lorenzo fontana giusi bartolozzi carlo nordio matteo piantedosi alfredo mantovano

I SOLITI FRATELLINI D’ITALIA: FANNO UN PASTROCCHIO E POI DANNO LA COLPA AGLI ALTRI – IL PRESIDENTE DELLA CAMERA, IL LEGHISTA LORENZO FONTANA, FINISCE NEL MIRINO DEI MELONIANI PERCHÉ NON AVREBBE “VIGILATO” SULLA VICENDA ALMASRI. LA SUA COLPA? AVER “PERMESSO” CHE PRESIDENTE E RELATORE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI DELLA CAMERA, CHE DOMANI SI RIUNIRÀ PER DECIDERE SE MANDARE A PROCESSO NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO, SIANO ESPONENTI DELL’OPPOSIZIONE. IL TIMORE NON È SU IL VOTO (LA DESTRA HA UNA MAGGIORANZA SOLIDA), MA SULLE NOTIZIE SECRETATE CHE POTREBBERO FINIRE NELLA RELAZIONE, METTENDO ALLA BERLINA SOPRATTUTTO NORDIO E LA SUA “ZARINA”, GIUSI BARTOLOZZI...

Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”

 

LORENZO FONTANA

La chiamano gestione “leggera”. Lo accusano di “superficialità”. I vertici di Fratelli d’Italia in queste ore hanno un diavolo per capello. Ce l’hanno con il presidente della Camera Lorenzo Fontana e i suoi uffici per come “non hanno vigilato” dal punto di vista tecnico politico e procedurale sulla vicenda Almasri.

 

Domani è prevista la prima riunione della Giunta per le autorizzazioni della Camera per definire il calendario delle sedute. Il tribunalino dovrà decidere se mandare a processo i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano (che potrebbero essere auditi o depositare una memoria).

 

CARLO NORDIO MATTEO PIANTEDOSI ALLA CAMERA - FOTO LAPRESSE

La rabbia del partito di Giorgia Meloni nei confronti della Terza carica dello stato nasce dalla facilità con la quale il presidente della giunta Devis Dori (Avs) ha nominato un esponente dell’opposizione come relatore: il deputato del Pd Federico Gianassi. La scelta, che non ha tanti precedenti, rischia di accendere di nuovo un caso mediatico che sembrava sopito.

 

[…]

 

Dentro FdI e nel governo c’è il forte timore che le migliaia di pagine secretate e depositate insieme alla relazione del Tribunale dei ministri possano finire in qualche modo nella relazione. Non riportate in maniera pedissequa ma comunque estrapolate concettualmente.

 

Devis Dori

La conseguenza è chiara: il riaccendersi di una bufera mediatica   pronto a investire il governo, costretto a difendersi dalle accuse dei magistrati, magari anche con dettagli e ragionamenti inediti. Questo scenario inoltre, sempre secondo i timori della maggioranza fronte FdI, porterebbe anche a illuminare di nuovo il ruolo di Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto di Carlo Nordio.

 

Figura centrale, secondo i magistrati anche se non indagata al momento, nella scarcerazione e nel rimpatrio lo scorso gennaio del generale libico Almasri,  sul quale c’era (e c’è)   un mandato d’arresto  per crimini di guerra e contro l’umanità spiccato dalla Corte penale internazionale.

 

federico gianassi

Negli atti inviati alla giunta per le autorizzazioni il suo nome compare diverse volte e in un passaggio dei giudici viene specificato che “la versione fornita da Bartolozzi è da ritenere sotto diversi profili inattendibile e, anzi, mendace”.

 

Non essendo direttamente coinvolta nel procedimento, non c’è comunque alcuna ipotesi di reato a carico della capo di gabinetto, ma non si può escludere che – esauriti i necessari passaggi con il Tribunale dei ministri – la procura possa indipendentemente valutare il ruolo svolto da lei o da altri soggetti nella vicenda, per i quali si seguirebbe il percorso della giustizia ordinaria.

 

Tema di dibattito da settimane al punto che in caso di indagine nei confronti di Bartolozzi nel governo c’è anche chi ha pensato di allargare lo scudo del Parlamento nei suoi confronti (in virtù di altri precedenti di imputati laici, cioè né politici né parlamentari né con responsabilità di governo).

 

GIUSI BARTOLOZZI

Ecco il fatto che sia passato senza il minimo problema un relatore di opposizione fa sì che anche la vicenda Bartolozzi  possa di nuovo finire in pasto all’opinione pubblica mettendo in difficoltà il ministro della Giustizia […]

 

L’idea insomma che da mercoledì riscoppi questo bubbone non fa impazzire di gioia il partito della premier, che in parallelo sarà impegnato a cercare di portare a casa le elezioni regionali, test per il governo e per la tenuta della maggioranza. Fratelli d’Italia rimprovera a Fontana di “aver dormito” di non aver dunque capito il potenziale esplosivo di tutta la faccenda. Non  tanto dal punto di vista giuridico, ma da quello mediatico, dunque iper politico. […]

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