santori sardine benetton toscani

SARDINE IN SCATOLA - PAOLO FLORES D’ARCAIS MENA DURO SULLA FOTO DI SANTORI CON BENETTON E TOSCANI: "GRIDARE ALLA STRUMENTALIZZAZIONE E RIVENDICARE INGENUITÀ NON È UN BEL RISPONDERE ALLE SACROSANTE CRITICHE. EVOCA SENTORI DI POLITICA STANTIA" – SULLA LETTERA A CONTE E LA RICHIESTA DI DIALOGO CON IL GOVERNO INVOCATA DALLA PRIMA PAGINA DI “REPUBBLICA”: "PERCHÉ, IN CHE SENSO, A QUALE SCOPO?”

Paolo Flores d'Arcais per http://temi.repubblica.it/micromega-online/care-sardine-evitate-di-suicidarvi/

 

 

santori sardine benetton toscani

Cari Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori, e Giulia Trappoloni (rigorosamente in ordine alfabetico), per un gesto spericolato che si è rivelato lucido e improcrastinabile (chiamare alla piazza contro Salvini e la sua politica anticostituzionale), siete diventati il catalizzatore di speranze di massa che si stavano rassegnando nell’apatia, disperatamente.

 

“Moltitudine di storie soggettive e di desideri”, le avete definite da ultimo, “incontro fra generazioni”, cittadini che “amano la politica” ma si sentono “orfani di rappresentanza”. Ma soprattutto, fin dal primo istante, che considerano bussola la Costituzione, la prendono sul serio e chiedono ai politici di fare altrettanto, realizzandola.

 

santori sardine

Credo siate perfettamente consapevoli che le ondate di speranze che avete suscitato, espresse in partecipazione oltre ogni previsione, possono ancor più rapidamente spegnersi in frustrazione e in più cocente delusione, se le azioni politiche che ogni giorno realizzate (e nella vita pubblica le parole sono azioni, come lo sono gesti, simboli e omissioni) smentissero quella fedeltà implementativa ai valori della Costituzione che, sola, può costituire una buona politica e che nella politica attuale, ufficiale, istituzionale latita più che mai, anche se con carature diverse per ciascun protagonista.

 

Sabato scorso i protagonisti della politica siete stati voi. Con la vostra lettera all’“Onorevole presidente del Consiglio” pubblicata su “La Repubblica”, e con la visita del giorno precedente a Fabrica, “centro di sovversione culturale, fondata nel 1994 da una visione di Luciano Benetton e Oliviero Toscani”, come recita il sito della stessa. Visita immortalata in una foto festante con i due fondatori, che sabato ha debordato sui social. Questi due atti sono in coerenza con l’esplosione di speranze di cui siete stati nelle recenti settimane detonatori e animatori?

 

MATTIA SANTORI

Comincio dall’episodio in apparenza minore. L’invito di Toscani risaliva a dicembre, e Toscani è certamente un creativo di grandissima caratura, effettivamente spesso “sovversivo”, spessissimo nel senso elogiativo che si può attribuire al termine. Ma non siete certo all’oscuro che se “Benetton” fino a qualche tempo fa era sinonimo di maglioni e, appunto, delle campagne pubblicitarie innovative di Toscani (antirazziste, antibigotte …), dalle 11 e36 del 14 agosto 2018 “Benetton” si pronuncia “Atlantia” e vuol dire, nella consapevolezza e nell’immaginario collettivo, il crollo del viadotto Polcevera di Genova, 43 morti, controlli omessi o falsificati, controllori depistati o intimiditi, un pezzo di cloaca del kombinat affaristico politico che è per troppi aspetti da decenni e sempre più il Belpaese delle cartoline d’antan. 43 morti che non avranno giustizia, se dobbiamo stare alle statistiche dei morti per incuria imprenditoriale e latitanza politica, dai tumori di Taranto alle stragi per “morti bianche” sui luoghi di lavoro, ai disastri ferroviari, ai crolli per bulimica ingordigia di profitti.

FLORES D'ARCAIS

 

Per cui, quando Benetton si presenta per una foto ricordo, chi prende sul serio la Costituzione volta le terga e non stringe la mano, e meno che mai sorride in reciproca radiosità, ma se ne va incazzandosi per il tentato (ma sventato) tentativo di strumentalizzazione. Perché saranno i magistrati a stabilire le responsabilità criminali eventuali di manager e proprietari, ma che Benetton/Atlantia con gli articoli 3 e 41 della Costituzione abbiamo parentela e affinità assai minore dei cavoli con le merende deve essere, per una sardina, la scoperta dell’acqua di mare. Per cui gridare alla strumentalizzazione e rivendicare ingenuità non è un bel rispondere alle sacrosante critiche. Evoca sentori di politica stantia.

 

santori

Una foto parla, in nessun luogo credo lo si impari meglio che a “Fabrica”, ma immagino lo sapeste anche prima. Per la proprietà transitiva dei testimonial e dei selfie, quella foto racconta un imprenditore illuminato, che dà spazio alla creatività, alla speranza, al futuro. Ai valori rappresentati dalle Sardine. E alla Costituzione? Vi siete fatti testimonial di assai peggio che una menzogna, proprio mentre nel governo si cincischia nel braccio di ferro se togliere ai Benetton le concessioni autostradali, che un governo degno del nome (della Costituzione, cioè) avrebbe decretato da tempo.

 

Quel governo con cui il giorno dopo solennemente invocate il dialogo dalla prima pagina di “La Repubblica”. Perché, in che senso, a quale scopo? Certo, dialogare fa parte delle cose belle per definizione, delle cose buone e giuste per antonomasia, delle cose civili e accattivanti oltre ogni miele. Ecco perché di per sé non vuol dire nulla, anzi costituisce un’azione politica sempre differente, a seconda del contesto, dell’interlocutore, del discorso che gli si rivolge.

santori

 

A Giuseppe Conte vi rivolgete, a conclusione della vostra perorazione, in questi termini: “Potremmo essere il popolo che avete sempre voluto, se riuscirete a dare corpo alla politica che abbiamo sempre sognato … Smettiamola di considerarci solo come elettori e politici. Iniziamo a onorare i nostri ruoli di cittadini e amministratori.”.

 

Cosa vuol dire “il popolo che avete sempre voluto”? Intendete il popolo che sogna questo governo? Ognuna delle forze politiche che lo sostengono lo sogna a modo suo e incompatibile con l’altro, e spesso all’interno dello stesso partito, ma in comune c’è che nessuno lo vuole scomodo, che faccia domande scomode, che ponga rivendicazioni scomode, per l’establishment ovviamente, per quello statu quo quasi trentennale che non ha fatto che calpestare la Costituzione, e da Berlusconi a Renzi a Salvini fatto arretrare l’Italia a morta gora.

mattia santori

 

O vuol dire invece il popolo che sogna l’Onorevole presidente del Consiglio? Vi è sfuggito che è lo stesso “Onorevole” che ha governato per oltre un anno come scendiletto di Salvini, e non ha trovato ancora uno zefiro di flatus vocis per spiegare quali valori non negoziabili siano stati la Beatrice della sua piroetta? Tra lo sforzo per evitare elezioni che potrebbero dare alle destre eversive di Salvini e Meloni il dominio del paese, e l’endorsement impagabile che la vostra lettera costituisce di fatto per Conte, c’era una vasta gamma di possibilità per rapportarsi con il governo.

 

A cui oltretutto non chiedete nulla. Nulla di scomodo, intendo, quello scomodo che è doveroso, elementare, se si vuole davvero segnare “un punto di svolta nel panorama immobile della politica italiana”. Cosa chiedete per il Sud? Non pronunciate neppure la parola “mafie”, eppure senza una guerra alle mafie, come priorità non negoziabile (l’opposto del “con la mafia bisogna convivere” che costituisce la Costituzione materiale della nostra classe politica), “eclissi della ragione e sonni della civiltà” continueranno a tracimare.

 

Roberto Morotti, Andrea Garreffa, Mattia Santori e Giulia Trappoloni - fondatori delle sardine

“Sicurezza di assistenza sanitaria, sicurezza di accesso ad un’istruzione di qualità”, ovvio, quale governo ha mancato di prometterlo? Ha sempre promesso anche di sradicare l’evasione fiscale, quanto più grande tanto più da colpire. Da noi continua allegramente (per i grandi evasori) ad essere un multiplo di quanto avviene in Francia, Germania, Stati Uniti … Lo smantellamento della sanità pubblica è l’unica grande opera il cui stato di avanzamento non conosca da anni ritardi, se non lo si denuncia la richiesta di “sicurezza di assistenza sanitaria” è aria fritta. Idem per la “istruzione di qualità”.

 

Questo governo potrebbe cadere sulla giustizia, non a caso, perché la lotta tra il partito dell’impunità e il partito della legge eguale per tutti è almeno dai tempi di Mani pulite LA questione cruciale che sovradetermina ogni altra partita politica. Il vero scontro di civiltà. Su cui si devono constatare gli arretramenti più spaventosi, per chi abbia orecchie da intendere e occhi per piangere. Gli avvocati del foro di Milano, che ventotto anni fa facevano la fila nelle anticamere del pool per far confessare i loro ricchiepotenti clienti di Tangentopoli, sperando in sconti di pena, oggi si permettono di insolentire Piercamillo Davigo che la logica di Mani Pulite contro Tangentopoli continua a sostenere. E una men che mezza riformetta della prescrizione (che in chiave occidentale dovrebbe venir meno dopo il rinvio a giudizio), viene ormai satanizzata. Su tutto ciò non una parola, eppure “le parole sono importanti”, scrivete a Conte.

 

mattia santori

Cari Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori, e Giulia Trappoloni (rigorosamente in ordine alfabetico), a metà marzo organizzerete l’incontro tra tutti i referenti delle oltre cento manifestazioni che avete realizzato in poche settimane. Non potrete limitarvi a invocazioni generiche, dovrete dire in modo impegnativo cosa significa realizzare la Costituzione, almeno nelle sue più urgenti priorità.

 

E su questa base scegliere come comportarvi nelle prossime scadenze elettorali regionali. Il no a Salvini può bastare una volta, poi diventa necessario dire dei “sì” a misure che tolgano al prefascismo (che voi preferite chiamare populismo, il che “pone un problema d’interpretazione”, visto che il pensiero d’establishment internazionale vi mette come in un sacco unico esperienze opposte, Farange e Podemos, per dire) il suo brodo di coltura.

 

In Emilia-Romagna avete fatto vincere Bonaccini, inutile fare i modesti. In quanto sconfitta di Salvini è una lieta novella, anzi lietissima. Ma non appena insediato il Bonaccini medesimo, di fronte a due critiche puntuali che gli ha mosso Tomaso Montanari (la politica edilizia di scempio e lo scempio dell’autonomia regionale differenziata, cavallo di battaglia di Salvini) è tornato all’arroganza di nomenklatura: “Perché non si candida lui? Nel frattempo, mentre lui commentava, io ho battuto Salvini. Nelle urne, non abbaiando alla luna”. Prosit (alla salute del dialogo e dell’ascolto della società civile, che in campagna elettorale i politici millantano ad ogni dichiarazione).

 

E in Toscana il candidato del Pd è il peggio che si possa avanzare, e se le forze che appoggiano il governo andranno in ordine sparso regaleranno alla Lega ciò che gli avete impedito in EmiliaRomagna. Perché la Lega imparerà, e sceglierà un candidato il più possibile “allettante”. E se la vostra “Street suasion” non saprà imporre a Pd e M5S un candidato comune della società civile, uno della categoria dei Rodotà, per capirsi, potrebbe davvero prodursi “un punto di svolta”. Ma tragico.

 

Sono tante altre le cose di cui dovremmo parlare. Avete scritto che “l’incontro fra generazioni, così come lo stabilire un nesso comunicativo fra di loro, è un fatto importantissimo, impensabile fino a qualche tempo fa”, e in effetti nella gigantesca manifestazione di Roma e in tutte le altre piazze si sono ritrovati con voi tutte le generazioni delle lotte scorse, dai Girotondi al Sessantotto e anche risalendo più indietro (a Roma si è presentato da me un genovese orgoglioso di aver partecipato, da giovanissimo “camallo”, ai moti contro Tambroni e il suo tentativo di governo aperto al Msi). Ma questo incontro in piazza non ha avuto modo di diventare confronto e approfondimento. Anche di questo dovrete parlare a Scampia.

 

Perché a Scampia deciderete se diventare una forza espansiva (quale che sia la forma organizzativa che vi darete), il “partito” di giustizia-e-libertà che manca ai milioni di cittadini che voi stessi definite “orfani di rappresentanza”, o se in nome di un essere “non divisivi” che assomiglia troppo al non dispiacere a nessuno, rischierete di cominciare ad estinguervi.

 

(3 febbraio 2020)

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...