria dell'Occidente liberale globalista ci priverebbe anche di questa possibilità».

 

È molto interessante la sua analisi, pubblicata di recente, sulle corporation della Silicon Valley. Si sono schierate tutte contro la Russia, «in difesa della libertà e della democrazia»...

«Sì. La Silicon Valley è il simbolo del dominio della tecnologia di cui parlavano Spengler e Heidegger. I tecnocrati sono contro la Russia perché la Russia incarna la cultura - o almeno i resti della cultura - e l'Occidente globalista incarna la civilizzazione».

 

aleksandr dugin 4

In realtà tutta l'industria mediatico-culturale occidentale si è schierata contro la Russia, da Hollywood agli intellettuali impegnati come Bernard-Henri Levy. Non pensa che questo sia dannoso per la Russia?

«No. Anzi, questa è una cosa che trovo salvifica. I media occidentali, Hollywood e Bernard-Henri Levy sono l'epitome del male puro e assoluto, della menzogna e della perversione.

 

valerij gerasimov e vladimir putin

Se tutto il male del mondo è contro la Russia, allora la Russia è dalla parte di Dio e della verità. E più decisamente rompiamo con l'Occidente, meglio è. L'Occidente moderno è semplicemente il mondo dell'Anticristo».

 

Secondo lei non c'è il rischio che questo conflitto causi una ferita insanabile, una divisione definitiva tra la Russia e le altre nazioni europee?

«No, non credo. Siamo entrati in un'era di catastrofe globale. Gli eventi si svolgeranno così rapidamente e le cose cambieranno così rapidamente che l'attuale operazione speciale militare in Ucraina sarà rapidamente dimenticata.

aleksandr dugin 2

Nel frattempo, la Russia porrà le basi per diventare un polo pieno e sovrano di un mondo multipolare. Noi ci troveremo presto in un mondo nuovo, in cui Europa e Russia saranno poste in una situazione radicalmente diversa».

 

Come immagina il futuro dei rapporti tra Russia e Cina? Che cosa auspica a questo riguardo?

«Questa è la cosa più importante in questa situazione, a breve termine almeno. È la Cina che è oggi il principale partner della Russia in un mondo multipolare. Così come la Russia è il principale partner della Cina. Se preserviamo e rafforziamo questa alleanza, sarà una vittoria. La Cina è una cultura tradizionale sotto le spoglie di una civilizzazione tecnica».

vladimir putin allo stadio luzniki di mosca

 

Il 25 marzo il Papa consacrerà Russia e Ucraina al cuore immacolato di Maria. C'è chi pensa che sia un gesto legato alla profezia di Fatima, addirittura un tentativo di evitare la fine del mondo. Lei come la vede?

«Non posso giudicare tali trame legate al misticismo cattolico. La Russia è l'eredità della Beata Vergine Maria, era e sarà. Perché venga consacrata ulteriormente da un Papa che appartiene a un altro ramo del cristianesimo non lo comprendo».

Aleksandr Dugin con la «Julleuchter», la lampada delle SS, a Gavirate, provincia di Varese

 

Lei ha scritto di recente di un «Grande Risveglio» in opposizione al «Grande Reset». Di che si tratta?

«Ho scritto un intero libro su questo. Il Grande Reset è un piano dei globalisti per riconquistare il terreno perso negli ultimi decenni. Vogliono affrontare il populismo, la crescente sovranità di Russia e Cina, e ottenere il completo controllo dell'ideologia liberale sull'umanità. Il Grande Risveglio è qualcosa di esattamente opposto.

VIGNETTA DEL TAVOLONE DI PUTIN - BY TANGO

 

È la realizzazione dell'umanità. Le élite globali di Biden, Klaus Schwab, Bill Gates, Bernard-Henri Levy oggi rappresentano una setta totalitaria, un regime dittatoriale che cerca di stabilire un controllo totale non solo sui corpi delle persone, ma sulle loro menti, le loro immaginazioni, i loro sogni. Ci sono solo due partiti nel mondo oggi: il Partito del Grande Reset e il Partito del Grande Risveglio».

aleksandr dugin

 

In Italia è da poco uscito I templari del proletariato. Per quanto lei stesso sembri considerare superate alcune posizioni, rimane forte il tema centrale dell'opposizione frontale al liberalismo. Lei ha appena parlato dell'esistenza di due soli schieramenti. Ma come dovrebbe comportarsi, vivendo in una democrazia liberale, chi non concorda con le idee del «Grande Reset»?

«Chiunque può dire sì o no a qualsiasi ideologia - inclusa la più totalitaria e brutale. Dite no al liberalismo e vedete se potete andare avanti con la vostra vita. Se potete, allora schieratevi con il Grande Risveglio - che siate di destra o di sinistra, cioè che siate a favore del proletariato o a favore dei Templari (sostenitori del sacro Medioevo) - e portate avanti la vostra lotta».

aleksandr dugin ospite di alex jones di infowarsVLADIMIR PUTIN ATTACCA I TRADITORIaleksandr dugin carri armati russivladimir putin allo stadio luzniki di mosca VLADIMIR PUTIN PRIMA DOPO vladimir putin allo stadio luzniki di moscavladimir putin alle olimpiadi di pechino 2022 igor sechin vladimir putin 1mezzi russi distrutti a kharhivcentro commerciale distrutto dai russi a kiev i militari russi sparano sui manifestanti a kherson 3missile russo non esploso al cimitero aleksandr dugin 1

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…