spiegelman trump

"TRUMP È UN DEMAGOGO” – IL FUMETTISTA ART SPIEGELMAN: “DICONO CHE LA SUA ELEZIONE SIA STATA UNA RISPOSTA ALLA CRISI ECONOMICA. MA IO VEDO UNA REAZIONE A DOVE STA ANDANDO L'AMERICA. ABBIAMO AVUTO IL PRIMO PRESIDENTE NERO, I MATRIMONI GAY, IL DIBATTITO SUI BAGNI BISEX. UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE SI È RIBELLATA”

Paolo Mastrolilli per la Stampa

 

Art SpiegelmanArt Spiegelman

Quando risponde al telefono, Art Spiegelman chiede un momento per riflettere, «altrimenti il mio primo istinto sarebbe rovesciarle addosso una valanga di insulti, che non potrebbero essere pubblicati sul suo giornale». Poi l' autore di «Maus» si ricompone, e attacca: «Steve Bannon, il consigliere di Trump autore dei suoi decreti, è uno xenofobo, antisemita e misogino, legato ai gruppi neonazisti di Alt Right. Trump non è abbastanza sofisticato per capirlo, ma tutto questo è parte di un piano preparato e annunciato pubblicamente da tempo dai suprematisti bianchi. Non a caso, il decreto sul bando dei musulmani è stato firmato proprio nel Giorno della Memoria dell' Olocausto».

art spiegelmanart spiegelman

 

Sta dicendo che lo hanno fatto apposta?

«Certo, sono antisemiti. Non vi siete accorti che nel comunicato per il Giorno della Memoria non c' era nemmeno la parola ebreo? Qualcuno lo ha fatto notare, pensando che si trattasse di una svista, ma la Casa Bianca ha confermato che non voleva citare di proposito gli ebrei, ricordando l' Olocausto».

 

Secondo lei perché?

«Era un segnale lanciato ai gruppi neonazisti di Alt Right, che Trump ha sempre tollerato al suo fianco. America First è uno slogan razzista e suprematista».

 

VIGNETTA DI ART SPIEGELMAN SU MAOMETTOVIGNETTA DI ART SPIEGELMAN SU MAOMETTO

Lei è nato in Svezia da una coppia di ebrei polacchi sopravvissuti all' Olocausto, e quando era bambino vi trasferiste negli Usa. Sta paragonando la sua esperienza a quella dei rifugiati di oggi?

«Esatto».

 

E sta dicendo che l' America ha perso il senso di solidarietà e accoglienza offerta a voi?

«La storia dell' accoglienza degli ebrei negli Stati Uniti dopo l' Olocausto è meno rosea di quanto si racconti, e ora quella stessa repulsione viene applicata ad altri esseri umani. Trump è molto peggio di quanto mi aspettassi, nel suo governo ci sono tutti i simbolismi iniziali del fascismo».

 

Lui dice che il bando non è contro i musulmani, ma contro i terroristi che minacciano di colpire l' America.

«È fuori dalla realtà. Primo, nella lista dei Paesi banditi non ci sono Egitto e Arabia, quelli da dove venivano gli attentatori dell' 11 settembre, e anche quelli dove Trump ha interessi commerciali. Secondo, dal 2001 ad oggi gli Usa non sono stati più colpiti da terroristi venuti dall' estero: o siamo stati fortunati, oppure le misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni repubblicane e democratiche hanno funzionato.

steve bannonsteve bannon

 

Terzo, tutti gli esperti di sicurezza sostengono che per proteggere il Paese bisogna concentrarsi sugli individui che vogliono attaccarlo, non su interi Stati in maniera indiscriminata. Questo è un provvedimento che non ha alcun senso pratico, è solo un atto politico demagogico. Qualcuno ha detto che la Statua della Libertà piange: vogliono distruggere le fondamenta dell' America».

 

Però oltre 60 milioni di elettori hanno votato Trump, aspettandosi questo genere di provvedimenti. Perché?

«Dicono che sia stata una risposta alla crisi economica. In parte è vero, ma io vedo soprattutto una reazione a dove sta andando l' America. Abbiamo avuto il primo presidente nero, i matrimoni gay, il dibattito sui bagni bisex, come peraltro sono in tutte le nostre case. Una parte della popolazione si è ribellata. Io devo dividere il bagno con un finocchio? Farmi ordinare da un nero come comportarmi, e poi da una donna? Le elezioni di novembre sono state il colpo di coda, l' ultimo conato della parte peggiore della mia generazione. Ma quando passerà, se Trump non farà troppi danni, torneremo sulla strada che stavamo percorrendo».

STEVE BANNON E TRUMPSTEVE BANNON E TRUMP

 

Come?

«Dobbiamo riscoprire la mentalità dei miei cari Anni Sessanta, quando la gente decise di organizzarsi e mobilitarsi contro un potere che violava i suoi diritti. Io sono stato alla marcia della donne, un esempio della resistenza permanente da costruire. Per fortuna, il sistema giudiziario sta già reagendo. Dobbiamo tornare al volontariato, l' organizzazione di base dell' origine. Poi è necessario riformare il Partito democratico, affinché a guidarlo non sia solo un settantenne come Sanders. Bisogna fare in modo che l' America esca da questo disastro, usandolo per mettersi definitivamente alle spalle l' ideologia che lo ha provocato».

 

TRUMP E STEVE BANNONTRUMP E STEVE BANNON

 

Ultimi Dagoreport

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....