giorgia meloni shining

GIRAMENTO DI MELONI: “GIUSEPPE CONTE HA VOLUTO LA PROROGA DELLO STATO D’EMERGENZA NON PER TUTELARE LA SALUTE DEGLI ITALIANI, MA PER LA SALUTE DEL GOVERNO. CIOÈ PER CONTINUARE AD AVERE LE MANI LIBERE” – “CI TROVIAMO DI FRONTE A UNA DERIVA LIBERTICIDA. SIAMO GLI UNICI IN EUROPA A PROROGARE L'EMERGENZA: E PENSARE CHE A SINISTRA SE LA PRENDEVANO CON ORBÁN” –  “ABBIAMO RINCORSO LA GENTE SULLE SPIAGGE PER IL RISCHIO CONTAGIO, E SE I CLANDESTINI VIOLANO CONFINI E QUARANTENE, I DRONI SPARISCONO. NON È SURREALE?”

Federico Novella per “la Verità”

giorgia meloni

 

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli D'Italia, il governo ha diffuso i verbali del Comitato tecnico scientifico sulla gestione dell'epidemia. Ma restano molte ombre.

«Dalla pubblicazione degli atti emerge che il lockdown dell'intera nazione era ingiustificato. Fratelli d'Italia già lo scorso aprile chiedeva di circoscriverlo alle sole zone rosse e di riaprire le scuole. Non siamo stati ascoltati. E non c'è da stupirsi visto che il premier Conte, a quanto pare, non ascoltava nemmeno gli esperti. Ma c'è un'altra considerazione da fare».

 

Quale?

giuseppe conte con giorgia meloni atreju 2019 2

«Da quelle carte si comprende che non vi sono evidenze scientifiche per chiedere la proroga dello stato d'emergenza. Giuseppe Conte l'ha fortemente voluta non per tutelare la salute degli italiani, ma per la salute del governo. Cioè per continuare ad avere le mani libere».

 

Si riferisce, da ultimo, alla proroga dei vertici dei servizi?

«Una decisione folle, presa ancora una volta in solitaria, senza informare nessuno. Evidentemente il governo non vuole rinunciare al potere enorme concesso dallo stato d'emergenza, e forse neanche alla paura che quell'emergenza crea tra i cittadini.

 

GIUSEPPE CONTE MEME

Perché, quando non ci sarà più la paura a dare una mano a Conte, resterà solo l'inconcludenza, sua e dei suoi soci. L'ho detto e lo ripeto: ci troviamo di fronte a una deriva liberticida. Siamo gli unici in Europa a prorogare l'emergenza: e pensare che a sinistra se la prendevano con Orbán».

 

Cosa c'entra Orbán?

«Persino in Ungheria lo stato d'emergenza è stato revocato. Se Orbán è un pericoloso dittatore, come vorrebbe la sinistra, allora come dovremmo definire Conte?».

 

Pensa che lo stato d'eccezione soffochi la ripartenza economica?

giorgia meloni megadeth

«Prevedo contraccolpi enormi. Pensiamo al turismo: chi mai deciderà di fare vacanze in Italia, che si dichiara ancora in emergenza, quando in Grecia, Croazia e Spagna l'emergenza non c'è? Chi investirà nel nostro Paese? Come potremo convincere commercianti e imprenditori a ripartire?».

 

Il decreto Agosto non è sufficiente?

«Non sono ottimista: quando il ministro Gualtieri in Parlamento ha promesso provvedimenti su Cig e fisco, gli abbiamo detto: va bene, facci vedere le tabelle con i capitoli di spesa. Ma ovviamente non c'erano».

 

E gli 80 miliardi già stanziati con i precedenti scostamenti di bilancio?

giuseppe conte meme 1

«Risorse in buona parte dilapidate. Cosa c'entra con il rilancio la proroga della concessione aeroportuale di Fiumicino ai Benetton? Cosa c'entrano i milioni di nuove consulenze per i ministeri? Cosa c'entrano i 30 milioni di nuove assunzioni per velocizzare le pratiche di regolarizzazione degli immigrati? Rischiamo un'ecatombe occupazionale. Se tarda la cassa integrazione per gli italiani, non frega niente a nessuno: poi però i migranti vanno regolarizzati a tempo di record».

 

roberto gualtieri teresa bellanova giuseppe conte roberto fico elena bonetti suonano il tamburo 5

È ancora convinta che il blocco navale sia la soluzione giusta per contrastare gli sbarchi?

«È l'unico modo per fermare le partenze, soprattutto dopo la sanatoria del ministro Bellanova. L'avevamo previsto: si sono moltiplicati gli sbarchi. Il messaggio al mondo è il seguente: venite in Italia, vi manteniamo, vi regolarizziamo, vi daremo la cittadinanza. In pratica l'unico settore sostenuto dal governo è la filiera degli scafisti».

 

MILITARI IN SPIAGGIA CON IL MITRA

Pensa che in Europa il blocco navale sarebbe accettato?

«Troverebbe più favore rispetto all'alternativa, che è quella di redistribuire i migranti nei diversi Paesi. Tra l'altro proprio l'Europa ci sta chiedendo di procedere con i centri sorvegliati, dove trattenere i clandestini per 18 mesi mentre si valuta la richiesta di protezione.

 

È l'Europa a dirci che i migranti sono clandestini fino a prova contraria, chiaro? Nella civilissima Germania questi centri esistono già: perché in Italia non si può fare?».

 

Che risposta si dà?

giorgia meloni hulk

«Non hanno reali intenzioni di gestire i flussi, ma sono preda di una furia immigrazionista. C'è un disegno della grande speculazione finanziaria, che gioca sulla pelle dei disperati per rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. E la sinistra è il braccio armato di questo disegno dei poteri forti.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Abbiamo rincorso la gente sulle spiagge per il rischio contagio, e se i clandestini violano confini e quarantene, i droni spariscono. Non è surreale?».

 

Sta ripercorrendo il copione dell'ultima arringa alla Camera. Quella cui sono seguiti gli insulti personali sui social nei suoi confronti. Femminismo a corrente alternata?

LUCIA AZZOLINA

«Spiace che in tutto il centrosinistra solo tre persone mi abbiano trasmesso solidarietà. Se quelle frasi le avesse pronunciate uno di destra contro Laura Boldrini o Maria Elena Boschi, gli avrebbero mandato i carabinieri».

 

Si aspettava più solidarietà dalle donne?

«Ma no, non me la aspetto più: ci sono passata tante volte. Ci ho fatto il callo e non me la prendo più di tanto. Ma non accetto il ritornello per cui i propalatori della cultura dell'odio siamo noi: vi sfido a trovare nella mia storia politica un solo insulto personale nei confronti degli avversari».

 

Di solito la linea difensiva è: mi attaccano in quanto donna.

giorgia meloni

«Non mi piacciono le donne che fanno il piagnisteo quando vengono criticate. Non critico Azzolina o Castelli in quanto donne, ma in quanto incapaci. Detto questo, vorrei essere ripresa per le mie idee politiche, non perché bella o brutta, o come in questo caso, per come porto i capelli».

 

La destra non è stata veramente sdoganata?

«La sinistra ritiene di avere la stessa superiorità morale di un tempo, smentita dai fatti. Coprono la debolezza delle loro idee con la criminalizzazione dell'avversario. È vero, in Parlamento ho attaccato Conte con veemenza, ma sul piano politico: siccome non possono rispondere nel merito, ecco che mi dipingono come un mostro».

giorgia meloni 2

 

Con Fratelli d'Italia quotata al 15%, forse è il momento di avere paura. O no?

«Sento il peso della responsabilità. E in effetti ho sempre paura, magari che possano inventarsi qualche indagine contro di me. Quello che ho visto accadere a Salvini è la fine dello Stato di diritto. Con un salto di qualità».

 

Quale salto?

«In Italia nessun ministro potrà fare qualcosa che non piace alla sinistra: anche se sono i cittadini a pretenderlo. In quale Paese, dopo la pubblicazione delle intercettazioni di Palamara, certi procedimenti sarebbero andati avanti? Anche dal presidente della Repubblica mi aspettavo qualche parola in più».

GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI

 

L'ascesa nei sondaggi comincia a infastidire anche gli alleati. Il governatore Luca Zaia avrebbe minacciato di non accettare alleanze con voi in Veneto se prima non sottoscrivete il piano sull'autonomia.

«Fin dai tempi della devolution, abbiamo sempre accettato quel principio. Fratelli d'Italia ha una parola sola, e ho dato la mia disponibilità. Ma se inquadriamo la questione a livello nazionale, nei patti debbono essere presenti le battaglie di ogni partito».

 

Quindi?

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA

«E quindi sul piano nazionale l'autonomia deve essere accompagnata anche da una battaglia simbolo di Fdi, come ad esempio il presidenzialismo, che per noi è fondamentale. Siamo un'alleanza alla pari, dunque ci si siede e si trova una sintesi. Non c'è qualcuno che detta le regole e qualcun altro che esegue».

 

Certo, se i suoi candidati si imporranno in Puglia e nelle Marche, gli equilibri della coalizione cambieranno.

«Sono sempre stata leale, e lo sanno tutti gli alleati. Voglio andare al governo per cambiare le cose. Per fare questo ho bisogno di numeri importanti che consentano di governare 5 anni. Quindi non ha senso per me crescere a discapito degli alleati, perché se gli altri scendono il saldo finale rimane lo stesso. Si può e si deve crescere tutti insieme».

 

Dipingerla come l'anti Salvini è il gioco dell'estate.

«I giornali titolano: Meloni a cinque punti dalla Lega. Ma la notizia vera è che siamo a un punto e mezzo dal Pd e a un punto dai cinquestelle. Fra tre mesi i primi due partiti nazionali saranno di centrodestra, questa è la novità».

guido crosetto giorgia meloni

 

Guido Crosetto dice che state crescendo perché siete un partito noioso che non segue le mode.

«Siamo noiosamente monogami, lo ammetto. Siamo un po' come la mamma: sai che la pensa in un certo modo, sai che c'è, sai che potrai sempre farci affidamento».

 

È un'allusione alla battaglia della nuova stagione, in vista del Family day?

«Anche quest' anno lavoreremo per rimettere al centro la famiglia, il vero soggetto dimenticato di questo lockdown, sia sul piano sociale che sul piano economico».

 

Dunque non esiste un Papeete meloniano?

meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

«La noia cui alludeva Crosetto si riversa drammaticamente anche sulle nostre vacanze. Il massimo della trasgressione sarà un bel romanzo».

 

Insomma, il vostro Papeete è una bocciofila.

«Oddio, non esageriamo. Diciamo un ristorantino vecchio stile, sulla spiaggia, dove si mangia bene, con un buon bicchiere di vino in tavola. Una serenità tradizionale».

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

matteo salvini e giorgia meloni alla foiba di basovizza per il giorno del ricordo 1

 

ignazio la russa giorgia meloni guido crosetto

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...