gianfranco fini giorgia meloni

ETEROGENESI DEI FINI: LE PAROLE DELL’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA SUL 25 APRILE SONO UN ASSIST O UNA STOCCATA A GIORGIA MELONI? – OSPITE A “MEZZ’ORA IN PIÙ”, L’EX MENTORE DELLA DUCETTA HA INCALZATO: “LA DESTRA DICA CHE HA CHIUSO CON IL FASCISMO”. PAROLE CHE HANNO FATTO INCAZZARE I DURI E PURI DI FRATELLI D’ITALIA – IL COGNATO D’ITALIA, LOLLOBRIGIDA: “OGNUNO DOVREBBE SAPERE QUAL È IL SUO TEMPO” – LA SPINTA ALLA VICEPRESIDENZA DELLA CAMERA, IL GRANDE GELO E POI LA RICUCITURA IN VISTA DELLE EUROPEE: GLI ALTI E I BASSI TRA FINI E MELONI

VIDEO - GIANFRANCO FINI A "MEZZ'ORA IN PIÙ"

 

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

gianfranco fini a mezzora in piu 4

[…] l’ultima uscita dell’ex presidente della Camera, quell’apparente strigliata a due giorni dal primo 25 aprile di un governo di Destra, è come un sasso gettato alla finestra dell’inquilina di Palazzo Chigi. Arriva, colpisce nel segno, non viene rigettato indietro.

 

La storia è questa: Fini, che fra il 2006 e il 2008 aveva voluto una giovanissima Meloni prima vicepresidente della Camera e poi ministro della Gioventù, si era poi inabissato dopo l’amara esperienza di Futuro e Libertà.

 

gianfranco fini a mezzora in piu 17

L’attuale premier aveva visto prima con diffidenza la fusione di An nel Pdl e poi non aveva condiviso la rottura culminata con la nascita di Futuro e libertà. Anzi: «Non mi capacito di come l’uomo che aveva dedicato una vita a far crescere la destra in Italia, che l’aveva tirata fuori dai margini dell’arco costituzionale per farne una forza di governo — scrive Meloni nel suo libro — abbia fatto tutto ciò che poteva per distruggere quel patrimonio».

 

D’altra parte, non è che Fini sia andato leggero quando Meloni, con Ignazio La Russa e Guido Crosetto, aveva creato nel 2003 Fratelli d’Italia: «Bambini cresciuti, e viziati, che vogliono imitare i fratelli maggiori senza capire che le condizioni in cui si trovano sono completamente diverse».

 

gianfranco fini e giorgia meloni nel 2011

Da allora più o meno dieci anni di silenzio, con Fini alle prese con i guai giudiziari legati alla vicenda della casa di Montecarlo. Poi, più o meno in coincidenza con l’ascesa di Meloni a Chigi, la ripresa dei contatti — qualche messaggio, alcune telefonate — e un misurato ritorno sulla scena del fondatore di An. Per benedire Meloni: «Non è una fascista, scommetto su di lei», disse Fini alla stampa estera.

 

GIANFRANCO FINI GIORGIA MELONI

Una nuova apertura di credito e anche […] un tentativo di riacquistare centralità magari in vista di una candidatura alle Europee. Meloni ne ha preso atto mettendo da parte l’acredine, più diffidenti molti colonnelli di Fdi che da amici si erano trasformati in rivali. Con l’eccezione di La Russa, sempre rimasto in buoni rapporti con l’ex numero uno di Montecitorio. […] Fini ha capito che […] il governo più a destra della storia fa fatica ad affrancarsi dalla storia più buia di questa parte politica, che lui pensava di aver chiuso con Fiuggi. Ed ecco la decisione dell’ex leader di lanciare l’ultimo messaggio.

 

GIANFRANCO FINI GIORGIA MELONI

Una bacchettata, ma insieme uno sprone. Di certo, nulla di concordato: Fini e Meloni non si sono sentiti negli ultimi giorni. L’avvertimento che giunge dal vecchio capo è chiaro: «Attenzione, perché sul ripudio del fascismo — il senso del ragionamento — non si stanno facendo passi avanti. E il palco se lo stanno prendendo proprio i colonnelli, o i generali, quali La Russa o Lollobrigida che lasciano ampi margini di ambiguità ».

 

[….] Meloni […] negli ultimi giorni si è mossa per stemperare un clima che attorno al 25 aprile si stava facendo incandescente: con l’invito rivolto ai suoi a evitare le polemiche e ad essere presenti alle celebrazioni.

fini alemanno la russa meloni

 

Ma non è ancora chiaro cosa farà la premier, domani, dopo l’omaggio all’altare della Patria. […] Di certo, Meloni ieri ha scelto il silenzio. Ma come la si pensi, dalle sue parti, lo chiarisce Lollobrigida: «Fini viene spesso strumentalizzato dalla sinistra.  Spero sia in buona fede ma i suoi obbiettivi secondari non li conosco e nemmeno mi interessano. L’unica certezza è che Giorgia Meloni è riuscita in quello che lui non è stato in grado di realizzare. Certamente sarebbe ingeneroso non ricordare che all’epoca fu certamente importante il ruolo che Fini ebbe ma a tante cose buone — prosegue il ministro — ne corrispondono altre meno nobili che vanificarono molti risultati ottenuti. Ognuno ha la sua storia e ognuno dovrebbe sapere qual è il suo tempo».

GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINI gianfranco fini a mezzora in piu 2GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINIGIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINI meloni fini 5GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINI meloni finigianfranco fini a mezzora in piu 10gianfranco fini a mezzora in piu 3GIORGIA MELONI E GIANFRANCO FINIgianfranco fini a mezzora in piu 6GIANFRANCO FINI - MEZZORA IN PIU

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…