berlusconi figa

FORZA GNOCCA TRIONFERA’ – FELTRI: 'SE BERLUSCONI USUFRUIVA DELLE PRESTAZIONI DI ALCUNE MERETRICI, SENZA LASCIARE CONTI IN SOSPESO, ERA UN PATRIOTA. E ORA LA CORTE COSTITUZIONALE NON POTRA' CHE RICONOSCERLO UN EROE DELLA GNOCCA' – BUTTAFUOCO: ''DOVE CI SONO CAMPANE, CI SONO BOTTANE. SILVIO SCARDINA I LUCCHETTI DI UNA VICENDA DATA PER CHIUSA E VA A INCRINARE IL MONUMENTO CHIAMATO ANGELA MERLIN...''

 

1. OSANNA DELLA MIGNOTTITUDINE 

Vittorio Feltri per Libero Quotidiano

 

barbara montereale palazzo grazioli

 A volte i processi anziché piangere fanno ridere. È il caso di quello in corso a Bari, imputato il solito Berlusconi per l' antica e tediosa vicenda delle zoccole con le quali si sarebbe accompagnato durante le famigerate cene eleganti o burine che fossero. Noi purtroppo non eravamo tra gli invitati e non possiamo testimoniare né a favore né contro il Cavaliere.

 

patrizia d addario

La novità emersa ieri nel dibattimento è questa: gli avvocati del martoriato Silvio hanno chiesto di verificare la costituzionalità della legge Merlin, approvata 70 anni fa, secondo la quale è vietato indurre una persona a prostituirsi. Il ragionamento è il seguente: se una signorina è una escort di professione, si arguisce che non è spinta da qualcuno a darla via ma lo fa per scelta professionale, visto che non scopa gratis. Se così è, e noi ne siamo convinti, come si può accusare Berlusconi di aver commesso un reato essendosi coricato con una mignotta regolarmente retribuita in base a un accordo preliminare?

giampaolo tarantini in aula a bari foto ariceri per corriere 2

 

La materia oltre che sozza è complicata e noi non desideriamo entrare in questioni di diritto; l' esegesi poi delle vicende riguardanti il materasso non ci trova preparati. Tuttavia propendiamo per la tesi dei difensori dell' ex presidente del Consiglio, che se era l' utilizzatore finale non poteva essere quello iniziale. Delle due l' una. Se pagava le squillo evidentemente significa che le finanziava, quindi non le sfruttava: semmai aumentava il loro giro di affari. E allora dove è il crimine?

 

Saremo ignoranti, però non riusciamo a capire il motivo per il quale sia vietato comprarsi due ore di piacere (ammesso che non sia una rottura di scatole) da una che per mestiere te le vende volentieri nella prospettiva di incassare un adeguato compenso. C' è anche una contraddizione etica nel voler punire a ogni costo chi, pur anzianotto, non disdegni esercizi a sfondo erotico, sborsando qualche centinaia di euro, che non gli mancano, beato lui.

 

un giorno in pretura processo a tarantini 2

Infatti tutti sanno che l' Italia sta andando a puttane in ogni senso, per cui non è abilitata a impedire ai cittadini di comportarsi coerentemente con l' andamento nazionale, ossia quello di andare appunto a puttane.

 

In fondo Berlusconi se usufruiva delle prestazioni di alcune meretrici, senza lasciare conti in sospeso, era un patriota che si atteneva correttamente ai costumi del Paese. Pertanto la Corte Costituzionale emetterà una sentenza favorevole al povero Silvio, riconoscendolo un eroe della gnocca. Al quale va tutta la mia solidarietà, senza troppa invidia.

 

2. LIBERE PUTTANE IN LIBERO STATO

BEGAN AL PARTY DI TARANTINI A BARI

Pietrangelo Buttafuoco per il Fatto Quotidiano

 

Per definizione sono le "donne libere". E l' incongruenza c' è: l' azione volontaria non può essere considerata coercizione. Insomma, dove ci sono campane, ci sono bottane e la legge Merlin contro la prostituzione di Stato e lo sfruttamento e il favoreggiamento della stessa, in vigore dal 20 settembre 1958, contiene norme contraddittorie. Libera lap dance in libero Stato. E la Consulta è oggi chiamata a stabilire se sia costituzionale sbattere in galera chi assolda escort volontariamente decise a prostituirsi.

 

LINA MERLIN

Il colpo di scena, a Bari. È la Terza sezione della Corte di appello ad accogliere l' istanza presentata dai difensori di Gianpaolo Tarantini nel processo "Escort" in cui, oltre a "Gianpi", sono imputati la mitica Ape Regina, Sabina Began, Massimiliano Verdoscia e Peter Faraone. C' è un' illegittimità costituzionale - nella valutazione degli avvocati difensori - nella parte in cui la legge Merlin individua come reato il reclutamento di ragazze destinate allo scopo. Ed è il reato - come ravvisa l' accusa - di Tarantini che arruola ventisei signorine per portarsele alle serate a casa di Silvio Berlusconi, tra il 2008 e il 2009, all' epoca presidente del Consiglio.

 

BORDELLO

Un reato, questo, dalle suggestioni tanto imbarazzanti quanto evocative nella storia del costume nazionale, un capitolo chiave dal titolo Bunga-Bunga nel grande libro del berlusconismo, quasi un anatema penitenziale che nell' istanza redatta dagli avvocati inciampa in un' illogicità: chi si offre volontario può essere considerato coscritto? La Consulta accetta di dare una risposta e il processo è sospeso. Fin qui, il colpaccio messo a segno nel vivo cuore di una vicenda che comincia sessant' anni fa quando più di cinquecento "case chiuse" vennero cancellate e 2.700 prostitute licenziate e avviate a un diverso destino.

 

Un' occasione, se mai verrà riconosciuta l' incostituzionalità delle norme nella Legge dello Stato, che va a far crollare la Merlin con un esito, anzi, un dettaglio, chiamato "Berlusconi", ancora una volta protagonista nella sovversione della sacrissima morigeratezza repubblicana.

puticlub bordello spagnolo

 

Dove ci sono campane, ci sono bottane. Mai come in questo capovolgimento, frutto dell' estro giuridico levantino - gli avvocati Nicola Quaranta, Raffaele Quarta, Ascanio Amenduni e Nino Ghiro - il procedimento di Strapaese va a reclamare le proprie irragionevoli ragioni. Ed eccolo: "L' Arcitaliano non ha paura della Legge di natura, anzi, talvolta, egli corregge, la natura della Legge".

 

Centri massaggi pseudonimo di bordello-1

E niente come con questo argomento - la "libera lap dance, in libero Stato" - può mettere in scacco un mito fondante dell' etica laica, la Merlin, su cui indimenticati fotogrammi della grande commedia italiana, a metà tra nostalgia e melodramma, come coi capolavori di Federico Fellini, segnano l' estetica e il sottotesto di una pruderie "elegante" presente in tre generazioni: quella dei nonni, quella dei padri e quella dei figli.

pascha di colonia 8

 

Dopo Guido Gozzano - "Cocotte, che vuol dire mammina? Vuol dire cattiva signorina, non bisogna parlare alla vicina!" - passando per Totò (nel film Totò cerca casa ), ecco Silvio Berlusconi che, oplà, come la vecchia talpa della storia di Karl Marx - ben scavando - scardina i lucchetti di una vicenda data per chiusa e va a incrinare il monumento chiamato Angelina Merlin, la senatrice socialista che dal 16 agosto 1948 cominciò la sua battaglia contro i bordelli di Stato.

 

Con la chiusura delle case chiuse, diceva Ennio Flaiano, "agli italiani non resterà altro ricordo che quello della vita militare". Anche la naja è stata cancellata ma, ancora poco e - vecchia talpa, ben scavato! - si torna alle Case chiuse.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?