FALCE E SPORTELLO - SU 150 CONSIGLIERI DI FONDAZIONI BANCARIE CON PASSATO POLITICO, 100 SONO DI AREA PD - NON SOLO MPS, OKKUPATA DAL PCI-PDS-DS-PD DA DECENNI: LA COMPAGNIA DI SANPAOLO (INTESA) È IN MANO A CHIAMPARINO, ZERO ESPERIENZA BANCARIA, UNICO REQUISITO LA TESSERA DEL PD – AVEVA RAGIONE GUZZETTI: “LE BANCHE NON SONO ASSERVITE ALLA POLITICA”, MA VICEVERSA “LE BANCHE SONO UNA SORTA DI GOVERNO OCCULTO”. CHI LO DISSE? INCREDIBILE A DIRSI, GOLDMAN MONTI…

Paolo Bracalini e Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

Falce e sportello, per parafrasare il libro del patron di Esselunga sul sistema coop. In effetti le due cose, affari e credito bancario, si legano tra loro, ma tramite le fondazioni anche a una terza, eclatante nella vicenda Mps: le mani della politica sulle banche (e così a cascata sul credito, cioè sulle imprese, cioè sugli affari...).

Il Pd in questo campo si è dato piuttosto da fare. Le fondazioni bancarie, comprese quelle che controllano le più importati banche nazionali, sono zeppe di ex sindaci, ex parlamentari, ex politici targati Ds-Margherita-Pd.

Incominciando dalla Compagnia di San Paolo, azionista al 9,7% di Intesa San Paolo. Il presidente della fondazione torinese è proprio l'ex sindaco piddino del capoluogo piemontese, Sergio Chiamparino, che ha preso il posto dell'avvocato Angelo Benessia, advisor di Monte dei Paschi nella vicenda Antonveneta. Fino al luglio 2011 nel consiglio di sorveglianza di Intesa c'era Ferdinando Targetti, ex deputato dei Ds.

Si calcola che su circa 150 consiglieri di fondazioni bancarie con un passato politico, quasi cento siano di area Pd. Dopo il colosso Intesa, arriva Unicredit, e anche lì c'è lo zampino di partito. Nel cda della banca, neppure della fondazione, siede l'ex presidente di centrosinistra della Provincia di Cuneo, Giovanni Quaglia, insieme a Marianna Li Calzi, sottosegretario del governo D'Alema e poi di quello Amato.

La Fondazione Monte dei Paschi è il regno della politica. Gabriello Mancini, il presidente, è del Pd area ex Margherita, ex presidente del consiglio regionale della Toscana. I consiglieri di amministrazione di Banca Mps, Demartini e Serpi, sono dati in quota «cattolici del Pd», mentre Marco Turchi è considerato vicino a Massimo D'Alema e il consigliere Turiddo Campaini è presidente di Unicoop Firenze. A Siena capita di uscire da Mps per fare il sindaco e poi tornarci.

È successo all'ex sindaco Pierluigi Piccini, tornato nel gruppo con un «pensionamento» da sogno al vertice di Mps Bank a Parigi, ma pure all'ex sindaco Ds (per dieci anni) Maurizio Cenni, Ds-Pd, rientrato al Monte dei Paschi come vicedirettore Mps gestione crediti. Nel Cda della controllata Antonveneta invece c'è stato fino a poco tempo fa il figlio di Luigi Berlinguer, ex ministro e garante delle liste elettorali del Pd.

Ma non è solo a Siena che il Pd sta allo sportello. Tra i soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna troviamo l'ex premier Romano Prodi, e insieme a lui l'ex ministro dei governi Amato, Giancarlo Tesini, e l'ex parlamentare Pci, Antonio Rubbi.

Consigliere della Cassa di Risparmio di Ravenna è un ex parlamentare dei Ds, Giordano Angelini, mentre piddino è Pier Giorgio Bettoli, presidente della Fondazione Monte cassa risparmio di Faenza, come pure Stefano Zanoli, consigliere della Fondazione cassa di risparmio di Carpi. Ex democristiano ora piddino è anche il decennale presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, l'ex sindaco Luigi Squillario. E poi molte altre caselle minori delle tante a disposizione della politica nelle banche. Senza dimenticare l'ex ministro diessino Franco Bassanini, a capo della Cassa depositi e prestiti, una sorta di superbanca pubblica.

Quote minori hanno il centrodestra e l'Udc. Vicepresidente di Banca Carige è Alessandro Scajola, fratello. Mentre Alessandro Caltagirone, figlio del costruttore romano Caltagirone e fratello della moglie di Casini, ha un posto nel Cda di Unicredit. Il casiniano Marco Staderini, già membro del Cda Rai per conto dell'Udc, è invece nel consiglio della Fondazione San Paolo.

«Le banche non sono asservite alla politica», tuonò tempo fa Giuseppe Guzzetti, presidente dell'organismo di rappresentanza delle fondazioni bancarie. Rispondeva a un autorevole professore che sul Corriere aveva scritto: «Le banche sono una sorta di governo occulto». Chi era costui? Incredibile a dirsi, Mario Monti.

 

 

chiamparino Gabriello ManciniAngelo benessiaPierluigi PicciniTURIDDO CAMPAINI jpegGiuseppe Guzzetti Presidente AcriCaltagirone Alessandro e Moglie MARIO MONTI CON LE MANI ALZATE jpeg

Ultimi Dagoreport

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…