
“CONTINUARE A CREDERE NELL’ILLUSIONE TRUMP È ORMAI DEMENZIALE” – PERSINO GIULIANO FERRARA, NON CERTO UN’ANTI-MELONIANO, PROVA A SUONARE LA SVEGLIA ALLA TRUMPETTA DELLA GARBATELLA: TRUMP “È ROBA ACCONCIA PER UN SALVINI, CHE HA COMINCIATO CON PUTIN E FINISCE CON IL SUO EMULO. MELONI DOVREBBE ROVESCIARE IL TAVOLO DIPLOMATICO E FAR CAPIRE AL GRAN CIALTRONE CHE OLTRE UN CERTO LIMITE NON SI PUÒ ANDARE, CHE NON PUÒ CONTARE SUL SOLITO DOPPIO GIOCO ALL’ITALIANA…”
Estratto dell’articolo di Giuliano Ferrara per “il Foglio”
[…] Trump è considerato, e in parte è, un interlocutore indispensabile, malgrado il suo passaggio armi e bagagli, apertamente collusivo, dalla parte dell’autocrate aggressore, al quale adesso vengono date altre due settimane di bombardamenti e stragi, in attesa di non-si-sa-che.
Finché le cose stanno così, non si caverà un ragno dal buco e l’Europa con l’Ucraina resterà sotto il giogo di una guerra ai suoi confini e dentro i suoi confini, con il balletto russo-cino-americano intorno al suo cadavere politico.
gli sguardi di giorgia meloni a donald trump video di smar gossip su tiktok 9
Che fare? Non è facile. Mario Draghi, che non è un geopolitico della mutua ma una persona estremamente seria e uno statista europeo, ha detto con chiarezza che occorre il riscatto dalle illusioni.
Rompere con Trump, fargli sentire il pungolo di cinquecento milioni di europei seriamente infuriati con le sue prese in giro, spingere il sistema americano o quel che ne resta dopo la cura Maga a condizionarlo, a impedirgli il gioco delle tre carte.
Impresa difficile, tutti hanno bisogno degli Stati Uniti, a partire, con le dovute differenze, dagli ucraini ai vignaioli agli industriali, ai mitomani della stampa internazionale, non tutta beninteso.
Trump questo lo sa e fa bisboccia con la potenza del paese che sta cercando di soggiogare, usandola come una clava per dominare la sua parte di mondo in condominio con i peggio bestioni a lui simili, per svuotare la democrazia americana e umiliare quella europea, dividendo e imperando con una presidenza tiktok.
Continuare a credere nell’illusione Trump è ormai demenziale. Roba acconcia per un Salvini, che ha cominciato con Putin e finisce con il suo emulo.
Meloni […] dovrebbe esercitare quel poco di influenza che le lascia una vaga sintonia ideologica con la destra americana, non più conservatrice ma isolazionista e neoimperialista insieme, per rovesciare il tavolo diplomatico e far capire al Gran Cialtrone che oltre un certo limite non si può andare, che non può contare sul solito doppio gioco all’italiana, che l’esercizio della pressione politica, economica e militare su Putin è doveroso oggi, non tra due settimane che poi diventeranno tre quattro cinque settimane e mezzo.
L’America del vecchio establishment ha perso con la rielezione di Trump una battaglia decisiva, ma non necessariamente la guerra per la difesa della democrazia americana e della leadership americana nel mondo.
MEME SU DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI BY EMILIANO CARLI
Morto Kissinger, se ne farà un altro, a un certo punto. Evaporato il flebile e colpevole Obama, se ne farà un altro, a un certo punto. La condizione tassativa è che Europa, Nato, apparati, industrie belliche, bilanci nazionali e bilancio europeo, siano mobilitati per la messa in allerta delle opinioni pubbliche e il richiamo alla mobilitazione contro le collusioni che passano sulle loro teste.
DONALD TRUMP GIORGIA MELONI - MEME BY VUKIC
la risata di giorgia meloni davanti a donald trump 3
DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - G7 KANANASKIS - CANADA
GIORGIA MELONI AL TAVOLO CON TRUMP ALLA CENA DEL VERTICE NATO DELL'AJA
DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - G7 KANANASKIS - CANADA
LE FACCETTE DI GIORGIA MELONI DURANTE IL VERTICE CON DONALD TRUMP
GIORGIA MELONI E DONALD TRUMP
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giuliano ferrara ai tempi di torino