ugo zampetti

GLI UOMINI DEL COLLE - NEL CERCHIO MAGICO DEL QUIRINALE CI SONO IL SEGRETARIO GENERALE, UGO ZAMPETTI, SIMONE GUERRINI, GIANFRANCO ASTORI, GIOVANNI GRASSO E FRANCESCO SAVERIO GAROFANI - MATTARELLA HA ALTRI 12 CONSIGLIERI TRA CUI L'EX AMBASCIATORE A BELGRADO, EMANUELA D'ALESSANDRO E IL GENERALE ROLANDO MOSCA MOSCHINI, ADDETTO AGLI AFFARI DEL CONSIGLIO SUPREMO DELLA DIFESA E ALLA SICUREZZA NAZIONALE…

UGO ZAMPETTI

C. Ant. per "la Verità"

 

Ore di lavoro febbrile dalle parti del Quirinale. Ci si prepara per le consultazioni. L'ultima volta è successo ad aprile del 2018. E la squadra che assiste il presidente Sergio Mattarella non è cambiata. A consigliare c'è soprattutto Ugo Zampetti. Per 15 anni è stato segretario generale della Camera, per poi - dopo soli due mesi di stop - prendere l'incarico più importante del Quirinale, quello di segretario generale del Colle. Famoso a Roma per la sua grande conoscenza delle pratiche di palazzo e per la gestione magistrale delle commissioni, è considerato uno dei funzionari più potenti.

simone guerrini

 

Allievo di Leopoldo Elia, tira le fila e a coordina la cerchia più stretta dei consiglieri del Colle. A partire da Simone Guerrini, per finire con Gianfranco Astori, addetto all'informazione, Giovanni Grasso, consigliere per la comunicazione e Francesco Saverio Garofani, addetto alle questioni istituzionali. Non che Mattarella non abbia altri consiglieri - in tutto sono una dozzina, tra i quali va registrato l'ex ambasciatore a Belgrado, Emanuela D'Alessandro e il generale Rolando Mosca Moschini, addetto agli affari del consiglio supremo della Difesa e alla sicurezza nazionale - ma il gruppo è certamente quello più attivo in questi tempi di consultazioni.

 

giovanni grasso e la moglie ilaria foto di bacco (1)

Grasso e Astori sono stati tra i primi a ricevere l'incarico a febbraio del 2015. Il secondo, 68 anni, milanese, giornalista professionista dal 1980, è stato in precedenza direttore dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo. Ha incontrato il presidente negli ambienti della Difesa. Diverso il background di Grasso, anche se con Astori condivide la professione di giornalista.

 

Il consulente per l'informazione ha militato all'Asca, mentre il portavoce ha lavorato per Agi e Avvenire. Ben più ampi sono i contatti di Guerrini, che ricopre l'incarico di direttore dell'Ufficio di segreteria. Guerrini è stato a lungo responsabile delle relazioni istituzionali di Leonardo-Finmeccanica. All'arrivo di Mauro Moretti, non è stato scalfito dal potente ferroviere. Nonostante la vicinanza a Enrico Letta, e quindi la distanza da Matteo Renzi, in quel frangente fosse una palla al piede.

FRANCESCO SAVERIO GAROFANI

 

Guerrini è toscano e amico d'infanzia di Letta: ai tempi dell'università frequentava anche Lapo Pistelli, già agli Esteri e ora vicepresidente dell'Eni. Con il premier scalzato da Renzi, Guerrini condivide la passione del Subbuteo. Soprattutto, in comune con Letta il consigliere ha la militanza nei giovani Dc. Guerrini era anche molto lanciato nella carriera politica, almeno finché lo storico segretario democristiano Flaminio Piccoli si girò dall'altra parte. La carriera ha comunque preso il volo, ma in altra direzione.

 

E proprio la vicinanza agli ambienti della Difesa ha permesso a Guerrini di creare un rapporto molto stretto con Mattarella. Del quale è già stato il capo della segreteria ai tempi della vicepresidenza del Consiglio (dall'ottobre 1998 al dicembre 1999) e del ministero della Difesa (dal 1999 al 2001).

 

rolando mosca moschini

Negli ultimi anni ha un po' ceduto al passo a Zampetti, che da abile uomo di Stato ha colmato tutti gli interstizi decisionali. E che più che mai ora coordina e scandisce i tempi. Anche se a emergere nelle ultime ora è invece la figura di Garofani. Uomo di spicco della Margherita ai tempi di Francesco Rutelli e in prima fila nel 2007, quando il congresso coordinato da Romano Prodi riconfermò Rutelli alla guida. All'epoca Garofani guida i democatt chiamati a raccolta attorno alla rivista Quarta fase. Si capisce l'attivismo di queste ore. Il centro cattolico frammentato viene chiamato a raccolta con chiari obiettivi di stabilità.

Ultimi Dagoreport

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO