alfredo romeo

SILENZIO, PARLA ALFREDO ROMEO: “NON HO MAI SCRITTO PIZZINI, SCRIVO POESIE. E NON HO MAI INCONTRATO TIZIANO RENZI MA SE VOLESSE CONOSCERTI, NON AVREI DIFFICOLTA' A INCONTRARLO. LE ACCUSE DI MARCO GASPARRI? E' MALIZIA PENSARE CHE POSSA ESSERE STATO AVVICINATO DA QUALCHE FIGURA CONTROVERSA? FORSE SE MI CHIAMAVO AGNELLI O ERO DEL NORD NON MI TRATTAVANO COSI'..." 

 

Conchita Sannino e Dario Del Porto per “la Repubblica”

 

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

L' inchiesta Consip? «Zeppa di scorrettezze. Ma che dire: io sono l' imprenditore più intercettato al mondo». E i 100mila euro a Marco Gasparri? «Mai dato soldi. Magari Gasparri è un agente del nemico mandato per distruggermi ». E quel suo pizzino che si riferiva a Renzi senior: "30mila per T"? Alfredo Romeo, tornato libero dopo 168 giorni di arresti, sorride e, con un velo di sarcasmo, scandisce: «Mai visto quel foglietto: chissà come e dove l' hanno ricostruito».

 

Marco Gasparri consipMarco Gasparri consip

Prima intervista, dopo il carcere, per il fondatore del gruppo Romeo, l' imprenditore-fulcro dell' inchiesta Consip, che resta indagato a Napoli e imputato a Roma (il processo per corruzione comincia il 19 ottobre). Al fianco dei suoi legali Francesco Carotenuto, Alfredo Sorge e Giovanbattista Vignola, Romeo, che tutti chiamano "avvocato", non si sottrae a nessuna domanda. Resistente, mordace, è perfettamente rientrato nell' abito (sartoriale) del napoletano di Posillipo. Spera, magari, che tutto finisca con un' assoluzione. Proprio come dieci anni fa.

 

Avvocato Romeo, comunque vada l' inchiesta, sembra che Consip fosse in mano a funzionari infedeli e a quelli che, come lei e i suoi rivali, miravano a pilotare le gare.

«Alt. La Procura esclude un mio coinvolgimento in eventuali turbative di gara. Posso dire invece che la Romeo Gestioni ha presentato esposti documentati, all' Anac e alla Antitrust, perché si accertassero anomalie che mi vedevano parte lesa. Gli sviluppi hanno dimostrato che le doglianze erano fondate».

 

MATTEO E TIZIANO RENZIMATTEO E TIZIANO RENZI

Scusi, ma Marco Gasparri, ex dirigente prossimo al patteggiamento, ha confessato di aver intascato da lei 100mila euro. È corruzione.

«L' architetto Gasparri, nei tre interrogatori, ha via via modificato la sua versione: passando da soldi che gli sarebbero stati dati per truccare le gare, a soldi che gli sarebbero stati dati per informazioni prive di rilevanza. Poi le dazioni si sarebbero ridotte di entità, e infine le avrebbe attribuite a una mia prodigalità».

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

 

Ma lei: quei soldi li diede?

«No. A Gasparri non ho dato mai nulla, né avrebbe avuto senso, essendo lui figura del tutto ininfluente per le gare Consip. Piuttosto, sono tante le cose che di questo personaggio non si sono verificate: come il suo ruolo in un pranzo di lavoro con un politico, un alto dirigente Consip e il referente di un gruppo a me concorrente, per di più straniero...».

 

Un complotto, giusto?

«Ma, secondo lei, è malizia pensare che il signor Gasparri possa essere stato avvicinato dalle tante figure controverse che hanno agito in questa inchiesta piena di vulnus, imprecisioni e scorrettezze? Lei può escludere che Gasparri fosse un "agente del nemico"? Che sia stato indotto a danneggiarmi per favorire i concorrenti? Come spiega che sono arrivate offerte dall' estero per acquisire Romeo Gestioni?».

 

MATTEO E TIZIANO RENZIMATTEO E TIZIANO RENZI

Per il Riesame di Roma, a marzo, lei era un imprenditore «spregiudicato» che usa «relazioni istituzionali». E «da 25 anni utilizza il metodo corruttivo ». Poi arriva la Cassazione, a giugno, e bastona quelle valutazioni. Per lei, è la svolta.

«Per fortuna, la Cassazione non ha i pregiudizi e i preconcetti che avevano avuto il sopravvento nei confronti di un imprenditore che dal Sud ha creato sviluppo e lavoro per migliaia di persone. Sì, la Cassazione, annullando il provvedimento, dice che non esiste il "sistema Romeo". Tra l' altro, scusi, sono incensurato, nonostante sia passato da più di un cerchio di fuoco insieme alle mie aziende, ma sono intercettato da dieci anni e più: in un modo che nemmeno i più pericolosi terroristi internazionali».

INCHIESTA CONSIP - I PIZZINI DI ALFREDO ROMEOINCHIESTA CONSIP - I PIZZINI DI ALFREDO ROMEO

 

Nel caso Consip c' è molto altro. Lei ha fatto una cena con Tiziano Renzi, il padre dell' ex premier, e secondo i pm ha promesso soldi.

«Non ho mai cenato con Tiziano Renzi, né l' ho cercato. Oddio, se lui volesse conoscermi non avrei difficoltà a incontrarlo. Un signore che può raccontarmi dei suoi pellegrinaggi o di com' era il suo figliolo quando era scout. Che ci sarebbe di male?».

 

Ma lei raccontò della cena con Renzi senior ad Alfredo Mazzei, per i pm attendibile teste, il professionista che poi lo rivelò a Repubblica.

«Su Mazzei, direi alla toscana, che ha preso fischi per fiaschi».

 

CARLO RUSSOCARLO RUSSO

Sono "fischi per fiaschi" anche gli appunti "30mila per T.": il pizzino che si ritiene scritto nel suo ufficio?

«Quello che lei chiama pizzino è qualcosa che non so cosa sia, che io e i miei legali non abbiamo mai visto, se non in una strana copia chissà dove e come ricostruita. Io prendo appunti solo per scrivere poesie, che non pubblicherò. In genere trattano della invidia e della meschineria. O della violenza proterva e gratuita».

 

Lei non riusciva a incontrare il leader Pd Matteo, e fece di tutto per agganciare il padre. Non è così?

«Le ho già risposto».

 

Perchè allora dialogare e ospitare a Napoli Carlo Russo, presunto faccendiere toscano amico di Renzi senior, se non per arrivare a Tiziano?

«Incontro e conosco migliaia di persone, molte parlano a vanvera. Quanto a Russo, è stato ospite del mio hotel sì, ma non gli ho mai chiesto di incontrare il suo amico Tiziano. Deve capire che io non mi fido di nessuno».

alfredo mazzeialfredo mazzei

 

Intercettato, lei dice che, pur di remunerare Russo e Renzi sr, si può utilizzare il canale «estero su estero», sfruttando la società londinese di suo figlio. Un altro abbaglio?

«Senta, hanno rivoltato le mie aziende come calzini. Certificando che tutte le attività amministrative sono perfette e tracciabili: non esistono attività estero su estero. Siamo un gruppo sano, efficiente, trasparente: la Romeo Gestioni, per il suo fatturato, è sottoposta anche a ciclici controlli della Finanza e di altri enti. Ma sa, quando si sente il nome Romeo tutti si eccitano nella certezza di qualche colpa. Forse, se mi chiamavo Agnelli o venivo da Milano, non mi trattavano così».

scafartoscafarto

 

Ma lei disse "estero su estero". Perché?

«Parliamo di conversazioni non trascritte da un perito di un tribunale, ma da un organo di parte (il Noe, ndr) indagato a Roma per reati di falso, collegati proprio alla manipolazione di materiale investigativo».

 

Tante le fughe di notizie. Riguardano gli eccellenti. E anche i suoi accusatori.

«La presunzione di innocenza vale per tutti, anche per gli inquirenti. Comunque questo caso è una fiera di errori. Pm e giornalisti indagati per violazione del segreto, agenti e ufficiali del Noe a loro volta indagati e trasferiti dai Servizi segreti. Parole come "esperto di cleaning" diventano "esperto di crimine"».

 

HENRY JOHN WOODCOCKHENRY JOHN WOODCOCK

Ma anche lei seppe in anticipo dell' esistenza dell' inchiesta.

«Certo, ma lo appresi dai giornali, e perché un mio dirigente fu indagato. Erano giorni in cui le veline della Procura di Napoli e i giornali si affannavano a ripetere che io non ero sotto inchiesta. Indagato no, ma intercettato sì. Strano, no?».

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...